Lo abbiamo chiesto al Senatore Orfeo Mazzella, odontoiatra, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato
E’ la politica che non si interessa del settore dentale oppur è il settore dentale che non sa presentarsi come interessante alla politica? E’ stato questo il tema che ha spinto il direttore di Odontoiatria33 ad intervistare il Sen. Orfeo Mazzella, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Affari Sociali al Senato, ma soprattutto odontoiatra iscritto all’OMCeO di Napoli specializzato in odontoiatria infantile alla Sapienza di Roma. Una lunga chiacchierata che ha permesso di toccare molti punti, personali ma anche politici evidenziando le azioni fatte a favore del settore, quelle in programma ma anche portando il suo pensiero si vari temi, come quello della medicina estetica, del test per entrare ad odontoiatria oltre ai consigli per il settore e la disponibilità ad essere coinvolto.
L'impegno politico e la percezione del settore dentale della politica
La scelta del Senatore Mazzella di dedicarsi alla politica è stata un percorso graduale, profondamente influenzato da un'esperienza personale che ha segnato la sua vita: la scoperta, circa vent'anni fa, di essere affetto da una patologia rara. Questa rivelazione, che inizialmente gli ha dato un "senso di angoscia", lo ha spinto a riflettere sul significato che ognuno può avere nella società e a comprendere di non poter agire da solo. Da qui, l'avvicinamento al mondo del volontariato e dell'associazionismo, che lo ha portato a collocare il suo attivismo sociale nell'ambito delle malattie rare. Il confronto costante con le Istituzioni, nato da questo impegno, ha segnato il suo passaggio graduale alla politica. Oggi, come legislatore, si trova "dall'altra parte del tavolo", ascoltando gli stakeholder e cercando di "soddisfare i bisogni e le esigenze" di coloro che incontra, a differenza di quando era lui stesso a chiedere alle Istituzioni.
Riguardo alla percezione che la politica non si interessi al settore dentale, il Sen. Mazzella concorda con l'opinione comune. Sottolinea una "sorta di resistenza culturale" nel parlare dei bisogni odontoiatrici dei cittadini. Pur essendo trascorsi 45 anni dall'istituzione della laurea in odontoiatria negli anni '80, la sua presenza al Senato è la prima in assoluto per un odontoiatra, un dato che evidenzia uno "scollamento di questa categoria nella rappresentanza delle istituzioni". Questa scarsa rappresentanza politica, dice, rende difficile tradurre le esigenze e le percezioni dei cittadini in un corpus giuridico efficace.
Il Servizio Sanitario Nazionale non riesce a dare risposte adeguate per le cure odontoiatriche a causa di diversi fattori. In passato, l'odontoiatria è stata usata più come "strumento e come veicolo propagandistico", con slogan come "la dentiera di Stato", anziché per tutelare chi si trovava in particolari difficoltà o per indirizzare la cura verso la prevenzione. Attualmente, ricorda, la spesa reale in prevenzione primaria è "residuale", ammontando a circa il 3% di tutto il fondo sanitario nazionale. A ciò si aggiunge la storica mancanza di riconoscimento del ruolo specialistico dell'odontoiatria all'interno del SSN, che per oltre quarant'anni ha impedito agli odontoiatri di occupare ruoli dirigenziali e di indirizzare le politiche odontoiatriche. Sebbene nel 2013 sia stato riconosciuto il ruolo dirigenziale, mancano ancora i posti e i bandi per una distribuzione uniforme di tale diritto, ricorda.
Le azioni e le posizioni del Senatore Mazzella
Uno dei suoi focus che il Sen. Mazzella indica come principali è la prevenzione, che considera la base del vero successo delle cure odontoiatriche. Attualmente, sta studiando una proposta che mira a creare una collaborazione più stretta tra scuole, Ordini professionali e Ministero della Salute. Oggi, questa responsabilità è affidata ai distretti e alle aziende sanitarie, ma Mazzella ritiene che sia investire in prevenzione. Nella chiacchierata ha citato l'esempio della Svizzera, che, con programmi di prevenzione basati su sigillature dentali, fluorazione delle acque e visite in fasce d'età specifiche, ha quasi azzerato l'incidenza della carie nei bambini tra i 6 e i 14 anni. "Noi sappiamo che investire oggi in prevenzione realmente significa avere un guadagno enorme in salute pubblica. Quindi dobbiamo insistere per me sulla prevenzione".
Per quanto riguarda la possibilità di iscriversi a due albi professionali, questa è stata una vera e propria battaglia personale del Senatore Mazzella. Appena entrato in Senato, ha presentato un'interrogazione al ministro, che ha dato il via a una discussione nel campo politico. Questa discussione è culminata in un emendamento nel Decreto Bollette del 2023, che ha ripreso le richieste politiche, in particolare la sua specifica richiesta di consentire la doppia iscrizione. Mazzella ha evidenziato come prima di questa norma, la situazione fosse "nel caos", con alcuni Ordini territoriali che già consentivano tale pratica. L'emendamento ha quindi fornito una "soluzione politica" a questa incertezza.
