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24 Dicembre 2025

Sulla questione dell’apprendistato professionalizzante ASO in Lombardia

La replica del legale del SISAO alle considerazioni del dott. Fabrizio meani, presidente ANDI sezione Como – Lecco


Avv. Andrea Martinelli

Quale legale del Sindacato Italiano Assistenti Studio Odontoiatrico (vorrei prendere posizione in merito a quanto segue.

A seguito della pubblicazione sulla rivista online Odontoiatra33 in data 19/11/2025 della lettera del Segretario generale del SIASO (Fulvia Magenga), dal titolo “Apprendistato “semplificato” per ASO in Lombardia” - nella quale viene aspramente criticata l’ultima misura sperimentale adottata dalla Regione Lombardia in tema di formazione “semplificata” per le apprendiste ASO - il Dott. Fabrizio Meani, Presidente ANDI Sezione Como – Lecco, ha voluto pubblicare sulla medesima rivista in data 10/12/2025 le proprie considerazioni sull’iniziativa della regione lombarda.

Il contributo, dal titolo “Sulla questione dell’apprendistato professionalizzante ASO in Lombardia”, in realtà poco e nulla riferisce sull’argomento, in quanto costituisce essenzialmente un’aspra critica all’attività stessa del SIASO.

Il Dott. Meani, infatti, incomincia sostenendo che, fra tutti i sindacati di categoria, solo il SIASO ha osteggiato il nuovo percorso formativo - a suo dire finalizzato a rendere più snello l’accesso al mondo del lavoro - evidenziando come il Sindacato, così facendo, stia andando contro i propri interessi nonché quelli dei propri iscritti. L’articolo prosegue, poi, precisando l’asserita incoerenza del SIASO di criticare una misura che incide negativamente sulla formazione teorica delle ASO, tenuto conto che la maggioranza degli iscritti al Sindacato avrebbe ottenuto la qualifica di ASO tramite una formazione solamente di carattere prettamente pratico, prima della previsione del percorso teorico di cui al DPCM del 09/02/2018. Quindi, viene sferrato un attacco al SIASO sul piano della effettiva rappresentatività, facendo riferimento ad elementi assolutamente circostanziali ed irrilevanti. Fra questi, il fatto che la carica di Segretario generale è sempre stata ricoperta dalla Sig.ra Fulvia Magenga – circostanza che, a suo dire, è sinonimo di ristrettezza della base del SIASO, nonché dell’assenza di differenti correnti di pensiero al suo interno. Oppure, che il SIASO non avrebbe mai voluto rendere noto il numero dei suoi iscritti – circostanza assolutamente infondata.

Solo verso la fine dell’articolo, il Presidente di ANDI, Sezione Lecco – Como, spende alcune parole sul percorso sperimentale di apprendistato formalizzante attivato dalla Regione Lombardia, sostenendo come la sua adozione, promossa dall’ANDI, sia volta a colmare le richieste di fabbisogno lavorativo di ASO.

Orbene, il Sindacato mio assistito, diversamente da quanto lasciato intendere, gode di una ampissima rappresentatività nel proprio settore, essendo il più rilevante, fra i Sindacati di categoria, in termini di diffusione sul territorio e numero di iscritti. Inoltre, lo stesso aderisce al ben più noto Sindacato Confsal, il quale conta circa un milione di lavoratori iscritti. La solidità del suo nucleo direttivo nel corso del tempo, semmai, testimonia la coesione e l’unicità dei valori condivisi dal Sindacato e portati avanti con successo dalle sue figure apicali.

Soprattutto, però, il SIASO da anni si batte con successo per la tutela dei diritti dei propri iscritti, ed in particolare per estirpare la malaprassi di assumere personale con qualifica di CSO per poi, nei fatti, affidargli quelle stesse mansioni che da DPCM del 2018 sono riservate ai soli ASO. Il tutto, con il fine ultimo per il datore di lavoro di risparmiare sui costi del personale, esponendo peraltro i pazienti a non pochi rischi, per via della assenza di una idonea formazione in capo CSO a svolgere le mansioni proprie dell’ASO. A ben vedere, però, il SIASO ha evidenziato come i medesimi rischi si corrono anche qualora si decida – come è stato fatto nel percorso “semplificato” della Regione Lombardia  - di ridurre la formazione teorica degli ASO, il cui numero di ore è stato drasticamente diminuito, in violazione di quanto previsto dal DPCM del 2018, portandolo dalle 300 ore previste per legge a sole 100 (anzi, 84, se si considerano le 16 ore destinate alla materia della salute e sicurezza sul lavoro).

Tuttavia, questo non è l’unico profilo individuato che contrasta con il DPCM istitutivo della figura ASO.

La delibera della Regione Lombardia, infatti, ha approvato un percorso sperimentale in regime di apprendistato professionalizzante ex art. 44 D.lgs. 81/2015, mentre il DPCM in questione prevede solamente l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale di cui al precedente art. 43 (cd. apprendistato di primo livello): l’unico che assicura, affianco alla formazione pratica, anche una idonea formazione teorica per l’apprendista.

Tuttavia, questi profili di natura tecnica/giuridica - debitamente segnalati dal SIASO nella propria pubblicazione – non vengono considerati dal Dott. Meani, il quale si è limitato a criticare il Sindacato ASO e ad edulcorare ANDI e l’iniziativa della Regione Lombardia.

La verità, però, è ben diversa: questo percorso formativo non risponde alle esigenze e alle necessità degli ASO di accedere con maggiore facilità al mercato del lavoro, ma a quelle dei datori di lavoro di rimediare alla carenza di personale ASO, a discapito di una corretta formazione teorica di questi ultimi imposta dalla legge.

Per conto della mia cliente, quindi, al fine di prendere posizione avverso la diffusione di informazioni infondate e a sé pregiudizievoli, rimarcando il SIASO il proprio costante impegno a tutelare nella maniera più efficace le proprie iscritte ASO.

Avv. Andrea Marinelli    

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