HOME - Implantologia
 
 
23 Luglio 2015

Implantologia a carico immediato con impianti post-estrattivi root-form e contestuale rigenerazione ossea. Caso clinico

di Danilo Alessio Di Stefano


radiografiaradiografia

Come affermano Danilo Alessio Di Stefano, Mirko Andreasi Bassi, Marco Ardigò, Gian Battista Greco nel loro lavoro "Implantologia a carico immediato con impianti post-estrattivi root-form e contestuale rigenerazione ossea: un caso clinico" (Dental Cadmos 10/2014), l'implantologia a carico immediato offre importanti vantaggi funzionali e psicologici per il paziente, ma la sua attuazione e l'esito clinico favorevole sono strettamente dipendenti da numerose variabili.

Per un risultato ottimale è fondamentale la selezione del paziente, la qualità ossea nei siti implantari, la lunghezza e il diametro implantare, la macro- e micro-morfologia implantare, la stabilità implantare primaria, il carico occlusale e l'abilità dell'operatore. Le procedure a carico immediato richiedono un appropriato studio tridimensionale dell'osso e delle arcate dentali sotto il profilo scheletrico e gnatologico e una sinergia ottimale fra chirurgo e protesista. A questo deve associarsi una componentistica implantare che per morfologia degli impianti sia specificamente dedicata allo scopo, inoltre l'impiego di un sostituto osseo a rimaneggiamento totale rappresenta un'ulteriore garanzia di successo poiché realizza le migliori condizioni biologiche al fine di ottenere l'osteointegrazione implantare.

Nel caso clinico descritto dagli Autori l'utilizzo di specifici impianti root form in siti post-estrattivi per una riabilitazione full arch a carico immediato, in associazione all'impiego di un opportuno sostituto osseo ha costituito la migliore risposta per l'ottenimento della stabilità primaria e quindi per il raggiungimento dell'osteointegrazione implantare e del conseguente successo clinico.


Descrizione del caso

La paziente di 62 anni, edentula parziale, presentava la necessità di riabilitare l'arcata superiore (fig 1). Viste le condizioni in cui versavano gli elementi dentari si è deciso per la loro estrazione e il contestuale posizionamento implantare al fine di realizzare una protesi a carico immediato tipo "Toronto".

Sono stati allestiti due lembi muco-periostei triangolari contrapposti. Attenzione è stata posta alla conservazione delle corticali vestibolari effettuando estrazioni atraumatiche. Si è proceduto alla realizzazione dei tunnel implantari con adeguato grado di sottopreparazione dopo opportuna valutazione della qualità ossea. L'uso di apposita mascherina chirurgica unitamente agli indicatori di diametro ha consentito un appropriato posizionamento eccentrico rispetto agli alveoli post-estrattivi di sei impianti root form (fig 2).

  • Fig. 01: Ortopantomografia prechirurgica

  • Fig. 02: Impianti posizionati


Dopo aver posizionato gli impianti si è proceduto alla rettifica dell'osso crestale con una fresa profilatrice countersink associata a una guida di centraggio in teflon complementare alla connessione implantare. Si è proceduto al posizionamento delle basi fast a zero gradi visto il favorevole asse di posizionamento implantare consentito dall'osso a disposizione per cinque dei sei impianti, e una angolata a 17 gradi in posizione 2.2. I gap tra impianti e alveoli sono stati innestati con un sostituto osseo cortico-spongioso equino collagenico, ottenuto per deantigenazione enzimatica e protetti con membrane in collagene. Dopo la sutura si è proceduto al montaggio dei transfer seguito dall'impronta in gesso, mediante portaimpronte in resina fenestrato anatomico. Sono state posizionate viti di guarigione sulle basi fast nell'attesa della protesi provvisoria che il laboratorio ha consegnato la mattina seguente, quando i 6 impianti sono stati sottoposti a carico immediato mediante una protesi avvitata (Fig 3).

  • Fig. 03: Visione frontale e occlusale della protesi provvisoria. In questa fase non vengono fatti cantilever riservati alla protesi definitiva 4 mesi dopo il carico che sarà realizzato con una nuova impronta.


