Una signora bionda, che Wikipedia definisce “conduttrice televisiva, attrice, opinionista e stilista”, e che da anni intrattiene i telespettatori italiani la domenica pomeriggio, un giorno dello scorso giugno scrive sul suo profilo Instagram di una disavventura occorsale durante un intervento odontoiatrico. Sembra di capire che il problema sia un danno a carico del nervo alveolare inferiore, verificatosi in seguito all’inserimento di un impianto.
Ed è subito tempesta mediatica. Social media, televisione, quotidiani, nessuno si trattiene dal commentare, argomentare, speculare. La mia storia preferita è senza dubbio quella per cui la vera causa del problema non è stato l’impianto, ma – indovinate un po’ - il vaccino anti COVID. Una punizione divina per aver partecipato alla campagna per promuovere la vaccinazione.
In tutto questo rumore, ha faticato a farsi sentire la meritoria iniziativa della CAO che scrivendo alla RAI ha tentato di arginare il danno di immagine. Mentre non pochi colleghi in quei giorni si sono dovuti confrontare con pazienti che improvvisamente non erano più così certi di volersi sottoporre a un intervento implantare.
L’enorme impatto che le celebrità possono avere su opinioni e comportamenti inerenti alla salute è stato dimostrato e ampiamente studiato. Due casi dalla natura e dagli effetti molto diversi: Angelina Jolie annuncia di volersi sottoporre a una mastectomia preventiva, e l’accesso online all’opuscolo del National Institute of Cancer aumenta di 800 volte, mentre qualche anno prima la reticenza dell’ex premier inglese Tony Blair sulla vaccinazione del figlio dà un forte impulso ai sentimenti no-vax inglesi.
Difficile, probabilmente impossibile, contrastare le celebrità sul loro stesso piano. Meglio invece cercare di volgerne la notorietà a nostro favore, approfittando della disavventura della conduttrice per affrontare il tema degli eventi avversi (se ne parla troppo poco) o, come ha fatto la SIdP, arruolando un calciatore della nazionale per parlare di malattia parodontale.
E comunque in altri campi le conseguenze sono state peggiori. Domandate a uno dei cinque brand globali più famosi e riconoscibili dell’avversione di Cristiano Ronaldo verso la bibita gasata più venduta nel pianeta.
Buona lettura.
Giovanni Lodi, Direttore Scientifico Dental Cadmos
doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.08.2021.01
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