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15 Luglio 2020

AIOLA: aggiornamento sull’attività associativa

Un bilancio su quanto fatto e i progetti attivati, tra questi quello di monitorare il territorio per valutare gli effetti, a lungo termine, nei pazienti che sono stati contagiati dal Coronavirus


Cari amici e colleghi, vi aggiorno sulle attività di AIOLA (Accademia Internazionale di Odontoiatria Laser Assistita) degli ultimi tre mesi.Durante questo periodo abbiamo partecipato all’iniziativa, promossa dal Rotary Club di Bergamo - Distretto 2042, con la dr.ssa Monica Vitali a capo del comitato organizzatore, che ha effettuato il coordinamento di oltre 130 medici ed odontoiatri volontari i quali, durante la fase emergenziale della pandemia da Covid-19, si sono alternati giorno e notte al centralino per rispondere alle domande della popolazione di quei luoghi, così duramente colpita dagli effetti del virus.  

Nello specifico, si è trattato di un progetto, durato tre mesi, realizzato in simbiosi con Ats e Areu, dedicato alle persone, abitanti nelle città di Sondrio, Pavia, Bergamo e Brescia, che presentavano sintomi non gravi, riconducibili al Covid-19. Alle cento linee dedicate, in 90 giorni, sono arrivate 424 chiamate a cui hanno risposto medici da tutta Italia e persino due colleghe che vivono a New York. Gli utenti sono stati anche costantemente monitorati, con successive telefonate da parte degli operatori.  

Il dottor Maurizio Maggioni, attuale Presidente Aiola, nonchè membro del Rotary e responsabile del progetto, ha fornito supporto alle Usca con 12 persone che hanno coordinato 549 interventi sul territorio. Il grande impegno dei medici e degli odontoiatri che hanno aderito all'iniziativa del Rotary è anche consistito nell’adiuvare l'organizzazione dell'Ospedale Alpini della Fiera BG e nel dare ausilio ai colleghi di Emergency, arrivati per fornire concreto aiuto e condividere le notevoli esperienze acquisite nel mondo.Inoltre, tra le attività espletate, vi è stato l'acquisto e la consegna di materiale per l'Ospedale da campo tramite una fondazione onlus svizzera e la raccolta di fondi necessari per l'approvvigionamento di camici per chi lavorava in prima linea.

Infine, è stata attivata una chat con 25 specialisti rotariani di Milano che hanno seguito e tracciato delle linee guida per rispondere, nel modo più soddisfacente, alle esigenze dei pazienti. É stato, all'uopo, attivato un supporto medico-psicologico per gli utenti che si sentivano trascurati, visto la grande mole di lavoro a carico del servizio sanitario. Le chiamate più distanti sono arrivate da Lione, in Francia, e dalla Repubblica di San Marino. 

Pur se attualmente la fase emergenziale può dirsi terminata, il lavoro dei medici e degli odontoiatri, tra cui gli iscritti ad Aiola che hanno sposato l'iniziativa del Rotary, continua. 

La prossima tappa è infatti il progetto "Il mio nome è Rocco Bergamo" che prevede il monitoraggio del territorio per valutare gli effetti, a lungo termine, nei pazienti che sono stati contagiati dal Coronavirus, per capire quali conseguenze abbia lasciato il virus nel corpo di chi è guarito. Si tratta di un’altra iniziativa del Distretto 2042 del Rotary di Bergamo - nata dal confronto con l'Ordine dei medici, l'Ats e l'Areu e con il patrocinio del Distretto Rotariano e delle Università Bicocca e del Michigan - per dare risposte alle tante domande degli ammalati da Covid-19.  Il responsabile è il dr. Maurizio Maggioni, insieme alla dr.ssa Monica Vitali, rappresentante del comitato organizzatore. 

La nostra Associazione AIOLA sarà capofila e guiderà l'organizzazione.

Il monitoraggio sarà svolto in collaborazione e con il coordinamento dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII e, per un anno, medici volontari seguiranno l'evoluzione clinica di 500 pazienti, divisi in cinque gruppi, in base alla gravità dell'infezione contratta. In particolare, verranno monitorati cinque gruppi di cento persone ciascuno: gli asintomatici (con IgG positive al Covid 19) che non hanno avuto bisogno di nessun supporto terapeutico; i paucisintomatici, che hanno avuto sintomi respiratori importanti ma sono stati curati a casa; i sintomatici lievi ricoverati, che hanno necessitato solo di ossigenoterapia; sintomatici moderati, che hanno ricevuto il supporto della ventilazione non invasiva; i graviper i quali è stata necessaria la ventilazione meccanica.In questo modo, si vuole realizzare una ricerca epidemiologica, al termine della quale si terrà a Bergamo un Congresso internazionale, per confrontarsi sui risultati.I dati raccolti saranno inoltre messi a disposizione di tutti i colleghi sulla piattaforma offerta dalla Planetel di Treviolo. 

Il primo passo consisterà, ovviamente, nell'attività di controllo, svolta mediante chiamate bimestrali ai pazienti guariti. I medici impegnati in questa attività, valuteranno le eventuali conseguenze della malattia, come problematiche respiratorie, riabilitative, dolore o altri problemi. Personalmente ho suggerito di valutare anche le lesioni delle mucose, già evidenziate in alcuni lavori scientifici. Sulla base della prima valutazione, si cercherà poi di definire se le persone abbiano bisogno di un supporto fisioterapico specifico, a casa o in uno dei centri che sarà individuato, tarato in base alle patologie ed al danno polmonare. 

I 130 medici volontari saranno coordinati dal Dr Maurizio Maggioni e dalla dr.ssa Monica Vitali ed il progetto “Mi chiamo Rocco Bergamo” vedrà anche la partecipazione del dottor Massimiliano Sacchelli, fisiatra e presidente di M3Salus, che ha promosso un progetto simile a Parma. Ci sarà anche la condivisione con ATS e con la Regione Lombardia.   

In estrema sintesi gli obiettivi perseguiti sono i seguenti: 

Offrire a tutti gli italiani e, in particolare a quelli delle zone più fortemente colpite dal virus COVID-19, un punto di riferimento per avere risposte rapide ed efficaci circa le problematiche insorte dopo infezione.Identificare e fornire un progetto riabilitativo specifico, respiratorio e/o muscolare, ritagliato sulle esigenze del paziente.

Creare un team di esperti tra cui un cardiologo, un infettivologo, un terapista del dolore, un fisiatra, ed altri eventuali specialisti interessati.

Creare il primo OPEN REGISTRY per la valutazione degli effetti a medio-lungo termine del Coronavirus.Collaborare nella gestione di due studi internazionali.Presentare una nuova modalità di gestione sul territorio dei pazienti con patologie subacute e croniche, dopo l'infezione da COVID-19.

Il progetto “Il mio nome è Rocco Bergamo”  rappresenta, anche per gli iscritti AIOLA, un’occasione di crescita ed una esperienza unica, sia sul piano professionale che su quello umano.
Tra un anno i risultati verranno presentati all’interno di un congresso internazionale, che si organizzerà a Bergamo, città colpita maggiormente dall'epidemia da Coronavirus, e si cercherà di dare risposte alle gravi e varie problematiche che hanno fortemente colpito la Lombardia e l'intera nazione.
Si farà il punto sulle conseguenze causate da questo virus, “un piccolo mostro” che ha stravolto la nostra esistenza di medici e di odontoiatri e soprattutto su quale sarà il futuro della nostra professione. Colgo l’occasione, fin da adesso, per invitarvi a questo grande evento.  

A cura di: Valerio Partipilo, Segretario Nazionale e Tesoriere Aiola     

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