Esiste un accordo universale nel considerare lo stile di vita come importante fattore di rischio per la salute e molti autori sostengono l'opportunità di interventi di educazione alla salute che mirino al cambiamento delle abitudini, in particolare di quelle che riguardano il fumo, l'attività fisica, l'alimentazione, l'igiene dentale e l'assunzione di alcol.
Molte malattie croniche come l'obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari possono peggiorare nel corso della vita, fino a compromettere sensibilmente la qualità della vita e/o determinare una morte prematura. Inoltre, quasi sempre, le patologie croniche degenerative richiedono terapie per tutta la vita, perché la sospensione della terapia causa una ricaduta o un peggioramento della malattia.
Nei casi più gravi sono necessari anche ricoveri ospedalieri e interventi chirurgici con costi molto importanti per la spesa pubblica.
Secondo i più recenti dati dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) le patologie croniche degenerative sono responsabili dell'86% dei decessi, del 77% della perdita di anni di vita e buona salute e del 75% delle spese sanitarie in Europa.
La strategia europea contro le malattie croniche propone un approccio globale e integrato per af-frontarle nel loro complesso:
• promuove a livello di popolazione programmi di promozione della salute e prevenzione delle malattie
• individua i gruppi ad alto rischio
• ottimizza la copertura della popolazione in termini di cure efficaci, cercando di integrare politiche di intervento e azioni in modo da ridurre al minimo le disuguaglianze.
Malattie e fattori di rischio non sono distribuiti uniformemente nella popolazione, ma si concentrano soprattutto tra le persone più povere e vulnerabili. I gruppi più svantaggiati dal punto di vista socioeconomico presentano un rischio almeno doppio di sviluppare malattie gravi e di morire prematuramente rispetto ai gruppi più avvantaggiati.
In tutti i Paesi europei, i livelli di istruzione, classe lavorativa e reddito si sono dimostrati fonti di squilibri nel diritto alla salute. La concentrazione crescente dei fattori di rischio nelle fasce socio-economiche più svantaggiate porterà a un divario sempre più ampio nelle condizioni di salute.
Grazie a interventi di educazione alla salute è possibile evitare l'insorgenza di malattie croniche o meglio controllarle, con conseguente risparmio di risorse finanziarie, personali e collettive per le terapie. E' quindi necessario che gli interventi preventivi coinvolgano diversi professionisti della salute che coordino le loro conoscenze al fine di fornire alla popolazione indicazioni univoche e condivise, basate sulle più recenti evidenze scientifiche.
"Mangiare bene per sorridere meglio" è un progetto di educazione alla salute della Fondazione Fratelli di San Francesco, in collaborazione con il corso di Laurea magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali dell'Università degli Studi di Milano, che nasce dalla necessità di compiere scelte di salute orientate alla prevenzione e che siano eticamente, culturalmente ed economicamente sostenibili.
La Fondazione Fratelli di S.Francesco d'Assisi (nella foto la sede) gestisce, ormai da una decina di anni, numerosi servizi sociali, nel rispetto della dignità della persona e del dovere di solidarietà sociale, garantendo sostegno alle persone in difficoltà.
Un accordo tra la prof.ssa Laura Strohmenger, Presidente del corso di L.M. in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali dell'Università degli Studi di Milano; Frate Clemente Moriggi, Direttore delle Opere Fondazione Fratelli di San Francesco d'Assisi Onlus e il prof. Giulio Cesare Maggi, Presidente della Fondazione Fratelli di San Francesco d'Assisi Onlus ha permesso di creare una convenzione tra Fondazione e Università per portare gli studenti a svolgere la loro attività di tirocinio presso la fondazione e a fare esperienza in questa importante organizzazione di volontariato, cooperando al progetto di educazione alla salute.
Scopo del progetto è diffondere una cultura della prevenzione che vada oltre la sola diffusione di regole per un corretto stile di vita e che miri al benessere complessivo della popolazione cui è destinato.
Lo scopo del progetto "Mangiare bene per sorridere meglio" è la prevenzione primaria e secondaria degli stranieri disagiati economicamente, fruitori di alcuni servizi presso la Fondazione FSA di Milano.
Il progetto si è articolato in due principali aree di intervento - ambulatorio di igiene dentale per potenziare e promuovere la salute dentale ; servizio di counseling nutrizionale per interventi di prevenzione delle patologie cronico-degenerative.
