HOME - Interviste
 
 
15 Settembre 2015

Dispositivi medici realizzati in Asia ma venduti in Europa. Quale è la qualità, come capire la provenienza?


Luca MartelliLuca Martelli

In un Visto da Fuori avevamo scherzato, ma non troppo, sui dentisti che acquistano prodotti a baso prezzo provenienti da paesi extra europei prendendo spunto da alcune immagini di una "azienda" pakistana produttrice di dispositivi medici.

"In Pakistan ci sono aziende in condizioni ancora peggiori così com'anche aziende parecchio migliori di quelle rappresentate nelle foto" ci dice Luca Martinelli (nella foto) esperto tecnico di dispositivi medici, consulente aziendale, Consulente Tecnico d'Ufficio del tribunale di Lucca e Ispettore di Organismo di Certificazione e Organismo Notificato, profondo conoscitore del settore dentale che ci confida come siano molte le aziende che commercializzano prodotti di settore in Italia li facciano realizzare all'estero ed in Pakistan in particolare.

Cosa ne pensa degli strumenti pachistani?

Sono anni che i fabbricanti italiani, europei ed americani importano impressionanti quantità di strumenti dal Pakistan e che li fanno diventare strumenti a proprio marchio: uesbasterebbe chiedere all'Ufficio delle Dogane o all'Ufficio di Sanità Marittima e Aerea di Frontiera oppure agli ispettori degli Organismi di Certificazione e Organismi Notificati (Norme ISO9001 ISO13485 marcatura CE) che ben conoscono i processi di fabbricazione e i fornitori delle aziende italiane ed europee certificate.

Se non sono loro a fabbricarli come fanno a figurare come fabbricanti? Imbrogliano dentisti ed odontotecnici?

Assolutamente no. Alcuni si fanno realizzare parti di lavorazioni e poi finiscono lo strumento nella loro azienda. Altri importano il prodotto finito e esclusivamente appongono la Marcatura CE obbligatoria per legge.
La legge indica che è sufficiente immettere sul mercato un dispositivo medico a proprio nome per essere considerati fabbricanti. Ovviamente saranno loro i responsabili e dovranno dimostrare attraverso la documentazione tecnica che il dispositivo sia conforme alla legge.
Il legislatore si è preoccupato principalmente di attribuire la responsabilità a un solo soggetto lasciando ad esso facoltà di far fabbricare il dispositivo medico anche a terzi e in qualunque luogo del mondo, individuandolo come unico responsabile della conformità ai requisiti di sicurezza.
Di fatto anche un'azienda esclusivamente commerciale che compra dispositivi da terzi, magari anche già confezionati, può venderli a suo nome ed essere "Fabbricante" di strumenti.
E' chiaro che non bisogna acquistare prodotti non regolarmente confezionati o dove non compare il nome del fabbricante, peraltro l'acquisto di dispositivi medici non confezionati e privi delle indicazioni obbligatorie pone a serio rischio legale anche l'odontoiatra.

Però sugli strumenti spesso c'è scritto Made in Italy

Il made i Italy è regolato da altra legge, la sua regolamentazione è un po' complicata da spiegare in due parole. In proposito ho scritto un articolo sul sito dell'Associazione Nazionale ispettori Sanitari che è consultabile al link, oppure al link.

Le fotografie che abbiamo pubblicato dell'azienda pakistana non offre l'immagine di un fabbricante di qualità che può competere con la qualità europea. E' così?

Non proprio. In Pakistan ci sono anche aziendeche non hanno niente da invidiare alle nostre.
A fine ottocento iniziarono le costruzioni delle sale operatorie, divennero così necessari strumenti chirurgici sempre più specifici.
I chirurghi ideavano nuovi strumenti, in alcuni casi addirittura li costruivano di persona come Eugène-Louis Doyen (Parigi) che inventò e perfezionò numerosi strumenti per chirurgia,Koker e Pean che fecero costruire le prime pinze emostatiche con modelli ancora oggi in uso e così via.
C'era cioè una fortissima interazione fra chi doveva utilizzare gli strumenti e chi aveva le conoscenze e le attrezzature per fabbricarli. Esisteva una sinergia tra il medico e il fabbricante, un continuo scambio di "know-how" che giovava ad entrambi e sicuramente anche alla produzione di strumenti sempre più idonei allo scopo. Tutto questo si è perso nel corso degli anni.
Fabbricanti europei che realizzano realmente i prodotti o che realizzano veramente tutti quelli che hanno nel loro catalogo ce ne sono molto pochi. I loro strumenti non sono a buon mercato, costano parecchio perché la mano d'opera che serve per fabbricare ad esempio pinze, leve, portaghi, forbici ecc. ha un costo molto elevato.

