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05 Maggio 2020

Dentisti liberi professionisti esclusi dalle agevolazioni sull’acquisto DPI

Potranno richiederlo sono gli iscritti al registro imprese per ogni addetto. Le pre-domande devono essere presentate online dall’11 al 18 maggio

Nor. Mac.

Il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 70 del 17 marzo 2020, recante: “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” ha previsto, all’articolo 43, comma 1, che “allo scopo di sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, a seguito dell'emergenza sanitaria coronavirus, l'INAIL provvede entro il 30 aprile 2020 a trasferire ad Invitalia l'importo di 50 milioni di euro da erogare alle imprese per l'acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale”. 

Nei giorni scorsi è stato pubblicato il Bando con le modalità operative che esclude i liberi professionisti e le associazioni professionali (c.d. studi associati) dal poter accedere al bando, concesso solamente a chi è iscritto alla Registro Imprese.  

Da quanto specificato nel bando –spiega ad Odontoiatria33 Umberto Terzuolo Dottore Commercialista dello Studio Terzuolo Brunero & Associati di Torino e Milano, consulenti fiscali AIO- il fine di questo contributo è quello di sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese operanti su tutto il territorio nazionale, riconoscendo alle imprese del rimborso delle spese sostenute per l'acquisto di DPI”.   

Ancora una volta –continua il dott. Terzuolo- non si comprende per quali motivi le attività professionali (salvo le Stp) non siano considerate, in termini di agevolazioni, al pari di quelle produttive”. Sempre secondo il consulente fiscale AIO, questo contributo non dovrebbe escludere quello previsto sempre dal “Cura Italia”, “ma il condizionale è d’obbligo –dice- non essendo ancora stato pubblicato il tanto atteso decreto interministeriale che dovrebbe dare, invece, piena attuazione al credito. Difficilissimo però che si possa accedere al credito di imposta per le spese di sanificazione e per i DPI se le spese vengono rimborsate, attendiamo però indicazioni”.  


Di cosa si tratta 

Il bando permette di richiedere un rimborso fino al 100% per le spese riferite a DPI (non si fa cenno alla sanificazione) con una spesa massima di 500 euro per addetto e di 150mila euro per azienda; il rimborso minimo previsto è di 500 euro. Le spese ammissibili devono essere pagate alla data di invio della domanda di rimborso attraverso conti correnti intestati all’impresa e con strumenti che consentano la piena tracciabilità del pagamento e l’immediata riconducibilità dello stesso alla relativa fattura. Anche se sarebbero auspicabili ulteriori chiarimenti, si escluderebbero quindi i contanti.Le spese ammissibili al rimborso devono essere sostenute da imprese attive nel periodo compreso tra il 17 marzo 2020 e la data di invio della domanda di rimborso.

Sono ammissibili le richieste di rimborsi per i seguenti DPI:          

  • mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3; 
         
  • guanti in lattice, in vinile e in nitrile; 
         
  • dispositivi per protezione oculare; 
         
  • indumenti di protezione, quali tute e/o camici; 
         
  • calzari e/o sovrascarpe; 
         
  • cuffie e/o copricapi; 
         
  • dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; 
         
  • detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici. 
 


Possono richiedere il rimborso
 

Possono beneficiare del rimborso previsto dal Bando tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato, che, alla data di presentazione della domanda di rimborso, siano in possesso dei seguenti requisiti: a) sono regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese; b) hanno la sede principale o secondaria sul territorio nazionale; c) sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria. 

Per il settore dentale rientrano certamente tra quelle che possono presentare domanda, le imprese odontotecniche e gli studi odontoiatrici organizzati in forma di Srl, Stp, S.p.A. e le società di persone come le Snc e le Sas. 

La richiesta di contributo deve essere effettuata telematicamente, seguendo questo percorso

1) Presentare una domanda di “prenotazione del rimborso” a questo link dal giorno 11 maggio 2020 ed entro il giorno 18 maggio 2020)

2) Entro tre giorni dal termine finale per l’invio della prenotazione del rimborso viene pubblicato l’elenco delle imprese ammesse (scelte in base ai requisiti ed alla data di presentazione e fino a quando lo stanziamento economico di 50 milioni di euro non è stato esaurito)

3) Le imprese contemplate nell’elenco potranno quindi compilare la domanda sempre a questo link 




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