"Sono molto contento perché questo lungo percorso è giunto al termine. Un lavoro storico sulla cui riuscita molti avevano dubbi ma grazie all'impegno ed alla serietà di tutti ci siamo riusciti".
Le parole di un soddisfatto prof. Enrico Gherlone, Coordinatore del gruppo di lavoro che ha realizzato le Raccomandazioni cliniche presentate ieri al Ministero della Salute, sintetizzano l'importanza di quanto realizzato ma anche le non poche difficoltà che hanno interessato il progetto.
Un progetto nato proprio da una idea del prof. Gherlone e dalla lungimiranza dell'allora Ministro Ferruccio Fazio e realizzate grazie il costante lavoro di Michele Nardone, dirigente odontoiatria del Ministero della Salute, e dei rappresentati del comparto.
L'obiettivo delle Raccomandazioni Cliniche è stato quello di dare degli atti di indirizzo ai dentisti italiani sulle prestazioni odontoiatriche indicando una qualità minima delle prestazioni erogate. Non delle procedure obbligatorie, e nemmeno delle linee guida, ma delle indicazioni riconosciute sulle prestazioni odontoiatriche a tutto vantaggio per il paziente ma anche per il professionista che si oggi ha a disposizione indicazioni chiare e riconosciute non solo sulle varie fasi ciniche che interessano la cura del paziente ma anche su aspetti deontologici, fiscali e della comunicazione.
"Quando con il Ministro Fazio l'abbiamo pensato di realizzarle -ha continuato il prof. Gherlone durante il suo intervento alla presentazione- decidemmo di portarle a compimento solo se il progetto fosse stato condiviso da tutti".
Una vera scommessa visti, allora, i rapporti tra le varie componenti del settore dentale. Per questo fu scelto un percorso chiaro e condiviso.
Nel 2009 il Ministro Fazio nomina una commissione ad hoc composta dalla CAO nazionale, dalle principali società scientifiche del settore odontoiatrico e dal Collegio dei Docenti. Commissione che dopo circa un anno, nel settembre 2010, ha consegnato al Ministero della Salute il lavoro prodotto. Raccomandazioni cliniche consegnate poi alle associazioni di categoria (AIO ed ANDI) chiedendo di verificarle ed eventualmente indicare i passaggi da modificare in modo che potessero essere applicate dalla professione.
Associazioni che le hanno valutate e modificate (di molto sostengono alcuni) e riconsegnate al Ministero che poi le ha presentate per una definitiva valutazione all'Istituto Superiore di Sanità.
"L'odontoiatra da sempre è ai margini dell'assistenza pubblica- ha ricordato Fabrizio Oleari Presidente dell'IIS- e con le Raccomandazioni cliniche viene dato non solo un segnale forte sull'importanza dell'odontoiatria nel SSN ma soprattutto uno strumento indispensabile per chi opera nell'assistenza odontoiatria pubblica e privata".
Non a caso è stato deciso di presentare le Raccomandazioni cliniche proprio il girono in cui si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute Orale.
E sull'importanza, per chi esercita la professione, di poter contare su delle linee di indirizzo che interessano tutte le pratiche odontoiatriche viene sottolineato anche da Giuseppe Renzo, Presidente della CAO nazionale chiamata dalla Commissione a verificare le raccomandazioni dal punto di vista deontologico.
"Il Codice deontologico medico non può essere applicato se non ci sono alcune indicazioni. Grazie alle Raccomandazioni Cliniche siamo riusciti a colmare queste lacune".
Un lavoro che avrà anche un fine didattico per gli studenti del corso di laurea in odontoiatria, come ha sottolineato la prof.ssa Antonella Polimeni Presidente del Collegio dei Docenti, e "premetterà di dare chiare indicazioni sulle procedure per chi opera negli ambulatori pubblici" precisa Giuseppe Nielfi del SUMAI.
Ma la vera novità delle Raccomandazioni Cliniche è quella di indicare una qualità minima per le prestazioni odontoiatriche, sia in termini di cura che di materiale da utilizzare, di attrezzature, di tempi minimi da dedicare al paziente.
"Servono a combattere il deprezzamento della prestazione odontoiatrica", ha detto il Presidente ANDI Gianfranco Prada. "Serviranno al professionista per dimostrare di aver eseguito con perizia la prestazione ma anche per fare capire ai pazienti la differenza tra una prestazione low-cost ed una cura di qualità".
E siccome vengono indicate anche quante sedute sono necessarie per terminare una specifica prestazione e quanti e quali materiali servono, le Raccomandazioni si "riveleranno anche un untile strumento per il professionista durante le verifiche fiscali", ha concluso Prada.
Intervento condiviso anche dal Presidente AIO Pierluigi Delogu che ha voluto ribadire "come le Raccomandazioni Cliniche siano state un fondamentale volano per creare una unità di intenti tra tutte le realtà che compongono il settore odontoiatrico".
Raccomandazioni cliniche, ha ricordato Giuseppe Ruocco, Direttore Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, che affermano con forma il concetto che sostenibilità può essere sinonimo di qualità.
Oltre a quelli già citati sono intervenuti la prof.ssa Laura Strohmenger, Direttore Centro OMS di Milano, e Gianfranco Carnevale, Presidente CIC.
Unica nota stonata della giornata la mancata presenza del Ministro On. Beatrice Lorenzin che, nonostante fosse nelle stanze del Ministero, non è riuscita a trovare qualche minuto per portare il saluto ai presenti.
Nella galleria fotografica (vedi sotto) i volti dell'evento. Nei prossimi giorni vi proporremo i video dei singoli interventi.
A questo link è possibile scaricare le Raccomandazioni Cliniche in Odontoiatria
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