Torniamo all'esperienza dei pachistani.

Il Pakistan è il sesto paese più popoloso al mondo con i suoi circa duecento milioni di abitanti.
La sua storia di grande produttore di strumenti chirurgici è piuttosto singolare e relativamente recente.
Agli inizi del secolo scorso, nel tentativo di proporsi come riparatori di strumenti chirurgici nei confronti di un ospedale da campo inglese che si era insediato alle porte della città di Sialkot, gli artigiani locali passarono ben presto dalla semplice manutenzione/riparazione alla produzione vera e propria di strumenti identici a quelli cui facevano manutenzione.
Gli artigiani più intraprendenti dettero successivamente vita a un vero e proprio "pellegrinaggio" in Germania per acquisire il necessario "know how".
É così che i grandi produttori di strumentario tedeschi 'conobbero' il Pakistan.
Successivamente i produttori tedeschi realizzarono una serie di joint ventures che ebbero come sbocco una crescente delocalizzazione della produzione dalla Germania al Pakistan.
Nel 1940 il governo britannico sottoscrisse un accordo con il governo pachistano per la fornitura di tutto lo strumentario chirurgico necessario ad affrontare la seconda guerra mondiale.
La globalizzazione in questi ultimi decenni ha fatto il resto: i bassi costi di mano d'opera e le notevoli abilità manuali abbinate a un completo know how acquisito da anni hanno contribuito a far diventare il Pakistan uno dei punti di riferimento mondiale per la produzione di strumentario medicale. Questo ha determinato il quasi totale abbandono della produzione in loco da parte dei fabbricanti europei storici.

Ma in sostanza la qualità degli strumenti pakistani è buona?

Qualità in sé per sé non significa niente. La qualità di un prodotto è il rispetto di un requisito dichiarato dal veditore/fabbricante e/o richiesto esplicitamente dall'acquirente.
Le caratteristiche dichiarate del prodotto devono essere veritiere.
La valutazione va fatta non genericamente secondo la provenienza geografica del prodotto bensì su uno specifico produttore a prescindere di dove esso sia.
Vale in ogni caso la regola per cui in qualsiasi paese si prenda in considerazione (Italia, Germania, Stati Uniti e Pakistan compreso) possono esserci fabbricanti che producono strumenti di qualità e fabbricanti che producono strumenti di qualità scadente.
Personalmente ho valutato centinaia di strumenti di fabbricazione pakistana e in alcuni casi sono risultati di gran lunga superiori ad alcune "note" marche italiane ed europee.
Innumerevoli quantità di strumenti importati dal Pakistan vengono venduti sul mercato con marchi Italiani, europei o americani. Se le stesse aziende pachistane vendono ormai da anni anche a proprio nome e conquistano mercato anno dopo anno (anche sul nostro territorio), si può dedurre che la qualità degli strumenti Pakistani non deve essere tanto diversa da quella degli altri fabbricanti occidentali.

Ma il dentista e l'odontotecnico che acquista una pinza o altro dispositivo medico come fa a capire se il prodotto è realizzato in Europa o in Pakistan? Che consiglio può dare?

Non è importante la provenienza, quando si acquista uno strumento si deve valutare la qualità dello stesso, senza basarsi né sulla marca, né sulla provenienza né, tantomeno, sulle innumerevoli mirabolanti informazioni commerciali che troviamo scritte sui cataloghi.

Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

"Negli ultimi 30 anni, i nostri sforzi come clinici e come ricercatori sono stati concentrati su come trovare una soluzione terapeutica per la malattia parodontale efficace e potenzialmente stabile a...


La seconda edizione di IDEA (International Dental Exhibition Africa), la fiera del dentale organizzata da UNIDI in Africa, si svolgerà dal 25 al 27 ottobre al Centro Congressi del King Fahd...


Sul numero di settembre di Dental Cadmos (attualmente disponibile anche sulla nostra piattaforma online LINK) un lavoro originale del team diretto dal prof. Farronato ha indagato le scelte dei...


