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10 Luglio 2025

Il frenulo linguale alterato nel neonato: implicazioni funzionali, cliniche e ruolo dell’odontoiatra

Le problematiche, come individuarlo quale diagnosi e quale trattamento l’odontoiatra può fare. Le indicazioni cliniche e medico legali della dott.ssa Ilaria Prada

Dott.ssa Ilaria Prada

frenulo

Il frenulo linguale alterato è una condizione congenita caratterizzata da una restrizione del movimento della lingua, dovuta a un'anomalia quantitativa o qualitativa del frenulo sublinguale. Questa alterazione può compromettere precocemente lo sviluppo della funzione orale, in particolare la suzione nutritiva, con possibili ripercussioni sull'allattamento al seno, sul benessere materno e sullo sviluppo neuro-occlusale del neonato.

Inquadramento clinico e funzionale

Embriologicamente, il frenulo è un residuo del processo di apoptosi del pavimento orale, che normalmente permette la liberazione della lingua. Quando questo processo è incompleto, si verifica un'aderenza più o meno marcata tra la lingua e il pavimento orale. La valutazione del frenulo deve sempre includere un'analisi funzionale.

Una lingua che non riesce a sollevarsi contro il palato o a protrudere oltre il bordo alveolare non può creare un sigillo efficace attorno al capezzolo o generare il vuoto necessario per la suzione”, spiega ad Odontoiatria33 la dott.ssa Ilaria Prada approfondendo le problematiche e dando indicazioni su diagnosi e tecniche operative.

Segni e sintomi di sospetta anomalia del frenulo

Nel neonato, i segnali di allarme includono:

  • Difficoltà nell'attacco e nel mantenimento al seno.
  • Suzione rumorosa (schiocchi frequenti), poppate lunghe e inefficaci.
  • Inadeguato incremento ponderale.
  • Sintomatologia simil-reflussogena (aerofagia, irritabilità, rigurgiti).
  • Presenza di "lip blister" o labbra a doppio tono.
  • Lingua bassa o in torsione durante il pianto.
  • Compensazioni muscolari durante la suzione (iperattivazione degli orbicolari, movimento a morso).

Nella madre, i sintomi possono essere:

  • Dolore durante l'allattamento (non è da considerarsi normale).
  • Ragadi e capezzoli deformati (a "punta di rossetto") post-poppata.
  • Ingorghi, dotti ostruiti, mastiti recidivanti.
  • Diminuzione della produzione di latte a causa di uno svuotamento inefficace.
  • Allattamento insostenibile, con possibile interruzione precoce. In presenza di questi quadri clinici, è raccomandata una valutazione odontoiatrica precoce.

Diagnosi

La diagnosi può essere effettuata sin dai primi giorni di vita attraverso:

  • Ispezione visiva del frenulo (tipizzazione secondo Coryllos, Kotlow, Hazelbaker).
  • Valutazione funzionale dei movimenti linguali.
  • Osservazione della suzione al seno (in collaborazione con consulenti IBCLC).

È fondamentale sottolineare che la sola presenza di un frenulo corto all'esame obiettivo non costituisce di per sé un'indicazione all'intervento; la diagnosi è sempre clinico-funzionale.

Conseguenze a lungo termine

Se non trattata, la restrizione orale può contribuire a:

  • Alterazioni dello sviluppo del palato (palato ogivale, respirazione orale).
  • Disfunzioni miofunzionali oro-facciali.
  • Disturbi fonetici/articolatori (ad esempio, difficoltà con suoni alveolari).
  • Problematiche posturali.
  • Difficoltà con l'alimentazione complementare e deglutizione disfunzionale.
  • Ridotta igiene orale a causa della limitazione dei movimenti di pulizia linguale.

Indicazione al trattamento e ruolo dell'odontoiatra

L'intervento è indicato esclusivamente in presenza di una comprovata compromissione funzionale, documentata da un'anamnesi approfondita e da un'osservazione clinico-funzionale accurata, sottolinea la dott.ssa Prada. Non si interviene mai in modo preventivo o "profilattico" in assenza di sintomi o alterazioni funzionali manifeste. La mera presenza anatomica di un frenulo corto non rappresenta di per sé un'indicazione chirurgica. Non è possibile prevedere con certezza l'insorgenza futura di problemi legati alla funzione linguale in assenza di segni clinici attuali. L'approccio corretto si basa sull'evidenza clinica presente al momento della valutazione.

L'odontoiatra pediatrico, in collaborazione con altri professionisti (IBCLC, logopedisti, osteopati), ha il compito di:

  • Valutare l'anatomia e la funzionalità linguale.
  • Stabilire se l'anomalia interferisce concretamente con l'allattamento, la suzione o altre funzioni orali, formulando una diagnosi.
  • Procedere all'intervento solo se esistono criteri oggettivi e condivisi di disfunzione.

La frenulotomia: tecnica e indicazioni

Le tecniche esecutive includono:

  • Frenulotomia a forbici: Considerata il gold standard nei primi mesi di vita, è rapida, sicura, eseguita in ambiente sterile e con neonati in fasciatura contenitiva.
  • Laser o elettrobisturi: Indicati per frenuli fibrosi o in bambini più grandi; possono ridurre il sanguinamento ma richiedono maggiore collaborazione.

In Italia, l'intervento deve essere eseguito esclusivamente da un medico abilitato (neonatologo, pediatra, ORL, odontoiatra), in ambito sanitario, previa acquisizione del consenso informato scritto da parte dei genitori.

Gestione post-operatoria e rieducazione funzionale

La frenulotomia non richiede anestesia generale e provoca un disagio molto contenuto, grazie all'alta vascolarizzazione e alla rapida cicatrizzazione della mucosa neonatale. L’allattamento può riprendere  subito dopo l'intervento, con un beneficio spesso immediato sia per la mamma che per il bambino. Nei giorni successivi possono comparire fibrina nella zona dell'intervento e una leggera irritabilità, spesso gestibile con il contatto pelle-a-pelle, portando il lattante in fascia e un più frequente attacco al seno. In alcuni casi, può essere necessaria la somministrazione di Tachipirina.

Una riabilitazione funzionale post-intervento è fondamentale per guidare il lattante ad apprendere un nuovo schema motorio, con:

  • Esercizi di stimolazione orale a carico dei genitori, guidati da un logopedista o un professionista formato.
  • Supporto all'allattamento.
  • Follow-up odontoiatrico a 1 settimana e 1 mese.
  • Eventuale presa in carico logopedica per supportare la neuroplasticità funzionale.

Conclusioni

Il frenulo linguale restrittivo è una condizione spesso sottodiagnosticata, ma con una potenziale alta incidenza di disfunzioni. L'odontoiatra pediatrico, grazie alla sua formazione specifica in ambito orale e alle sue competenze chirurgiche, ricopre un ruolo centrale nell'individuazione precoce, nella presa in carico e nel trattamento del neonato, in un'ottica di prevenzione primaria funzionale.  


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