Obiettivi L’endodonzia è una terapia con elevato grado di difficoltà e dispendiosa in termini di tempo e di impegno da profondere. Inoltre, non offre provvedimenti veloci, facili ed economici, ma richiede pianificazione e meticolosità esecutiva. Tali doti risultano carenti nella maggior parte dei casi di responsabilità professionale legati alla valutazione dei casi inerenti questa disciplina. Probabilmente per questo motivo, questa specifica branca, seconda solo alla implantoprotesi, conferisce il maggior contributo al contenzioso per percentuale di casi. Obiettivo del presente lavoro è quello di rendere consapevole l’odontoiatra clinico “generico” dell’importanza di eseguire lege artis un trattamento endodontico, partendo da una corretta diagnosi, che tenga conto di indicazioni e controindicazioni all’intervento, e proseguendo con una scelta adeguata di tecniche e materiali con lo scopo di attuare un trattamento con la diligenza che ci si attende da un professionista “medio”, ma competente. Al clinico spetta, altresì, il compito di informare il paziente, oltre che sui rischi e benefici generici dell’intervento o del mancato intervento, anche sui rischi connessi e sul grado di difficoltà insiti nella terapia che ci si accinge a eseguire. È opportuno delegare a un professionista con maggior grado di specializzazione i casi più complessi, valutandoli preventivamente: ancora prima di analizzare e descrivere le fasi cliniche della terapia endodontica, occorre soffermarsi sulle indicazioni e sulle controindicazioni relative al trattamento stesso.
Materiali e metodi Dal momento che l’incidenza del contenzioso è direttamente proporzionale ai costi sostenuti dal paziente, diviene immediatamente comprensibile come l’associazione tra protesi ed endodonzia veda coinvolta questa branca molto frequentemente nel contenzioso odontoiatrico. La prevenzione del contenzioso in endodonzia si realizza attuando un’attenta analisi preventiva dell’anatomia radicolare, allo scopo di individuare canali complessi, rendendo edotto il paziente delle difficoltà da affrontare nel trattamento attraverso un’informativa esaustiva che sia seguita dalla raccolta del consenso scritto personalizzato e, non ultimo, attraverso la corretta esecuzione tecnica del trattamento stesso. Gli autori presentano l’analisi degli errori ricorrenti nell’esercizio della pratica endodontica e i danni che possono essere causati al paziente nell’esecuzione della cura canalare per via ortograda.
Risultati e conclusioni La disamina degli errori nei quali non incorrere, al tempo stesso può risultare utile all’odontoiatra legale nella valutazione degli stessi in sede di consulenza per la Parte o per l’Ufficio. L’insuccesso endodontico risulta spesso amplificato dalle conseguenze di ordine economico e biologico che ricadono sul paziente dal momento che la cura dei canali radicolari è, in pratica, obbligatoriamente legata al successo o all’insuccesso delle terapie di ripristino conservativo ma soprattutto protesico. Di fronte all’insuccesso endodontico l’odontoiatra si ritrova, nella quasi totalità dei casi, di fronte a una presunzione di re sponsabilità e le possibilità di discolpa raramente riescono a farlo uscire indenne dal giudizio.
Significato clinico Gran parte dei fallimenti del trattamento protesico sottendono il primario fallimento del trattamento endodontico; in tali casi la responsabilità ricade sul protesista, ultimo esecutore dal punto di vista cronologico. Una corretta valutazione diagnostica dovrà sempre precedere l’esecuzione tecnico-pratica della cura canalare; la possibilità di prevenire gli insuccessi passa attraverso un’approfondita diagnosi delle patologie pulpari e uno studio accurato delle caratteristiche dell’anatomia del sistema canalare. L’operatore dovrà fornire una corretta informazione al paziente sulle difficoltà da affrontare nel trattamento e raccogliere il consenso scritto e personalizzato. Documentare ogni fase del trattamento in modo accurato potrà consentire di fornire prova di avere operato secondo le regole dell’arte.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.10.2019.05
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