Il tè verde, uno degli alimenti più studiati negli ultimi anni, ha già dimostrato di avere proprietà moderatamente preventive riguardo allo sviluppo di tumori e di malattie cardiovascolari. Oggi, grazie a un recente studio giapponese, sappiamo che questa bevanda può anche contrastare la progressione della malattia parodontale: i risultati della ricerca, pubblicata dal Journal of Periodontology, dimostrano, infatti, un lieve miglioramento legato proprio alla quantità di tè bevuta in una giornata.
“Spesso gli studi scientifici evidenziano gli effetti benefici ‘in astratto’ delle sostanze assunte attraverso la dieta, nel senso che sarebbero necessarie grandi quantità di quelle stesse sostanze per ottenere miglioramenti effettivi riguardo allo stato di salute di un individuo” afferma Mitoshi Kushiyama, ricercatore presso il dipartimento di odontoiatria preventiva della Kyushu University Faculty of Dental Science di Fukuoka, in Giappone. “Ciò che rende particolarmente interessante il nostro studio, invece, è il fatto che l’efficacia del tè verde nel proteggere i tessuti parodontali, seppure modesta, è direttamente dipendente da una ragionevole quantità di bevanda assunta quotidianamente.”
La ricerca ha preso in esame 940 uomini giapponesi di età compresa tra 49 e 59 anni che, come è tradizione nazionale, bevono frequentemente tè verde. “Con sistemi statistici abbiamo isolato l’effetto di eventuali fattori di rischio specifici come il consumo di alcol e di tabacco e abbiamo evidenziato solo l’azione del tè verde riuscendo a quantificarla” spiega il ricercatore. “Traducendola dunque in numeri, è emerso che ogni tazza di tè verde assunta in una giornata è associata a una riduzione di 0,023 millimetri della profondità di sondaggio, di 0,023 millimetri della perdita di attacco clinico e a un decremento dello 0,63% del sanguinamento al sondaggio.”
Il tè verde differisce dal tè nero, il più diffuso in Europa e negli Stati Uniti, semplicemente per il tipo di lavorazione cui è sottoposto: le foglie sono trattate con il vapore dopo la raccolta e subito fatte essiccare, in modo da prevenire la fermentazione che invece dona aroma al tè nero, ma lo priva di alcuni elementi antiossidanti. Il risultato di questa lavorazione è un tè dal colore verde che rispetto al tè nero contiene maggiori quantità di catechine, sostanze con potere antiossidante, e una minore quantità di teina.
“Sono proprio le catechine, secondo ormai numerosi studi in vitro, a conferire al tè verde le capacità rilevate dalla nostra ricerca: queste sostanze, infatti, sono in grado di inibire la proliferazione di alcuni patogeni parodontali come Prevotella intermedia, Prevotella nigrescens e Porphyromonas gingivalis, e addirittura di ridurre la capacità di quest’ultimo di aderire alle cellule epiteliali del cavo orale” conclude Kushiyama. “Ora che questi effetti sono stati provati anche nella quantità di tè verde assumibile quotidianamente riteniamo che un uso assiduo di questa bevanda possa essere consigliato ai pazienti affetti da malattia parodontale; d’altro canto però, poiché l’effetto di qualche tazza di tè è sicuramente moderato, pensiamo che la ricerca debba indagare gli effetti potenzialmente più promettenti di una quantità maggiore delle medesime sostanze applicate in loco sotto forma di medicinale”.
“Relationship between intake of green tea and periodontal disease”
J Periodontol 2009;80(3):372-7.
GdO 2009; 8
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