07 Maggio 2015

Quando politica, statistica e articolazione temporo-mandibolare si incontrano


Un gruppo di parlamentari, il cui partito di appartenenza è irrilevante in questa sede, ha rivolto al ministro della Salute un'interrogazione parlamentare (credo si chiami così) sulle patologie dell'articolazione temporo-mandibolare.

Leggo la notizia su Odontoiatria33 e in pochi secondi recupero il testo integrale dal sito della camera.
È una lettura interessante. Ne emerge una visione della medicina tipica di chi la medicina non la conosce.
E in effetti la prima firmataria è un'ingegnera gestionale.
A passaggi di ingenuo stupore per la mancanza di certezze, indicazioni univoche e protocolli terapeutici definitivi, si alternano accuse («il mancato riconoscimento di una terapia ufficiale consente agli specialisti di fare delle vere e proprie sperimentazioni sui pazienti») e momenti surreali («è soltanto recentemente, infatti, che alcuni studiosi hanno messo in evidenza le relazioni che legano questa articolazione con il sistema muscolare e i meccanismi neurologici di controllo»).

Stacco.

La statistica è uno strumento fondamentale del buon medico, la utilizziamo più o meno consapevolmente ogni volta che interpretiamo un test diagnostico o prendiamo una decisione su un trattamento, e non possiamo farne a meno se vogliamo comprendere quello che ci dice la letteratura. Che poi, a ben guardare, la statistica è una presenza pervasiva del mondo in cui viviamo: si nasconde nelle previsioni del tempo e dentro a Google, condiziona la concessione dei mutui e le quote delle scommesse, determina i controlli agli aeroporti, le previsioni sul PIL e tante altre cose molto importanti.
Anche un buon politico dovrebbe saperne di statistica.

Stacco.

Nella grande incertezza i parlamentari forniscono anche qualche numero, e affermano che «studi epidemiologici rivelano infatti che le disfunzioni temporo-mandibolari colpiscono almeno il 70 per cento della popolazione, in maggioranza le donne con un rapporto di 1 a 4».
Ecco un po' di statistica, questa si chiama descrittiva. E facendo due calcoli semplici semplici, è come dire che nella popolazione generale le donne sono almeno il 56% e sono tutte ammalate di disturbi dell'articolazione temporo-mandibolare.

Buona lettura (e datevi alla gnatologia).

Prof. Giovanni Lodi: Direttore Scientifico Dental Cadmos

 
 
 
 
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