01 Gennaio 2021

Comunicare cattive notizie in odontoiatria

Dossier

Silvia Poli, Daniela Sorrentino, Giovanni Lodi, Elena Vegni

Obiettivi  La comunicazione di una cattiva notizia è un momento difficile e stressante per tutti i professionisti sanitari inclusi gli odontoiatri. Una comunicazione efficace della catti­va notizia è fondamentale perché favorisce una migliore accettazione e adattamento alla malattia e un decremento dello stress nel pa­ziente. Apprendere delle strategie adatte a comunicare in maniera ef­ficace le cattive notizie è quindi un’importante parte del lavoro cli­nico. Tuttavia, è rara una prepara­zione specialistica rispetto alla co­municazione delle cattive notizie.

In letteratura esistono diversi proto­colli disponibili a tale scopo. Una strategia versatile, validata e ap­prendibile è il protocollo S-P-I-K-E-S sviluppato da Buckman. Obiettivo del presente articolo è esemplificare l’applicazione di questo protocollo in ambito odontoiatrico.

È necessario prima di tutto sottolineare che la co­municazione delle cattive notizie è un evento complicato da una serie di difficoltà che il clinico incontra tra cui il timore di causare dolore, un’er­ronea percezione di fallimento, l’im­prevedibilità delle reazioni del pa­ziente, l’impossibilità di fornire un piano di trattamento.

Tali difficoltà possono portare a ri­tardi nella comunicazione o, anche, alla comunicazione di informazioni parziali e fuorvianti. Un altro aspetto importante è la definizione di cattiva notizia, che non è oggettivamente identificabile ma dipende dalle aspettative del paziente.

Possono, quindi, essere annoverate come cattive notizie un’ampia gamma di condizioni cliniche e bisogna consi­derare che le situazioni che i pa­zienti potrebbero considerare una cattiva notizia in odontoiatria pos­sono differire da quello che l’odon­toiatra potrebbe definire come tale.

Materiali e metodi  Il protocollo SPIKES prevede 6 fasi per la comunicazione della cattiva notizia: Setting (prepara­zione del contesto in cui si darà la cattiva notizia); Perception (in­dagine del grado di consapevo­lezza del paziente rispetto alla si­tuazione); Invitation (invitare il paziente a esplicitare che cosa vorrebbe sapere rispetto alla dia­gnosi e alla prognosi); Knowled­ge (fornire le informazioni utili te­nendo conto dei bisogni del pa­ziente); Emotion and empathy (facilitare l’espressione delle emozioni e rispondervi in modo empatico); Summarize e strate­gize (definire con il paziente una strategia d’azione, riassumendo i punti salienti e verificando la comprensione).

Risultati  Il protocollo SPIKES fornisce un in­sieme di linee guida imprescindi­bili e flessibili per la comunicazio­ne di cattive notizie adeguate al contesto odontoiatrico. Tali linee guida permettono all’odontoiatra di rispondere ai bisogni del pa­ziente in maniera personalizzata e centrata sulla persona.

Conclusioni  La conoscenza del protocollo SPIKES è fondamentale nella pra­tica clinica odontoiatrica. Tuttavia, oltre alla conoscenza del proto­collo è necessaria una formazio­ne continua basata su metodi at­tivi ed esperienziali per interioriz­zare come comunicare efficace­mente una cattiva notizia. Inoltre, sono necessari ulteriori studi in ambito odontoiatrico per com­prendere il vissuto dell’odontoia­tra e approfondire aspetti pecu­liari del comunicare cattive notizie in tale setting clinico.

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doi: https://doi.org/10.19256/d.cadmos.01.2021.05




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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