Nel 2013 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un documento nel quale chiedeva agli stati di implementare politiche volte a ridurre di un terzo il numero di fumatori entro il 2015, al fine di diminuire di 200 milioni le morti fumo-correlate altrimenti attese nella parte rimanente del secolo (WHO report on the global tobacco epidemic, 2013: enforcing bans on tobacco advertising, promotion and sponsorship).
A livello nazionale, i più recenti dati disponibili (2017) relativi all’abitudine al consumo di tabacco indicano che, attualmente, fuma poco più del 20% degli italiani con valori pari a circa il 26% negli uomini e al 17% nelle donne. In generale, si è recentemente ridotta l’abitudine al fumo fra gli uomini, che nel 2017 erano 6 milioni rispetto ai 6,9 milioni del 2016. In controtendenza sono le donne che, invece, passano dai 4,6 milioni del 2016 ai 5,7 milioni del 2017.
L’aspetto più preoccupante è quello relativo al fenomeno tabagismo e giovani: un rapporto dell’Unione Europea del 2015 indica che quasi il 20% dei fumatori inizia prima dei 15 anni di età.
I danni dell’uso del tabacco negli adolescenti sono ancora più rilevanti se si considera la maggior vulnerabilità dell’organismo nelle fasi di sviluppo e una particolare suscettibilità alla dipendenza da nicotina presente nei giovani.
Fra gli apparati più esposti alle conseguenze dell’abitudine al fumo vi sono quelli cardiovascolare e respiratorio (per esempio, la Bronco-pneumopatia Cronica Ostruttiva/ BPCO è sicuramente una delle più temute patologie associate al tabagismo); il fumo è correlato all’insorgenza di neoplasie al polmone, vescicali, a esofago, fegato, stomaco, cervice uterina, ovaio, colon e pancreas.
Da non dimenticare, il fumo in gravidanza che costituisce un fattore di rischio importante per le condizioni di salute della donna e del bambino stesso: aumento del rischio di morti perinatali, ridotta crescita fetale, parto pretermine.
Ma se queste correlazioni fumo/salute generale sono ampiamente note ai più, passano spesso in secondo piano gli effetti negativi che l’abitudine al fumo assume anche in ambito odontostomatologico: nasce da questo presupposto il Corso ECM “Tabacco e salute in odontoiatria: prevenzione, malattie e trattamenti” promosso da Andrea Sardella – professore ordinario di Malattie odontostomatologiche, Università degli Studi di Milano – che è stato affiancato nel lavoro da numerosi collaboratori, esperti nelle diverse discipline, che afferiscono al Polo universitario Santi Paolo e Carlo di Milano.
Per continuare la lettura scaricare l'allegato.
doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.10.2018.09
per scaricare questo contenuto è necessario accedere a Medikey
accedi a medikeyse non fai ancora parte della più grande comunità medica italiana
registrati ora a medikey