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31 Agosto 2008

Approccio funzionale con apparecchiature ibride nelle asimmetrie mandibolari

di P. Gandini, L. Orsi, B. Grampi, C. Bertoncini


Introduzione
Le asimmetrie cranio-mandibolari rappresentano un gruppo eterogeneo di disgnazie che dal punto di vista eziopatogenetico riconoscono in minima parte una base genetica (1) e, più frequentemente, sono determinate da fattori acquisiti come traumi o infiammazioni ma soprattutto alterazioni funzionali.
Le alterazioni morfo-strutturali possono riguardare le ossa della base cranica, il complesso maxillo-mandibolare o entrambe le zone e manifestarsi anche a livello alveolo-dentale in modo più o meno marcato.
Le asimmetrie complesse risultano difficilmente classificabili in base a un solo criterio ma per le forme più semplici a livello dell’apparato stomatognatico risulta essenziale, sia per una corretta diagnosi sia per l’impostazione di un piano di trattamento adeguato, identificare l’origine e distinguere asimmetrie dentali, scheletriche, funzionali o miste (2-4).
L’asimmetria dentale è facilmente diagnosticabile dal punto di vista clinico, essendo legata ad anomalie e/o malposizioni dentarie. Le asimmetrie scheletriche sono invece determinate da alterazioni strutturali delle varie componenti dell’apparato stomatognatico sia a livello
basale sia a livello dento-alveolare. L’asimmetria funzionale è caratterizzata da uno scivolamento dellamandibola (laterodeviazione) non supportato da una dismorfosi basale che, se non viene identificata e corretta, evolve in un’alterazione scheletrica stabilizzata (laterognazia). Le asimmetrie strutturali congenite del mascellare superiore e della mandibola sono rare (5, 6), mentre sono molto frequenti quelle mandibolari acquisite da interferenze occlusali. La causa del problema occlusale è spesso una contrazione lieve del mascellare superiore che genera, in fase dinamica di chiusura, precontatti deflettenti che provocano un dislocamento mandibolare.
Clinicamente, anche in pazienti con corretti rapporti scheletrici sagittali, si osserva la presenza di un cross bite monolaterale con deviazione della linea mediana e variazioni sul piano sagittale con una tendenza alla II Classe dentale nel lato del cross bite e una I o III Classe dal lato opposto. A livello articolare il condilo dal lato in cui si osserva il cross bite subisce un movimento di rotazione e traslazione posteriore, dal lato opposto il condilo effettua soprattutto una traslazione anteriore. La diagnosi precoce risulta fondamentale al fine di intercettare e correggere la crescita anomala della mandibola ed evitare che l’asimmetria funzionale possa trasformarsi in un’asimmetria strutturale.



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