La sospensione non è disciplinare ma ha finalità cautelare e non disciplinare, avendo l’unico scopo di prevenire la diffusione del contagio e di proteggere i pazienti
Il Consiglio direttivo dell’Ordine dei Medici di Torino ha ratificato ieri sera la sospensione dei primi 95 iscritti per l’inosservanza dell’obbligo vaccinale prevista dalla legge per il personale sanitario: 71 fanno parte dell’Albo dei Medici, 12 dell’Albo degli Odontoiatri, 12 sono appartenenti ad entrambi gli albi.
Prima della seduta, il Consiglio ha incontrato il professor Vittorio Barosio e i suoi collaboratori, che hanno svolto un’ampia disamina della Legge 76/2021 nei suoi risvolti costituzionali, amministrativi e deontologici e ha successivamente acquisito e fatto proprio il parere formale dell’avvocato Roberto Longhin, in merito alla natura giuridica della sospensione disposta dalla legge sull’obbligo vaccinale.
Tutti i legali intervenuti hanno confermato la validità dell’orientamento fino ad ora adottato dall’Ordine nei confronti dei propri iscritti.In dettaglio: la misura prevista non è una sanzione disciplinare emanata a conclusione di un procedimento di tipo deontologico, ma è un doveroso provvedimento di sospensione adottato stante la parziale inidoneità alle funzioni, in applicazione dell’art. 4 del Dl 44, che prevede che i professionisti che non abbiano assolto all’obbligo vaccinale non possano “svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2” fino al 31 dicembre 2021.La sospensione prevista dalla legge ha quindi finalità cautelare e non disciplinare, avendo l’unico scopo di prevenire la diffusione del contagio e di proteggere i pazienti.
Nell’ambito della propria funzione disciplinare, l’Ordine di Torino ha convocato un’apposita seduta di Consiglio direttivo per valutare se e quali implicanze deontologiche comporti la violazione dell’obbligo vaccinale da parte dei propri iscritti, destinatari dell’accertamento dell’Asl.
“Dal punto di vista disciplinare – spiega il presidente Guido Giustetto – si potrebbe configurare la violazione di almeno 6 diversi articoli del codice di deontologia medica, per cui stiamo considerando di attivare per ciascun iscritto coinvolto gli approfondimenti del caso. Prenderemo una decisione la prossima settimana”.
Le sanzioni disciplinari previste dalla legge professionale vanno dall’avvertimento, alla censura, alla sospensione, fino alla radiazione dall’Albo.
A cura di: Ufficio Stampa OMCeO Torino
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