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14 Novembre 2024

Sempre più italiani rinunciano al dentista e la sanità integrativa non aiuta

Una ricerca di Altroconsumo rileva le difficoltà di effettuare visite e cure e il fallimento del modello di sanità integrativa per le cure odontoiatriche: “chi ha una assicurazione non si cura di più di chi non l'ha”


altroonsumo

Sono sempre più gli italiani che rinunciano o rimandano le cure odontoiatriche per ragioni economiche. A sottolinearlo una inchiesta di Altroconsumo condotta tra maggio e luglio 2024 su un campione di oltre mille cittadini rilevando come nell'ultimo biennio, 1/5 degli intervistati ha cancellato o posticipato le visite odontoiatriche e 3 su 10 non effettuano controlli regolari, nella maggior parte dei casi per motivi economici. 

Le cure dentistiche sono costose e completamente a carico dei cittadini visto che il Servizio sanitario nazionale non è in grado di coprirle e le sostiene solo in parte per le fasce più deboli della popolazione”, sottolineano da Altroconsumo.  

Ma l’inchiesta rileva anche che la sanità integrativa non sembra essere una soluzione per migliorare la situazione

 “Chi ha un’assicurazione che copre le cure dentistiche (fondo sanitario integrativo o polizza assicurativa privata), il 15% degli intervistati, non va più spesso dal dentista”, viene indicato. “Forse perché la copertura è insoddisfacente visto che tre italiani su dieci non sono soddisfatti dei rimborsi che ricevono sia per l’importo sia per il tempo necessario a ottenerli, così come della gestione amministrativa e più in generale del contratto di assicurazione”. 

La fotografia scattata da Altroconsumo non solo mostra che l’assicurazione copre poco, sia in termini di prestazioni odontoiatriche sia in entità dei rimborsi, ma spesso impone di andare da un dentista convenzionato e gli italiani, rilevano da Altroconsumo, "come è comprensibile, preferiscono affidarsi a un professionista di fiducia e, quindi, restano scoperti oppure sono costretti a pagare una franchigia più alta".  

Infatti, il 46% degli intervistati sceglie il dentista con cui ha già avuto un’esperienza precedente e solo il 4% perché convenzionato con l’assicurazione. 

Dall’inchiesta emerge un disagio degli assicurati che troppo spesso non riescono ad accedere alle cure odontoiatriche previste dall’assicurazione sanitaria. Un disagio riscontrato dalle numerose segnalazioni che Altroconsumo riceve su Reclama Facile, la piattaforma per i reclami aperta a tutti i cittadini. Sono segnalazioni su mancati rimborsi, procedure burocratiche complesse, lente e poco trasparenti per l’accesso alle prestazioni, impossibilità di accesso al servizio informazioni, contestazione delle diagnosi medico sanitarie che l'Associazione dei consumatori ha portato all’attenzione dell'Antitrust che ha sanzionato nel 2021 e nel maggio scorso due società, Intesa Sanpaolo Rbm Salute S.p.A. e Previmedical Servizi per la Sanità Integrativa S.p.A., con multe rispettivamente di 2,5 milioni e 1 milione di euro per pratiche commerciali scorrette che hanno ostacolato i consumatori nella fruizione dei servizi. 

Oltre alla difficoltà economica, una parte degli italiani (35%) non considera necessario sottoporsi a controlli dentali regolari, evidenziando una bassa consapevolezza sull’importanza della prevenzione orale. In assenza di controlli frequenti, piccoli problemi dentali possono diventare interventi costosi e complessi, come avvenuto per il 24% di chi ha rimandato o cancellato la visita dal dentista. 

Anche le abitudini di igiene orale sono carenti: oltre la metà degli italiani non utilizza strumenti come filo interdentale o scovolino, e il 20% non usa dentifricio al fluoro, un ingrediente essenziale per prevenire la carie. 

“La nostra ultima inchiesta conferma quanto già evidenziato dal rapporto Gimbe: la sanità pubblica italiana è in difficoltà per carenza di personale e mancanza di investimenti. In Italia, la spesa sanitaria pubblica è al 6,2% del PIL, sotto la media europea del 6,8%, e quella pro capite è di 3.574 dollari, ben al di sotto dei 4.470 dollari dei paesi OCSE. I fondi previsti coprono ormai solo costi insostenibili e finanziano assunzioni e aumenti per il personale sanitario, ma non bastano a dare ossigeno al sistema. Il risultato è che sempre più cittadini rinunciano alle cure: nel 2023, quattro milioni e mezzo, un trend confermato anche dalla nostra indagine sulle cure odontoiatriche. Servono investimenti aggiuntivi, più medici e infermieri: intervenire è ormai un'urgenza, lo dicono i numeri e lo testimoniano le persone." Dichiara Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo. 


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