L’aumento della vita media ha portato alla crescita dell’incidenza di denti fissurati e fratturati, specialmente negli adulti.
La frattura si può definire come un crack che origina dalla corona del dente, attraversa la struttura dentale e si estende verso la gengiva, arrivando, a volte, a interessare la polpa e il legamento parodontale.
Secondo la letteratura, il 4-5% dei denti della popolazione adulta va incontro a crack; la concentrazione più elevata è nei molari (75% dei denti fratturati) e nei premolari, specialmente se i denti sono ricostruiti (il 65% di quelli fratturati presenta una ricostruzione). Le fratture si verificano maggiormente nella fascia di popolazione compresa tra i 30 e i 50 anni, prevalentemente nelle donne. L’età e una scarsa idratazione influenzano negativamente la resistenza della dentina umana alla propagazione dei crack.
Le cause di frattura sono varie, ma quella più accreditata è la funzione masticatoria: una forza eccessiva applicata a un dente sano o una forza fisiologica applicata a un dente indebolito possono causare una frattura incompleta dello smalto o della dentina.
I sintomi che si accompagnano a questa situazione clinica sono variabili e dipendono dalla direzione e dalla velocità di propagazione dei crack: per questo non è sempre semplice formulare una diagnosi corretta e, di conseguenza, identificare quale terapia sia adatta alla risoluzione del caso.
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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.04.2018.11
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