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24 Dicembre 2025

Esercizio professionale in deroga fino al 2029

Contrari FNOMCeO e FNOPI. Intanto alcune CAO e gli Albi delle professioni sanitarie chiedono alle Regioni di non riconoscere temporaneamente i titoli di laurea di Odontoiatri ed Igienisti dentali


fofi fnomceo

Tra le norme inserite nella Legge di Bilancio approvata martedì in Sentato, anche quella di prorogare fino al 2029 la possibilità data alle Regioni di riconoscere in deroga l’esercizio professionale dei professionisti sanitari con titolo di studio estero, quindi anche medici, odontoiatri, igienisti dentali ed infermieri, senza la loro iscrizione all’Ordine professionale, superando così la verifica da parte dell’Ordine dei requisiti richiesti: oltre a quella del riconoscimento del titolo di studio anche la conoscenza della lingua italiana.  

Una decisione che “ci coglie di sorpresa e genera grande amarezza in quanto disattende gli impegni presi pubblicamente nei confronti dei cittadini e di chi, come ha sottolineato recentemente il Presidente della Repubblica, ‘con passione e dedizione si prende cura di chi soffre a causa di una malattia’”, commentano in una nota congiunta FNOMCeO e FNOPI rispetto alla modifica dell’articolo 15 del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 56.  

Da tempo, come Enti sussidiari dello Stato, chiediamo tutele adeguate per garantire la salute pubblica. L’assistenza di qualità non si assicura attraverso deroghe al riconoscimento dei titoli dei professionisti sanitari esteri ed extracomunitari, ma attraverso una attenta verifica dei percorsi formativi al fine di consentire a tutti coloro che esercitano nel nostro Paese il possesso di un’adeguata preparazione, coerente con i programmi formativi uniformemente presenti nei nostri Stati Europei”.

In tal senso – proseguono medici e infermieri – anche la deroga all’iscrizione agli Ordini Professionali da parte di questi professionisti costituisce un vulnus, in quanto l’attività svolta dagli Ordini è fondamentale al fine di assicurare il rispetto dei principi deontologici delle nostre Federazioni, l’adempimento degli obblighi di formazione continua e la conoscenza della lingua italiana. È urgente, quindi, che il Parlamento riveda la scelta, con il primo provvedimento normativo utile, e avvii un confronto con le Professioni sanitarie per l’individuazione di percorsi condivisi e attenti ai reali bisogni delle persone. Occorre un controllo rigoroso dal punto di vista delle competenze, della conoscenza della lingua e dell’obbligo formativo. Non è più tollerabile agire in emergenza e rincorrere i fatti di cronaca con soluzioni tampone”.  

Al contrario, – concludono da FNOPI e FNOMCeO – c’è bisogno di un intervento strutturale che affronti il tema della carenza di professionisti con regole certe, perché la priorità delle istituzioni e degli operatori è il cittadino con i suoi bisogni di salute”.  

Intanto alcune CAO provinciali stanno confrontandosi con le Regioni per cercare di evitare l’iscrizione di Odontoiatri in quanto non vi è una necessità di carenza di personale, fine del decreto 34/2023, approvato durante l’emergenza Covid e da allora sempre prorogato.  

In Piemonte, dopo quanto sollevato dalla CAO di Torino, i rappresentati della CAO e degli Ordini delle professioni sanitarie tra cui l’Albo degli igienisti dentali hanno recentemente avuto un incontro con la Regione che si detta disponibile *a valutare di* sospendere l’iscrizione ai registri regionali per Odontoiatri ed Igienisti Dentali tornado alla verifica da parte dei rispettivi Ordini.


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