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20 Luglio 2016

A Bergamo la Finanza scopre una rete di abusivi e prestanome che utilizzavano protesi senza dichiarazione. Oltre 4 milioni di euro l'evasione scoperta. Il Tenete Arrigo racconta i dettagli dell'operazione


"Come spesso capita tutto nasce da un esposto anonimo di un cittadino che ci segnala un presunto reato, la collaborazione dei cittadini è fondamentale per scoprire questo tipo di reato". A raccontarlo ad Odontoaitria33 è il Tenete Valentina Arrigo (nella foto), Comandante del Nucleo Operativo del Gruppo della Guardia di Finanza di Bergamo

Anche l'operazione che ha portato alla denuncia di 10 persone per esercizio abusivo della professione odontoiatrica, di cui 6 in concorso in esercizio in quanto iscritti all'Albo degli odontoiatri e fatto emergere 4,2 milioni di euro di redditi non dichiarati, è comincia così.

"Alla fine del 2014 un esposto ci segnala un odontoiatra abusivo", racconta il Tenente. "Le indagini ci fanno scoprire che in realtà si trattava di un laboratorio odontotecnico al cui interno abbiamo rinvenuto, oltre al classico laboratorio, anche un'area con due riuniti dove operavano, in nero, un odontoiatria abilitato ed un altro odontotecnico oltre al titolare. Il laboratorio realizzava anche dispositivi protesici privi di certificazione in quanto non era registrato al registro dei fabbricanti presso il Ministero della Salute. L'indagine ha permesso anche di denunciare tre agenti di commercio abusivi che andavano a rivendere i dispositivi protesici agli studi odontoiatrici della zona".

Le protesi, ci dice il Comandante Arrigo, erano state poi vendute dai professionisti in nero. "Grazie ad un file che abbiamo trovato sul computer del laboratorio -continua- siamo riusciti a risalare ai professionisti che li avevano acquistati. Siccome sono professionisti operanti di tutta la Lombardia abbiamo inviato la segnalazione agli altri Comandi della Guardia di Finanza che stanno attivando i controlli, noi ci siamo concentrati su quelli di Bergamo e provincia".

Circa 100 i nominativi rinvenuti nel file, molti dei quali di studi dentistici ma anche di pazienti protesizzati direttamente dal laboratorio.

"Abbiamo informato della cosa i singoli pazienti, sentiti durante le indagini a sommaria informazione, spiegando che erano stati curati da finti dentisti e che le protesi installate non erano certificate, anche se molti di loro si erano purtroppo già accorti dai danni patiti". Alcuni di loro hanno già provveduto ad intraprende una azione civile nei confronti dei finti dentisti.

Avviando una verifica fiscale ad uno dei dentisti, a cui il laboratorio vendeva i dispositivi in nero e privi di dichiarazione di conformità, i militari del Tenete Arrigo hanno scoperto che lo studio era di fatto gestito da un diplomato odontotecnico che curava anche i pazienti. Le indagini hanno portato a smascherare alcuni odontoiatri iscritti all'Albo che collaboravano in questo studio tra cui una dottoressa serba, mai presente in studio, ma che prestava solo il nome.

"Uno di questi odontoiatri che operava all'interno dello studio ci ha segnalato gli altri studi gestiti da abusivi", continua il Tenete Arrigo. "Controllandoli abbiamo scoperto che uno di questi utilizzava per la gestione un software che permetteva di salvare la contabilità in nero su di una chiavetta Usb. Abbiamo allora deciso di controllare gli studi che utilizzavano questo tipo di programma: in tutto abbiamo visitato 25 studi: ditte individuali, Srl ed una Snc". "Di fatto è stato un concatenarsi di eventi che ci hanno permesso di scoprire una rete di illeciti", commenta il Tenente.

Alla fine di questa prima parte dell'operazione i militari guidati dal Tenente Arrigo hanno registrato una presunta evasione per 4,2 milioni di euro: omessa dichiarazione, dissoluzione ed occultamento, dichiarazione infedele, sottrazione fraudolenta di pagamento delle imposte i reati contestati.

Solo al titolare del laboratorio odontotecnico che ha messo in moto tutta l'inchiesta sono stati contestati 2 milioni di euro di presunta evasione. "Nei suoi confronti abbiamo chiesto alla Procura il sequestro cautelativo di una Jaguar, di un Porsche Cayenne e di una villa di lusso a lui intestata".

Poi ci sono le 10 denunce per esercito abusivo della professione, di questi 6 sono iscritti all'Albo, una era la moglie, lei casalinga, di uno degli odontotecnici che curava anche i pazienti. Tutti gli iscritti all'Albo sono stati denunciati ai relativi Ordini provinciali, "ritengo che gli iscritti verranno sospesi", ci dice il Tenete.

Norberto Maccagno

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