Obiettivi. Lo studio sperimentale condotto dagli autori è stato realizzato allo scopo di valutare l'utilità degli occhialini ingrandenti nella realizzazione e nella rifinitura di restauri in composito di Classe V.
Materiali e Metodi. Per lo studio sono stati utilizzati 24 premolari estratti. Dopo aver realizzato in ogni dente estratto una cavità di Classe V, i campioni sono stati suddivisi in due gruppi per il successivo restauro: Gruppo A (test), 12 campioni con sistema ingrandente 4X, con una distanza di lavoro di 300 mm; Gruppo B (controllo), 12 campioni restaurati senza l'ausilio di alcun sistema di ingrandimento.
Risultati. Al termine del restauro i campioni del Gruppo A hanno presentato gap marginali compresi tra 0 e 2,7 mm, mentre quelli del Gruppo B gap marginali compresi tra 0 e 10,2 mm. L'utilizzo di sistemi di ingrandimento ha influenzato la percentuale di irregolarità nell'interfaccia dente-restauro con un errore medio pari a 8,14 ± 6,01% nel Gruppo A rispetto al 42,12 ± 9,83% del Gruppo B. I risultati dimostrano inoltre una differenza statisticamente significativa (p < 0,0001) per le alterazioni marginali, come pure per le irregolarità di superficie del restauro, tra i Gruppi A e B.
Conclusioni. L'uso dei sistemi di ingrandimento ha influenzato tutti i diversi aspetti dei restauri effettuati, riducendo notevolmente le irregolarità superficiali e marginali cavitarie, con ottimi risultati. Un uso costante e prolungato degli strumenti di ingrandimento è quindi consigliabile per una pratica clinica con eccellenti risultati.
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