Abbiamo pubblicato altre volte su Odontoiatria33 i contributi di Roger P. Levin, dentista di formazione, noto nel mondo dentale Nord Americano come speaker e autore di saggi sulla gestione dello studio dentistico.
Recentemente un sito di settore statunitense ha pubblicato un interessante articolo in cui Levin spiega cosa dobbiamo imparare, come dentisti, da un CEO (chief of executive) ossia dall'amministratore di una azienda.
La gestione finanziaria dello studio dentistico come quella di una azienda ruota intorno ad un budget di spesa (bilancio preventivo) .
Il dentista manager deve essere in grado di realizzarlo prima dell' inizio del nuovo anno. Vanno individuati i costi fissi (non legati alla produzione come affitti, canoni finanziari, personale dipendente etc..) e i costi variabili legati al volume della produzione (esempio: odontotecnico, materiali di consumo etc..); in questo modo abbiamo costruito il costo "dell'impresa studio dentistico" per l'anno a venire.
Questa valutazione può essere fatta dal dentista o come spesso accade dal commercialista.
Roger P. Levin ci ricorda che non sono molti i commercialisti che conoscono a fondo le problematiche di uno studio odontoiatrico.
Occorre lavorare in tandem e controllare l'operato del commercialista, per avere un ritorno economico dalla sua consulenza.
Il budget di spesa deve tenere conto dei carichi fiscali, dello "stipendio" del dentista, del rinnovo o acquisto di nuovi beni strumentali, investire in nuove tecnologie è importante per restare competitivi. Va confrontato con quello degli anni precedenti, con l'ammontare totale delle spese realizzate che non dovrebbero superare il bilancio preventivo e con il fatturato totale dello studio.
I flussi finanziari in ingresso hanno andamenti altalenanti, è questa una caratteristica delle attività professionali.
Levine ci mette anche in guardia dal realizzare spese fuori budget nei momenti in cui si hanno più incassi: potrebbe ridurre drasticamente l'utile dell' attività poiché aumenta la spesa in modo non programmato.
Anche gli investimenti relativi alla vita privata, se rilevanti come l'acquisto di una casa, vanno pianificati in modo oculato.
Per molti anni numerosi professionisti hanno lavorato con il "cassetto" degli incassi da cui prendevano soldi per le bollette e restava un buon utile. La situazione economica è notevolmente cambiata e oggi per restare sul mercato occorre avere anche competenza in amministrazione finanziaria come ci insegnano i manager aziendali: i CEO.
A cura di: Davis Cussotto, odontoiatra libero professionista Twitter @DvisCussotto
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