01 Maggio 2021

Distorsione

Editoriale

Giovanni Lodi

Giovanni LodiGiovanni Lodi

Regolarmente, al termine del compito in classe di matematica, lo studente dalla carriera zoppicante consegna l’elaborato sentendosi già in tasca un bel sette, a differenza della compagna di banco dalla pagella bella come lei, che non è troppo soddisfatta e teme per una sufficienza stiracchiata. Dopo la correzione il primo incassa un cinque meno, mentre la seconda un sette più.

Questo è un caso esemplare dell’effetto di Dunning-Kruger, due ricercatori che nel 1999 pubblicarono una ricerca in cui dimostravano sperimentalmente ciò che da So­crate in poi filosofi e scienziati avevano affermato da secoli, ovvero che “l’ignoranza genera più spesso fiducia di quanto faccia la conoscenza” (Charles Darwin).

I due sottoposero un gruppo di studenti universitari a quattro test su umorismo, logica e grammatica, chiedendo loro una previsione sui risultati ottenuti e quanto si sentisse­ro competenti nelle tre materie. La conclusione fu che chi aveva ottenuto i risultati peg­giori non solo sovrastimava la propria competenza, ma più in generale credeva di sa­perne più degli altri. Il rapporto tra fiducia nelle proprie capacità e reale competenza venne illustrata da una serie di grafici in cui la prima è al massimo negli incompetenti, per poi scendere in picchiata in chi ne sa abbastanza e risalire faticosamente tra i veri esperti. Grafici che Google vi troverà in un attimo, anche se le versioni più diffuse ten­dono un po’ a enfatizzare l’effetto rispetto agli originali.

C’è però un caveat, perché il rischio, direi paradossale, è quello di pensare che l’effet­to Dunning-Kruger riguardi solo gli altri, e nella categoria “altri” potete mettere chi vo­lete: opinionisti televisivi (scusatemi per la brutta parola), esperti da social media, col­leghi presuntuosi, neofiti titolati e via elencando. Compiendo un errore marchiano, per­ché questa è una distorsione cognitiva (pare si dica così) che riguarda tutti noi, ed es­serne consapevoli, chiosano i due autori, è già un bel pezzo di soluzione. E a questo punto credo abbiate intuito l’identità non troppo segreta dell’assai scarso liceale.

Buona lettura.  

Giovanni Lodi, Direttore Scientifico di Dental Cadmos

doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.05.2021.01



 
 
 
 
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