Un paziente di 58 anni si presenta presso il reparto di chirurgia della clinica universitaria ASST Santi Paolo e Carlo, Presidio Ospedaliero San Paolo, Università degli studi di Milano, inviato dal proprio odontoiatra per la valutazione di una tumefazione a livello del pavimento orale di destra. Il paziente non riferisce sintomatologia algica e l’anamnesi medica risulta negativa per patologie sistemiche attuali o pregresse.
All’esame obiettivo del cavo orale si evidenziano depositi di placca e tartaro e tumefazione del pavimento orale di destra, con apparente aumento di volume della ghiandola sottomandibolare. Le mucose appaiono normo-idratate ma lievemente iperemiche specie a livello dello sfintere del dotto di Wharton.
Alla palpazione si riscontra la presenza di una neoformazione di consistenza dura, mobile rispetto ai piani sottostanti a livello del pavimento orale di destra, in corrispondenza del terzo anteriore del dotto escretore della ghiandola sottomandibolare. Si decide pertanto di procedere a inquadramento diagnostico mediante indagini strumentali.
Alla TC Cone Beam si osserva la presenza di una lesione radiopaca, di forma cilindrica, di asse maggiore di circa 3 cm, localizzata a livello del terzo anteriore del dotto di Warthon.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.03.2020.03
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