Uno dei plurimi fattori che può compromettere l’osteointegrazione in implantologia è l’eccessivo aumento della temperatura generata durante le fasi di preparazione del sito implantare: superare i 47 °C potrebbe irreversibilmente causare necrosi ossea.
La lunghezza di preparazione del sito implantare, richiedendo necessariamente un tempo maggiore di fresatura nell’osso, può essere associata a un inevitabile aumento della temperatura ossea nella fase di preparazione, ma ben pochi studi di letteratura hanno indagato questo aspetto.
Tipologia di ricerca e modalità di analisi
In uno studio in vitro di laboratorio, pubblicato su Implant Dentistry di febbraio/aprile 2018 sono state confrontate le temperature dell'osso crestale durante la preparazione del sito implantare per diverse lunghezze di osteotomie e differenti sistemi implantari. Gli autori hanno utilizzato delle costole bovine per simulare l'osso corticale mandibolare umano.
Tre diversi sistemi implantari sono stati testati: AstraTech, Ankylos e XiVE. Tre le lunghezze di osteotomia indagate (8, 12 e 16 mm), due gli step di perforazioni eseguite. Sono stati raccolti e registrati i dati circa la forza di fresatura, la velocità di fresatura, la lunghezza di fresatura e la temperatura raggiunta.
Risultati
Sono state osservate differenze circa la massima temperatura crestale ossea durante la prima perforazione per le varie lunghezze dell'osteotomia e per tutti i sistemi implantari. Un simile risultato è stato ottenuto anche per la seconda perforazione. Fresature più brevi in lunghezza hanno prodotto meno calore nell'osso a causa di una minore frizione e ridotto tempo di contatto fresa/osso.
Conclusioni
Dai dati di questo studio si può concludere che la lunghezza di fresatura dell’osso nella fase di preparazione del sito implantare contribuisce a un aumento della temperatura intraossea indipendentemente dal sistema implantare utilizzato. Frese e osteotomie più lunghe hanno indotto temperature più elevate sull'osso crestale.
La massima differenza di temperatura registrata tra la lunghezza dell’osteotomia più corta e quella più lunga è risultata essere sotto 1 °C. La temperatura superiore ai 47 °C, che potrebbe causare la necrosi ossea, non è stata registrata in nessun caso. Il sistema XiVE ha mostrato la migliore prestazione.
Implicazioni cliniche
Con tutti i limiti di questo studio e la necessità di ulteriori lavori a confronto, l’implantologo può considerare i sistemi di impianto testati efficaci e non a rischio di provocare surriscaldamento osseo che può portare a necrosi.
Per approfondire:
Katic Z, Jukic T, Stubljar D. Effects of osteotomy lengths on the temperature rise of the crestal bone during implant site preparation. Implant Dent 2018;27(2):213-20.
Lettere al Direttore 17 Maggio 2022
Alcune considerazioni del dott. Francesco Spatafora sulla potestà del medico odontoiatra in medicina estetica alla luce del Parere del CSS del 2019
Torna EXPO3D per approfondire e capire l’odontoaitria al digitale attraverso relazioni dibattiti e workshop
Aziende 17 Maggio 2022
Anche quest’anno Curasept Spa, azienda italiana leader nella prevenzione e cura orale, si presenta ai professionisti dell’igiene orale a Expodental Meeting 2022 con alcune...
O33Normative 17 Maggio 2022
I decreti approvati in CdM indicano le (pesantissime) sanzioni previste per i laboratori fabbricanti e per gli studi che utilizzano dispostivi privi di documentazione o non conformi
Cronaca 17 Maggio 2022
A poche ore dal via dalla manifestazione i visitatori registrati sono oltre 7.000. Scopri gli eventi espositivi e formativi. Le novità da conoscere allo stand EDRA