Attraverso queste due aree si intendevano perseguire i seguenti obiettivi:
• analizzare i bisogni degli utenti attraverso una ricerca partecipata;
• formare gli attori coinvolti;
• fornire informazioni e consigli sul corretto stile di vita che tenessero conto delle esigenze economiche e sociali degli stranieri.
Negli anni 2011 e 2012 tirocinanti del primo e del secondo anno del corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche assistenziali dell'Università degli Studi di Milano, con la collaborazione del personale volontario e, in particolare, con l'aiuto del Dr. Roberto Nava, hanno analizzato i bisogni degli utenti del servizio di Igiene dentale della Fondazione FSF, attraverso una serie di interviste con questionario strutturato.
Tenendo conto delle esigenze delle persone coinvolte nel progetto di educazione a uno stile di vita più sano e della loro realtà sociale ed economica, sono state realizzate delle brochure da distribuire agli utenti.
Nel 2011 - 2012, sono state intervistate 119 persone di cui 81 uomini e 38 donne, con un'età media di 37 anni.
I seguenti grafici sono stati presentati nell'elaborato di tesi finale del C.so di laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali dell'Università degli Studi di Milano delle dott.sse Rosella De Angelis e Camilla Donghi, su dati raccolti insieme alle dott.sse Mirella Centra, Elisabetta De Vecchi, Cristina Grande , Carolina Longo e Donatella Penoncelli.
I dati raccolti sono stati confrontati con i dati epidemiologici nazionali e regionali.
I principali parametri che rispecchiano lo stile di vita (alimentazione, attività fisica, tabagismo e consumo di alcol), hanno evidenziato differenze significative negli intervistati presso la ONLUS e i campioni di confronto della popolazione adulta regionale e/o nazionale.
E' stato evidenziato per il campione di popolazione intervistato, rispetto ai dati regionali (33% di sovrappeso e 9,6% di obesità ) e ai dati nazionali ( secondo i dati raccolti nel 2010 dal sistema di sorveglianza Passi, il 32% di sovrappeso, e l'11% di obesità):
- Alta percentuale di obesità nel 2011 (18%)
- Un valore medio di BMI che pur non rientrando nel sovrappeso, si colloca quasi alla fine della fascia di normalità (24,8 nel 2011; 24,73 nel 2012)
E' stata rilevata una sedentarietà molto alta nel campione intervistato presso la Fondazione FSF (40% del nel 2011 e 46,37% nel 2012, contro il dato del 33% relativo al piano regionale di prevenzione 2010-2012 e il dato del 31% del Rapporto nazionale Passi 2010: attività fisica)
E' stato riscontrato un alto tasso di abitudine al fumo tra gli uomini, ma bassa tra le donne (grafico 2)
I consumi rilevati per le bevande alcoliche sono bassi, probabilmente per motivi religiosi. Solo il 30% del campione nel 2011 e il 27,5 % nel 2012 ha assunto bevande alcoliche, occasionalmente o moderatamente al pasto, mai superalcolici.
Dal confronto con la media nazionale (56%) riportata dal rapporto PASSI del 2011, la percentuale degli intervistati che consumano bevande alcoliche è decisamente più bassa.
Alla luce di questi risultati, nel 2013 sono partite altri due progetti: "Spegni la sigaretta e accendi il sorriso", per la dismissione dell'abitudine al fumo, attuato dagli studenti del Corso Triennale di Igiene Dentale, coordinati dalla studentessa dr.ssa Carolina Longo del Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali e "Insieme per la tua salute", progetto di educazione alimentare nella Casa di accoglienza della Fondazione Fratelli di San Francesco Onlus di via Saponaro di Milano, progettato, realizzato e coordinato dalla studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali, dott.ssa Donatella Penoncelli e dott.ssa Ilenia Fontana.
Gli ospiti interessati hanno potuto partecipare ad incontri di educazione alimentare che avevano lo scopo di far emergere, analizzare e correggere le abitudini alimentari scorrette attraverso questionari, giochi e una spesa simulata.
Alla fine degli incontri il gruppo di lavoro ha elaborato alcune linee guida pensate proprio per gli utenti della casa di accoglienza e per gli utenti della mensa dei poveri. Il progetto è stato approvato dall'Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica.
A cura di: Cristina Grande, tutor di tirocinio del corsi di Laurea magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali dell'Università degli Studi di Milano
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