Obiettivi. Lo scopo di questo lavoro è valutare il comportamento di una serie di impianti di forma troncoconica inseriti nel mascellare posteriore atrofico utilizzando un approccio crestale senza inserimento di materiale riempitivo.
Materiali e Metodi. A questo studio retrospettivo hanno partecipato 20 pazienti. Sono stati inseriti con approccio crestale 21 impianti (Neoss Tapered, Neoss Ltd, Harrogate, UK) nel mascellare posteriore dal marzo 2012 al giugno 2013, con un follow-up di carico protesico di 5-24 mesi.
Risultati. Su un totale di 21 impianti inseriti in 20 pazienti, con una tecnica ad approccio crestale al di sotto dei seni mascellari, un solo impianto è andato perso durante il periodo di osteointegrazione. I restanti 20 impianti sono guariti senza complicanze e sono stati protesizzati con corone singole cementate dopo 4 mesi di guarigione indisturbata. Escludendo l'impianto perso, i restanti 20 impianti hanno avuto un successo clinico del 100% dopo un follow-up di 5-24 mesi di funzione. L'altezza ossea media verticale, al momento della chirurgia, era di 5,3 ± 1,7 mm e si sono raggiunti 8,8 ± 3,1 mm dopo 5-24 mesi di carico, con una rigenerazione verticale all'interno dei seni di 3,5 ± 1,4 mm. La stabilità implantare media registrata con la frequenza di risonanza alla chirurgia era di 73,8 ± 10,4 ISQ e alla scopertura dopo 4 mesi di guarigione di 76,3 ± 4,6 ISQ.
Conclusioni. L'approccio crestale può costituire una valida alternativa, in casi selezionati, alla più invasiva tecnica dell'elevazione del pavimento del seno mascellare con l'apertura di una finestra ossea laterale. Buoni risultati sono ottenibili senza l'utilizzo di biomateriali e la rigenerazione ossea attorno agli impianti avviene contemporaneamente all'osteo-integrazione senza allungare i tempi d'attesa per la guarigione.
per scaricare questo contenuto è necessario accedere a Medikey
accedi a medikeyse non fai ancora parte della più grande comunità medica italiana
registrati ora a medikey