Per i dottori Della Valle e Di Benedetto si devono contemplare nuovi modelli di gestione anche in tema di responsabilità del laboratorio odontotecnico e del modo di acquisire la collaborazione dell’ASO
Il millennio che ora viviamo è ricco di novità in quanto non lo vivremo più senza ambasce e paturnie, ma tutto d’un fiato sarà ogni giorno un problema con delle soluzioni immediate da apportare e, soprattutto, saremo assediati da tanti pericoli che non tarderanno ad incombere su tutti noi.
Oggi vi è quindi l’esigenza acuta di comprendere l’oggettività di tutte le tante trasformazioni in atto: a livello personale, familiare, lavorativo ed anche in senso globale. Trasformazioni che indipendentemente dalle nostre volontà porteranno ad una visione di un’economia cangiante e totalmente diversa da quella passata ed attuale.
In questo scenario davvero nuovo e se vogliamo catastrofico, anche l’economia odontoiatrica planetaria é proiettata nella direzione del cambiamento.
Questa metatesi deve avere un profilo di oggettività in grado di promuovere una visione chiara ancora per pochi, ma necessaria da condividere con tutti.
Come attori della professione e sulla “barricata” della attività Odontoiatrica, attraverso un’attenta analisi di mercato, affermano che oggi più che mai è il momento di guardare al cambiamento e di attenersi a nuove guidelines nella Medicina Odontoiatrica.
Il mondo odontoiatrico italiano da sempre ha avuto visioni particolari, riduttive, non uniformi, non omogenee, non produttive di reale ricchezza professionale, ma solo creatore di un indotto dove il vero percettore del ricavo è stata da sempre l’industria dei materiali e delle attrezzature insieme ad una stregua di operatori sia tecnici che amministrativi che, diversamente da altre discipline della medicina, si sono trovati su un gradino di diritti acquisiti senza tanti sforzi.
In quest’ottica si impone la necessità ora più che mai di acquisire una visione unica generalizzata che sicuramente sarà concretamente il contrappeso a questa devastazione sopraggiunta nel tessuto economico e nel contesto politico del nostro paese.
Tutti insieme, studi privati, S.r.l, S.t.p e Società depositarie di Network Odontoiatrici che modulano enormi economie della professione odontoiatrica e che non si sono mai specificatamente interessati ad un cambiamento di rotta e convergenze utili che porterebbero, sicuramente e senza meno a sostanziali ridimensionamenti dei costi, ricapitalizzazioni, nuove formule di responsabilità, maggiore disponibilità di servizi con conseguente maggiore offerta di servizi sanitari nel vettore della qualità e della competenza.
Un mercato dove la diastasi tra buona pratica professionale, qualità delle prestazioni e dei dispositivi protesici sia completamente complanarizzata senza mai più divergenze e senza posizioni estreme, differenti e senza fondamento.Il problema più grande è che queste strutture formidabilmente organizzate non hanno un potere contrattuale d’acquisto né con i fornitori, nè con le industrie, né con i dealers, né con gli odontotecnici, neanche con il personale sanitario odontoiatrico che, alla fine, nel tempo ha consolidato posizioni e diritti in modo esponenziale con minime competenze e riducendo ad ogni passo di gran lunga ogni formula di dovere e responsabilità.
Siamo del parere che le nuove linee guida dovrebbero essere discusse intorno ad un tavolo di confronto e concertazione.
Tutti gli operatori sono deviati nei loro pensieri da una formula a dir poco fallimentare mutuata dalle logiche dell’industria ovvero sono dell’idea che più si incassa più si investe, dimentichi che chi ragiona in questi termini se fallisce viene sostenuto da fondi di garanzia dello Stato e trascura in tal modo e quindi un focal point assolutamente importante.
L’obiettivo è una spending review ovvero la riduzione dei costi gestionali ai quali si soccombe ineluttabilmente per mancanza di una visione ergonomica, razionale e non legata se non a dei processi di abitudine e di consuetudine.
Gli attori di questa deriva speculativa sono tutti quei professionisti che gravitano nel campo odontoiatrico e che non conoscono bene i meandri della professione inquadrandola per fini di esclusiva utilità personale alla stregua di una società erogante prestazioni, servizi e dispositivi; in breve, ci hanno collocati ad una struttura simil-supermercati con i suoi vari comparti, dalla macelleria, alla panetteria passando per la frutta e verdura.
Spieghiamo loro che la nostra professione di Odontoiatri, oggi sempre più complessa, non ci vede più impegnati solo nello svolgimento della nostra professione sanitaria, ma bisogna essere a dir poco anche ASO, contabili, commercialisti, tecnici specialisti, fornitori, esperti in finanza, in legge ecc, con la piccola variante che paghiamo fior di quattrini i professionisti sopracitati, ma le responsabilità cadono solo sulla nostra testa.
Non ci chiediamo mai perchè se l’odontotecnico ci fattura un eseguito, essendo un professionista registrato al Ministero della Salute, rilasciandoci un certificato di conformità non possa andare incontro alle responsabilità , in caso di contenziosi, che invece cadono sulla nostra testa e sulle nostre tasche.
Non ci chiediamo mai perchè paghiamo le assistenti alla poltrona che, oggi sono delle figure professionali riconosciute con attestazione dagli enti regionali, potrebbero essere iscritte ad un registro professionale appositamente creato ed essere pagate come liberi professionisti evitando di metterci in carico costi eccessivi provenienti da tassazioni e contributi, ferie pagate ecc. senza considerare, sempre, le mancate responsabilità, in caso commettano degli errori durante lo svolgimento della loro professione, che invece pendono sempre sulle nostre teste e sulle nostre tasche.
Siamo sempre più convinti che il cambiamento delle linee guida sia inevitabile ed essenziale, i costi evitabili fanno parte degli utili e sono pronti a sedersi al tavolo per proporre tutti i cambiamenti che saranno il futuro della nostra professione sotto ogni forma Amministrativa, Organizzativa e Formativa.
Dottori Antonio Della Valle e Maurizio Di Benedetto: Odontoiatri Legali & Forensi
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