Obiettivi Scopo del presente lavoro è fornire al clinico e al consulente medico-legale odontoiatra i riferimenti di scelta per un utilizzo consapevole e gli elementi di valutazione sull’uso appropriato del laser in odontoiatria.
Materiali e metodi Nell’articolo vengono analizzate le caratteristiche dei laser a uso odontoiatrico, le evidenze scientifiche e alcuni casi di contenzioso.
Esiste attualmente una grande varietà di sorgenti laser (a stato solido, a gas, a coloranti organici, a eccimeri) che coprono un intervallo di lunghezze d’onda che si estende dalla radiazione visibile all’infrarosso all’ultravioletto.
In odontoiatria si utilizzano laser a diodi, efficaci, maneggevoli e microinvasivi; laser a erbio YAg/Cr, con affinità per i tessuti orali e notevoli capacità ablative, ma costosi e poco maneggevoli; laser a CO2, precisi, rapidi, utili per la chirurgia dei tessuti molli
I dispositivi laser attualmente più rappresentati negli studi odontoiatrici sono: il laser erbium 2940/2780 nm, dedicato a chirurgia, conservativa, parodontologia ed estetica, il laser a diodi 808 nm, indicato per interagire sui tessuti molli e in biostimolazione, e il laser a neodimio 1064 nm. L’utilizzo della tecnologia laser è per l’odontoiatra una grande assunzione di responsabilità, per cui è indispensabile conoscere lo strumento, le norme di riferimento e i mezzi di tutela e protezione del paziente e degli operatori.
Per operare correttamente, è necessario valutare e considerare la tipologia di superficie tissutale da trattare, il tempo e la modalità di somministrazione, lo scopo terapeutico, il tipo e il diametro dello strumento utilizzato. L'uso del laser in sicurezza deve prevedere un’adeguata formazione e informazione degli operatori, una corretta impostazione dei parametri di utilizzo (energia e potenza) e le norme di sicurezza devono essere osservate da tutto il personale che opera presso lo studio dentistico.
Errori cui conseguano danni al paziente presuppongono responsabilità dell’operatore.
Risultati e conclusioni Oggi le tecnologie laser sono in costante e continuo sviluppo attraverso un miglioramento degli strumenti disponibili in termini anche di miniaturizzazione delle dimensioni (maggiore maneggevolezza) e di possibilità di adattamento alla specifica anatomia odontoiatrica; i rischi, tuttavia, restano.
L’utilizzo del laser nel distretto maxillo-facciale e nel cavo orale richiede formazione specifica, conoscenze scientifiche, competenza tecnica, perizia, prudenza e diligenza nell’uso, in quanto esistono rischi e possibilità di effetti indesiderati. L’utilizzo dei laser in odontoiatria presuppone, infatti, non solo una fine manualità tecnica e profonde nozioni clinico-diagnostiche, ma anche una conoscenza di base relativa a concetti di fisica, di fisica atomica e ottica, delle caratteristiche tecniche e merceologiche dei dispositivi utilizzati, delle norme di riferimento a tutela dei pazienti e degli operatori così come pure una comprovata esperienza sul campo e un aggiornamento continuo.
Significato clinico Una consapevole, idonea e prudente presa in carico del paziente e delle sue problematiche limita il rischio di esiti negativi. Un iter clinico documentato e motivato aiuta a liberarsi di eventuali responsabilità in caso di contenzioso.
Decisamente consigliabile è la frequenza di corsi di formazione e master universitari, utili, peraltro, a dimostrare specifica formazione e competenza in caso di sinistro.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2020.04
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