Sulla questione della medicina estetica, il Senatore Mazzella ha espresso una critica decisa e trasparente, definendo l'estensione al terzo superiore del volto per gli odontoiatri un "errore". Pur riconoscendo la giustezza di estendere la possibilità di praticare una medicina estetica mini-invasiva agli odontoiatri, il problema risiede nell'area di applicazione. Ha spiegato, anche in Aula, la delimitazione anatomo-topografica tra lo splancnocranio, che comprende la parte del viso delimitata da alcune ossa e tessuti annessi, e il neurocranio, la parte superiore del cranio. A suo parere, gli odontoiatri dovrebbero limitarsi alla parte inferiore e al massimo alla parte media del volto, intorno alle labbra o alla zona zigomatica. L'estensione al terzo superiore del volto, ovvero fronte, sopracciglia e zona periorbitale, dice, è stata una "forzatura" che, a suo avviso, porterà a "contenziosi difficili da dirimere". Aveva proposto un emendamento per limitare l'intervento alle aree di sua competenza anatomica, ma non è stato possibile modificarlo a causa dell'approvazione del Decreto legge con il voto di fiducia. Mazzella insiste sulla necessità di una "presa di consapevolezza e di coscienza che l'estensione al terzo superiore per me non è possibile", altrimenti "qualsiasi interlocuzione sia destinata a fallire". Ha sottolineato, anche, l'importanza di non "eccedere il nostro campo di interesse entrando in altre professioni", agendo piuttosto in sinergia e multidisciplinarità.
Infine, per quanto riguarda il nuovo decreto sul superamento del test di ammissione a medicina e odontoiatria, il Senatore Mazzella ha espresso un giudizio molto critico. Ha affermato che la legge "non risolve i problemi" e che l'affermazione che elimina il numero chiuso è un "falso", poiché "resta il numero programmato". Ciò che cambia è solo la modalità di accesso, passando a un semestre filtro con una graduatoria nazionale basata sugli esami comuni, afferma. A suo parere, "la montagna ha partorito il Topolino". Senatore che invita a una "riflessione seria", denunciando la "demagogia" e la "propaganda" che circondano questa riforma. Ha evidenziato le difficoltà logistiche che le Università incontreranno nell'accogliere decine di migliaia di studenti per un semestre filtro, e ha ipotizzato la possibilità di un semestre "completamente on-line", con il rischio di una "riduzione della qualità anche dell'apprendimento". Mazzella ha ricordato come i test di ammissione della sua epoca, complessi e basati su materie pertinenti, abbiano selezionato una "ottima classe odontoiatrica". La politica, ha detto, dovrebbe riflettere più a fondo prima di attuare riforme, considerando le conseguenze future.
Consigli per il settore odontoiatrico e il rapporto con la politica
Il Senatore Mazzella ha esplicitamente invitato le associazioni e gli Ordini del settore odontoiatrico a interagire più attivamente con la politica. Ha sottolineato che la politica è uno strumento potente che "cambia la vita dei cittadini" attraverso la regolamentazione e la normazione. Per far sì che le questioni di interesse del settore ricevano l'attenzione necessaria, è fondamentale una collaborazione diretta.
"Io invito le associazioni di riferimento del mondo, dell'odontoiatria anche gli ordini, a contattarmi". Ha espresso il suo disappunto per il fatto che, in due anni e mezzo dalla sua elezione, questa intervista sia il primo contatto diretto con il mondo dell'odontoiatria nel suo complesso. Ha ribadito che il suo ruolo di "portavoce" implica la volontà di "discutere insieme", approfondire con esperti e raggiungere una sintesi, che può essere trasformata in un disegno di legge, una mozione o un emendamento.
Ha lanciato una "sfida ai cittadini che non votano", affinché si rendano conto che la politica incide direttamente sulla loro vita e che, senza la loro collaborazione, si ritroveranno con norme non desiderate. Questa collaborazione si realizza "intercettando i loro senatori, i loro deputati di riferimento" e seguendoli nelle loro attività.
Ha concluso esortando a un maggiore ascolto di chi interviene nelle audizioni, perché "è una grande scuola, è una grande palestra quella che facciamo e poi trasmetterli e introdurli all'interno delle norme". Questo, a suo parere, "renderebbe la legge migliore e quindi il servizio migliore ai cittadini". Ha ribadito che la politica dovrebbe essere più realista e meno orientata al consenso basato sui sondaggi.
Sotto la video intervista.
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