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27 Febbraio 2023

ANDI riporta l’attenzione sull’abusivismo: servono più controlli

Il presidente Ghirlanda alla stampa: oltre al falso dentista che lavora nell’ombra oggi ci sono società che dietro una maschera giuridica valida, nascondono in realtà situazioni di abusivismo


Immagine di repertorioImmagine di repertorio

La prima “esternazione” è di lunedì 20 febbraio quando dalle colonne de Il Messaggero, nelle pagine locali, il presidente ANDI Carlo Ghirlanda denuncia che un dentista su 10 è abusivo.
Ieri 26 febbraio, sempre il quotidiano Il Messaggero ha pubblicato un lungo dossier –ripreso anche dalle edizioni online de Il Giornale e de Il Mattino- intervistando il presidente ANDI e il presidente della CAO nazionale Raffaele Iandolo titolando: “Dentisti senza laurea (e sotto falso nome), l’allarme dell’Ordine: Sono quasi 20mila”. 

Sul fenomeno abusivismo, che in realtà è un reato aggiungiamo noi, il quotidiano romano porta i dati dei controlli del NAS negli ultimi due anni: 1.329 controlli e 329 situazioni considerate “non conformi”.
La Commissione Albo Odontoiatri dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, si legge su Il Messaggero, “stima che i dentisti fasulli siano tra i 15mila e i 20mila”. In realtà dare dei dati certi è difficile, “perché sono legati a fenomeni di abusivismo e di malaffare”, spiega al quotidiano il presidente ANDI. 

Ma chi sono oggi gli “abusivi”? 

Da una parte ci sono personaggi privi di titoli più o meno sprovveduti che operano a basso costo, spiega Ghirlanda aggiungendo: “In questi casi, che per fortuna sono sempre di meno – precisa Ghirlanda – i pazienti sono ben consapevoli che si tratta di un abusivo che fa tutt’altro nella vita. Ma non potendo sostenere le spese per andare dal dentista si rivolgono a qualcuno, senza alcun tipo di competenza, che possa aiutarli a risolvere il problema, ignorando persino i gravissimi rischi che possono correre. È una scelta pericolosa che capita più spesso nei centri più piccoli del Paese”.
Poi ci sono i finti dentisti “che si mimetizzano”, indica il quotidiano.“Oggi alcune società, dietro una maschera giuridica valida, nascondono in realtà situazioni di abusivismo – precisa il presidente dell’ANDI - Ci sono per esempio medici odontoiatri che fanno da prestanome e appaiono come i titolari di strutture dove lavora invece qualcun altro”. 

A rincarare la dose è il presidente nazionale CAO Raffele Iandolo che in una intervista pubblicata nella stessa pagina ricorda come oggi sia “complicatissimo”, individuare i finti dentisti perché questi costituiscono società di capitale ad arte ma ad operare sono talvolta gli stessi amministratori privi di titoli con la complicità dei direttori sanitari. Sottolineando i rischi per la salute rivolgendosi a finti dentisti vengono anche ricordati i reati che commette chi esercita abusivamente la professione odontoiatrica: dalla denuncia penale, alle sanzioni inasprite dalla Legge Lorenzin che ha anche introdotto la confisca delle attrezzature utilizzate per commettere il reato. 

Ma questo non sembra bastare. 

Servono comunque più controlli – dice Ghirlanda – È importante, poi, che i pazienti si informino meglio prima: è necessario chiedere sempre il nome del medico che si propone di curarci o del direttore sanitario del centro. E poi diffidare da chi propone interventi a basso costo”.  

A dare le indicazioni su come verificare se il proprio dentista è un vero dentista è il presidente CAO invitando i pazienti a verificare sul sito della FNOMCeO se il proprio dentista è iscritto e se non lo è, “e in caso contrario evidenziate eventuali anomalie alle autorità”, suggerisce Iandolo.   


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