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27 Marzo 2019

Dente del giudizio e salute parodontale

I risultati di una ricerca del Policlinico Gemelli


Da Sx: dott. Carmine Passarelli, prof. Antonio D'AddonaDa Sx: dott. Carmine Passarelli, prof. Antonio D'Addona

Più di cinquant’anni fa negli Stati Uniti si focalizzò l’attenzione sull’associazione fra terzi molari mandibolari e segni di patologia parodontale a carico del secondo molare adiacente; ancora oggi questo tema rappresenta motivo di forte dibattito in letteratura, ove sono richiesti studi con tecniche standardizzate e analisi su un largo numero di soggetti.

Bisogna prestare molta attenzione al riguardo, perché la patologia parodontale di grado avanzato può portare all’estrazione del dente e il secondo molare è uno dei denti più frequentemente estratti a causa dell’infezione parodontale.

Tipologia di ricerca e modalità di analisi

La ricerca italiana “Influence of mandibular third molar surgical extraction on the periodontal status of the adjacent second molars” - svolta presso la UOC di Chirurgia orale e implantologia del Policlinico Gemelli di Roma diretta dal prof. Antonio D’Addona, condotta dal dott. Pier Carmine Passarelli è stata pubblicata sul Journal of Periodontology di marzo, rivista ufficiale dell’American Academy of Periodontology.

Gli obiettivi dello studio sono stati:

  • la valutazione degli effetti dell’estrazione chirurgica del terzo molare mandibolare sullo status parodontale del secondo molare adiacente;
  • l’identificazione dei co-fattori che possono influenzare la guarigione parodontale del secondo molare e, in particolare, il passaggio dalla patologia allo stato di salute;
  • definire se la parodontite localizzata sul secondo molare è una valida indicazione per l’estrazione del terzo molare adiacente e come valutarla.

Lo studio è stato condotto su 89 pazienti, 48 donne e 41 uomini, con un’età media di 35 anni; solo il 16% dei soggetti era fumatore. Prima dell’operazione sono state valutate le OPT per registrare la posizione dei terzi molari in base alle classificazioni di Pell and Gregory e di Winter.

Le estrazioni chirurgiche sono state eseguite mediante un unico protocollo e da un unico operatore, così come richiesto da precedenti studi in letteratura.

I parametri parodontali registrati al baseline, il giorno dell’estrazione prima dell’intervento, e al follow up a 6 mesi sono stati: Probing pocket depth (PPD), Recession (REC), Clinical attachment level (CAL), Bleeding on probing (BOP), Placque index (PI), Gingival index (GI).

Risultati
Analizzando i dati principali ricavati da un’accurata analisi statistica, si è evidenziato un miglioramento significativo dei valori del PPD sui siti distali del secondo molare con un guadagno medio di 2,1 e 2,2 mm, con passaggio da 5,2 e 5,4 mm a valori di 3,1 e 3,2 mm, per effetto della guarigione spontanea parodontale in seguito alla rimozione del terzo molare; allo stesso modo il CAL ha avuto un guadagno statisticamente significativo di 1,9 e 2 mm.

Anche l’analisi dei valori di BOP, PI e GI ha mostrato un miglioramento significativo nei sei mesi. Un alto PPD al baseline è risultato un fattore influenzante per un guadagno maggiore; in particolare, i molari appartenenti alle classi 3b di Pell and Gregory e orizzontali di Winter avevano valori di PPD iniziali più elevati rispetto alle altre; tali differenze sono scomparse a sei mesi per effetto della guarigione parodontale.

Per studiare il passaggio dallo stato patologico a quello di salute sono stati analizzati separatamente i 72 secondi molari con un PPD iniziale >4 mm: il 73,6% risultava guarito 6 mesi dopo l’estrazione del terzo molare; in particolare, il 22% ha guadagnato più del 50% della profondità di sondaggio iniziale, passando da valori medi di 6,8 a 2,7 mm.

I soggetti giovani e affetti da parodontite localizzata sul versante distale del 2 molare sono quelli che beneficiano maggiormente dall’estrazione del terzo molare adiacente, preservando la salute di un dente fondamentale per la masticazione.

Il miglioramento di BOP, PI e GI nei 6 mesi è dovuto probabilmente alla ripresa di una efficace igiene domiciliare favorita dall’assenza del dente distale al sito in studio.

Conclusioni
L’estrazione del terzo molare per prevenire la malattia parodontale avanzata a carico del secondo molare adiacente
(fra i denti più estratti per patologia parodontale) deve essere considerata; in particolare, l’odontoiatra deve valutare: i cofattori positivi associati alla guarigione parodontale, altri possibili fattori di rischio che orientano verso l’estrazione preventiva del terzo molare, gli stili di vita del paziente, possibili complicanze legate all’intervento chirurgico.

Per approfondire
Passarelli PC, Lajolo C, Pasquantonio G, D'Amato G, Docimo R, Verdugo F, D'Addona A. Influence of mandibular third molar surgical extraction on the periodontal status of the adjacent second molars. J Periodontol 2019 Mar 2. [Epub ahead of print]

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