02 Dicembre 2019

Endodonzia: clinica e risvolti medico-legali

Articolo originale

Marco Brady Bucci, Maria Sofia Rini, Guido Ravecca, Franco Massimo Casella, Dario Brady Bucci

Obiettivi  L’endodonzia è una terapia con elevato grado di difficoltà e di­spendiosa in termini di tempo e di impegno da profondere. Inoltre, non offre provvedimenti veloci, facili ed economici, ma richiede pianificazione e meticolosità ese­cutiva. Tali doti risultano carenti nella maggior parte dei casi di re­sponsabilità professionale legati alla valutazione dei casi inerenti questa disciplina. Probabilmente per questo motivo, questa speci­fica branca, seconda solo alla im­plantoprotesi, conferisce il mag­gior contributo al contenzioso per percentuale di casi. Obiettivo del presente lavoro è quello di rende­re consapevole l’odontoiatra clini­co “generico” dell’importanza di eseguire lege artis un trattamento endodontico, partendo da una corretta diagnosi, che tenga con­to di indicazioni e controindicazio­ni all’intervento, e proseguendo con una scelta adeguata di tecni­che e materiali con lo scopo di at­tuare un trattamento con la dili­genza che ci si attende da un pro­fessionista “medio”, ma compe­tente. Al clinico spetta, altresì, il compito di informare il paziente, oltre che sui rischi e benefici ge­nerici dell’intervento o del man­cato intervento, anche sui rischi connessi e sul grado di difficoltà insiti nella terapia che ci si accin­ge a eseguire. È opportuno dele­gare a un professionista con maggior grado di specializzazione i casi più complessi, valutandoli preventivamente: ancora prima di analizzare e descrivere le fasi cli­niche della terapia endodontica, occorre soffermarsi sulle indica­zioni e sulle controindicazioni re­lative al trattamento stesso.

Materiali e metodi  Dal momento che l’incidenza del contenzioso è direttamente pro­porzionale ai costi sostenuti dal paziente, diviene immediatamen­te comprensibile come l’associa­zione tra protesi ed endodonzia veda coinvolta questa branca molto frequentemente nel conten­zioso odontoiatrico. La prevenzio­ne del contenzioso in endodonzia si realizza attuando un’attenta analisi preventiva dell’anatomia radicolare, allo scopo di individua­re canali complessi, rendendo edotto il paziente delle difficoltà da affrontare nel trattamento attra­verso un’informativa esaustiva che sia seguita dalla raccolta del consenso scritto personalizzato e, non ultimo, attraverso la corretta esecuzione tecnica del trattamen­to stesso. Gli autori presentano l’analisi degli errori ricorrenti nell’esercizio della pratica endo­dontica e i danni che possono es­sere causati al paziente nell’ese­cuzione della cura canalare per via ortograda.

Risultati e conclusioni  La disamina degli errori nei quali non incorrere, al tempo stesso può risultare utile all’odontoiatra legale nella valutazione degli stessi in se­de di consulenza per la Parte o per l’Ufficio. L’insuccesso endodontico risulta spesso amplificato dalle conseguenze di ordine economico e biologico che ricadono sul pa­ziente dal momento che la cura dei canali radicolari è, in pratica, obbli­gatoriamente legata al successo o all’insuccesso delle terapie di ripri­stino conservativo ma soprattutto protesico. Di fronte all’insuccesso endodontico l’odontoiatra si ritro­va, nella quasi totalità dei casi, di fronte a una presunzione di re­   sponsabilità e le possibilità di di­scolpa raramente riescono a farlo uscire indenne dal giudizio.

Significato clinico  Gran parte dei fallimenti del tratta­mento protesico sottendono il pri­mario fallimento del trattamento endodontico; in tali casi la respon­sabilità ricade sul protesista, ultimo esecutore dal punto di vista crono­logico. Una corretta valutazione diagnostica dovrà sempre prece­dere l’esecuzione tecnico-pratica della cura canalare; la possibilità di prevenire gli insuccessi passa at­traverso un’approfondita diagnosi delle patologie pulpari e uno studio accurato delle caratteristiche dell’anatomia del sistema canala­re. L’operatore dovrà fornire una corretta informazione al paziente sulle difficoltà da affrontare nel trattamento e raccogliere il con­senso scritto e personalizzato. Do­cumentare ogni fase del tratta­mento in modo accurato potrà consentire di fornire prova di avere operato secondo le regole dell’arte.

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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.10.2019.05



 
 
 
 

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