Henry Schein, Inc. (NASDAQ: HSIC), il maggiore fornitore di prodotti e servizi sanitari per ambulatori dentistici, veterinari e medici, ha annunciato oggi il suo riconoscimento da parte...


Lunedì 19 ottobre 2015 a Dakar si è conclusa con successo la prima edizione di IDEA - International Dental Exhibition Africa, la prima fiera internazionale per il settore dentale...


Immagine di repertorio

La revisione ha identificato studi rigorosi sui ritrattamenti non chirurgici NS-ReTx eseguiti con metodiche “contemporanee”, indagando sia la guarigione periapicale che il...

di Lara Figini


Lo scopo dell'odontoiatria moderna è quello di mantenere la dentizione naturale in uno stato sano e funzionale per più tempo possibile. Le varie branche dell'odontoiatria sono sempre...


Data: Luogo: LeccoRelatore/i: dr. Mario BottiTitolo: Impianti corti: una soluzione semplice in casi chirurgici complessi Info & Iscrizioni: Sympla Academy – academy@sympla.it Tel. 0376 265 713...


La sutura di un lembo è la fase conclusiva di un intervento chirurgico, ma non per questo è la meno importante. Scopo di questo studio è stato quello di verificare, mediante l’utilizzo del...


Odontotecnici: quale quella diretta al paziente e quale nei confronti dell’odontoiatra e le implicazioni sull’obbligo di copertura finanziaria


ANTLO: non vi è l’obbligo di attivare una “assicurazione” anche se è consigliato e l’assicurazione non è quella sui rischi professionali. Queste le indicazioni dell’Associazione


Altri Articoli

Maria Teresa Agneta: “Il segreto della cura del paziente è nella cura del paziente". (Frances Peabody,1927)


Da una ricerca Key-Stone quasi il 50% degli italiani ha perso uno o più elementi dentali, il 24% non li ha ancora ripristinati, il 12% non intende farlo


Cronaca     06 Dicembre 2024

Elezioni CAO: le nuove Commissioni

Le nuove composizioni delle CAO di: Ancona; Caserta; Crotone; Brescia; Ferrara; L’Aquila; Monza e Brianza; Piacenza; Ravenna; Reggio Calabria, Reggio Emilia; Salerno; Vicenza;...


Il bilancio di AIO a Napoli: un Programma culturale di Eccellenza per dare alla Professione un futuro multidisciplinare e di primo piano


Capita in provincia di Rimini: lui finto dentista è stato condannato ad un anno e 4 mesi di reclusione, lei, finta ASO, a 10 mesi


Anelli scrive al Ministero della Salute chiedendo di intervenire per prorogare anche per il 2025 il divieto di Fatturazione elettronica nei confronti dei pazienti


L'ortodonzia italiana si ritrova a Bari nel giorno di San Nicola per il 5° Congresso Adriatico organizzato dal SUSO


Tra le criticità, la mancata attuazione della Legge Lorenzin, la necessità di regolamentare le società odontoiatriche in StP, riforma dell’ECM, della CCEPS e una seria lotta al turismo...


La prof.ssa Ottolenghi alla Camera porta dati, preoccupanti, sulla salute orale degli italiani ed evidenza le criticità del SSN sottolineando il ruolo centrale della formazione universitaria, se...


SureSmile di Dentsply Sirona festeggia 30 anni di innovazioni che hanno rivoluzionato l'ortodonzia digitale, migliorando la pianificazione del trattamento e offrendo cure personalizzate e precise


Tra le novità di interesse per odontoiatri ed igienisti dentali la modifica della tassazione del lavoro autonomo, avvicinandolo reddito d’impresa, e la neutralità fiscale per...


Prima vittoria dei Soci AIO per un diritto che non si riusciva a fare applicare dall’Inps. Possibile quindi riportare in Enpam quanto versato


Successo per la tavola rotonda si HIV e Giovani: prevenzione, consapevolezza e screening. Migliano (CAO Roma), ruolo cruciale quello degli odontoiatri nella diagnosi precoce


Soluzioni efficaci per prevenire l’allentamento delle viti implantari: il ruolo delle connessioni coniche e conometriche


Corsi ECM

 
 
 
 
 
 

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

TUTTI GLI EPISODI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

La lezione di storia dell’odontoiatria del prof. Guastamacchia

 
 
 
 
chiudi