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23 Maggio 2018

Ipertensione: che cosa fare in ambito odontoiatrico

Nuove linee guida emanate nel 2017

di Lara Figini


L'ipertensione arteriosa è una condizione caratterizzata dall'elevata pressione del sangue nelle arterie; interessa circa il 30% della popolazione adulta di entrambi i sessi e, nelle donne, è più frequente dopo la menopausa.

L’ipertensione è considerata un fattore di rischio, ovvero una condizione che aumenta la probabilità che si verifichino altre patologie cardiovascolari quali: ictus, insufficienza cardiaca, disfunzione renale cronica. Detta in modo non scientifico: un silent killer che colpisce senza avvertire. Una volta individuata, deve essere curata per prevenire i danni di cui sopra.

Conoscere la situazione pressoria del paziente è importante anche per l’odontoiatra, soprattutto se si devono eseguire trattamenti chirurgici o nei casi in cui si debba somministrare anestesia con adrenalina in quantità superiori al normale.

Spesso il paziente è inconsapevole del suo stato ipertensivo e nei colloqui che devono sempre precedere la terapia un’analisi di questo fattore di rischio va effettuata, magari misurando noi stessi la pressione al paziente.

Tipologia di ricerca e modalità di analisi

Dopo ben 14 anni arrivano le nuove linee guida per l’ipertensione sviluppate dall'American College of Cardiology (ACC), dall'American Heart Association (AHA) e da altre 9 organizzazioni sanitarie, dopo la revisione di oltre 900 studi pubblicati.

Rispetto all’edizione 2003 scompare la categoria della “pre-ipertensione” (in precedenza indicata da valori di 120-139 mmHg per la sistolica e 80-89 mmHg) e si abbassa il livello di normalità, non più 140/90, ma 120/80 mmHg.

Risultati

Oltre ad avere abbassato le soglie minime di allerta, le linee guida ACC/AHA del 2017 raccomandano di stabilire i livelli di pressione sanguigna (BP) sulla base della media di 2 o 3 rilevazioni in almeno 2 diverse occasioni, classificando la BP in 4 categorie (vedi tabella 1), abbassando la soglia per il rilevamento della malattia, sottolineando l'importanza delle misurazioni della pressione casalinghe per evitare l’“effetto camice bianco”.

Inoltre, forniscono l’indicazione a utilizzare un manicotto dello sfigmomanometro corretto, in quanto se se ne usa uno con una circonferenza non adeguata al braccio del paziente si può falsare la lettura delle misurazioni.

Le nuove linee guida forniscono dunque delle indicazioni operative a questo proposito: circonferenza del braccio 22-26 cm, utilizzare un manicotto small da adulti; circonferenza braccio 27-34 cm, utilizzare un manicotto standard da adulti; circonferenza braccio 35-44 cm, manicotto adulti large; circonferenza braccio 45-52 cm, manicotto da adulto per coscia.

Conclusioni

Nonostante la maggior parte dei trattamenti odontoiatrici sia considerata sicura anche con livelli pressori elevati, i professionisti dovrebbero essere consapevoli che nei pazienti a rischio o ipertesi i livelli di pressione sanguigna (BP) devono essere portati sotto controllo prima di qualsiasi intervento chirurgico, o prima della somministrazione di abbondante anestetico con adrenalina.

Implicazioni cliniche

È opportuno che il dentista ricordi che il campo dell'assistenza sanitaria è dinamico. Dobbiamo rimanere aggiornati e ben informati per dare importanti contributi alla salute dei pazienti. Come componente importante del team di assistenza sanitaria, possiamo esaminare, fornire consapevolezza e istruzione conversando con i pazienti in merito alla salute e ai rischi per la salute associati a condizioni mediche, ottenendo l’importante obiettivo di “interconnessione dell'odontoiatria con la salute e il benessere generale”.

  Tabella 1  

CATEGORIA PRESSIONE SISTOLICA mmHg PRESSIONE DIASTOLICA BP mmHg
1. Normale   <120   <80
2. Elevata   120-129   <80
3. Ipertensione    
- stadio 1   130-139   o 80-89
- stadio 2   ≥ 140   o ≥ 90
4. Crisi ipertensiva   > 180   e/o> 120


Per approfondire

Miller CS, Glick M, Rhodus NL. 2017 Hypertension guidelines: new opportunities and challenges. The Journal of the American Dental Association April 2018;149(4):229-31.

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