Dopo 5 mesi e previa nuova impronta in gesso è stata confezionata la protesi definitiva e un bite morbido di protezione.

Il controllo radiografico a distanza mostra il mantenimento dei livelli ossei perimplantari nel tempo (Fig 4).

  • Fig. 04: Ortopantomografia di controllo a 2 anni mostrante l’ottimo mantenimento e stabilità dei tessuti duri e molli.


Il controllo clinico a 3, 6 e 12 e 24 mesi ha mostrato l'ottimale salute dei tessuti duri e molli perimplantari grazie anche al corretto mantenimento igienico domiciliare attuato dalla paziente.

Riassunto a cura di: Anna Maria Melica, Consultente Scientifico Dental Cadmos

Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

Uno studio italiano pubblicato su Dental Cadmos ha studiato la potenziale correlazione tra occlusione e malattia peri-implantare.


Una ricerca pubblicata sull’International Journal of Oral and Maxillofacial , ha evidenziato in quali dell’implantologia abiti viene utilizzata e per fare cosa


Una ricerca ha valutato i tassi di sopravvivenza considerando tre fattori: il tasso di sopravvivenza a lungo termine, la frequenza di fratture implantari e la perdita ossea...


Una ricerca ha cercato di valutare l’efficacia delle modifiche bioattive della superficie degli impianti dentali in titanio nel promuovere l’osseointegrazione e nel migliorare...


Uno studio comparativo analizza la precisione delle tecniche convenzionali rispetto alla “fotogrammetria"


Altri Articoli

Rossi: “serve etica e non si accettano richieste di amicizia dai pazienti”. Di Donato (CAO): l’informazione deve essere veritiera ed attenzione a non incorrere in violazioni deontologiche


Due emendamenti presentati al Decreto fiscale impedirebbero la detraibilità delle spese sostenute per le cure odontoiatriche all’estero


La SIdP invita i dentisti a informare i propri pazienti delle patologie correlate alla maggiore prevalenza di sintomi di patologia delle gengive 


Un appuntamento ormai fisso nel calendario associativo anche per la definizione delle future linee guida scientifiche e formative dell’intera associazione


Alberto Siracusano il presidente. Al prof. Enrico Gherlone la presidenza della prima sezione, al prof. Lo Muzio la vice presidenza della seconda


La RAI sta inviando comunicazioni via PEC che chiedono il versamento del canone speciale dovuto ad imprese e professionisti. Ecco quando si è tenuti a pagare e quando no


Alcuni chiarimenti sulla nuova delibera che conferma il termine per acquisire i crediti ECM relativi al triennio 2020-2022, attiva il sistema di crediti compensativi e della premialità


Era attiva a Brescia dal 2018. Alla base problemi economici e le dimissioni del direttore sanitario, non pagato d 6 mesi. La reazione della CAO bresciana a della politica


Un team di ricercatori dell’Università di Washington sta sviluppando un innovativo dispositivo portatile per monitorare la salute parodontale


Dalla Regione Lazio nuove linee di indirizzo per la prescrizione antibiotica in odontoiatria, elaborate dalla Commissione Regionale del Farmaco


Ospiti prestigiosi, confronti internazionali, tanta formazione continua: il lusinghiero bilancio del Congresso Internazionale in Sardegna


Immagine di repertorio

I NAS intendono attivare controlli a tappeto in tutto il Piemonte. La CAO di Torino invita i cittadini a verificare che il proprio dentista sia iscritto all’Albo


Una triste vicenda di cronaca riporta di attualità i rischi da anestesia locale, ne abbiamo parlato con il dott. Gianni Barbuti, segretario nazionale SIOF


Gli abbonati, al termine della lettura dei nostri approfondimenti scientifici, possono scaricare una dichiarazione da presentare al proprio Ordine per il riconoscimento della formazione svolta


 
 
 
 
IDI Evolution

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

Come calcolare il valore dello studio

 
 
 
 
 
 
 
 
chiudi