E' di qualche giorno l'annuncio da parte di FNOMCeO della mobilitazione generale dei medici italiani e della convocazione nel mese di Ottobre degli Stati generali della Professione medica e odontoiatrica.
Tre, nell'immediato, i punti su cui FNOMCeO vuole dare battaglia:
1) La modifica del Titolo V che, creando una frammentazione di competenze tra Stato e Regioni, ha fatto aumentare la spesa sanitaria e le diseguaglianze tra i cittadini delle diverse Regioni.
2) La coerenza tra il numero di iscritti alle facoltà di Medicina, gli accessi alle Scuole di Specializzazione e gli ingressi nel mondo del lavoro, a garanzia di una Formazione di qualità, e di un inserimento dignitoso dei giovani nel mondo del lavoro.
3) La netta opposizione a un definanziamento lineare del Sistema Sanitario, che si traduce in una mera riduzione delle prestazioni erogate ai cittadini e in un netto peggioramento delle condizioni di lavoro dei professionisti e della sicurezza delle cure.
Temi distanti dalle problematiche che interessano gli odontoiatri italiani che per la quasi totalità non ha rapporti con il Sistema Sanitario nazionale. Perché è importante anche la partecipazione dei dentisti liberi professionisti?
"Non possiamo ritenere che certe semplificazioni possano delineare il quadro complesso ed articolato dell'esercizio dell'Odontoiatria", dice ad Odontoiatria33 Giuseppe Renzo (nella foto), presidente Nazionale CAO.
"Se è pur vero che la nostra professione si esercita in larga maggioranza in libera professione , una parte della stessa viene garantita da professionisti strutturati nel SSN e SSR e questi, proprio per le difficoltà da sempre denunciate, sono meritevoli dello stesso livello di attenzione e tutela, per operare al meglio e in sicurezza nell'interesse dei cittadini pazienti. Le problematiche della professione medica, tra l'altro, non possono che avere attinenza diretta anche con la professione odontoiatrica (due professioni che si riconoscono in un unico Ordine e in unico Codice Deontologico). Nello specifico, però, e mi riferisco al comunicato stampa della scorsa settimana, sul tavolo esiste il problema fondamentale per la professione odontoiatrica dell'accesso alla professione, del livello della qualità della formazione e delle aspettative di inserimento nel mondo del lavoro.
Se poi si vuole andare nel pratico, il tema del "regime autorizzativo" è uno dei temi che la professione ha più volte attenzionato ricevendone evidenti segnali di disinteresse, di fronte alla disparità applicativa nelle varie Regioni, quando non nelle diverse provincie.
Basterebbe a dare significato alla partecipazione costruttiva dell'Odontoiatria alle iniziative assunte in FNOMCeO mediante i rappresentanti degli Stati Generali dell'Odontoiatria che hanno espresso importanti contributi.
Si tratta , quindi, di fornire certezze e regole definendo, per estrema sintesi, compiti e mission nel rispetto del ruolo del medico e nel contesto del sistema di cure che deve garantire sicurezza e qualità".
Dal comunicato inviato sembra che le questioni che stanno penalizzando medici e dentisti liberi professionisti non siano considerate. L'impressione è spesso quella di una Federazione pronta a scendere in piazza per sostenere gli strutturati in ospedali ed Asl e meno per le questioni che toccano i liberi professionisti.
Se questa è l'impressione che un attento osservatore ne riporta, non corrispondente ai fatti. A maggior ragione è importante ciò che sta avvenendo .
Ritengo, infatti, e con me molti altri, che l'attuale attacco in essere al SSN non possa riduttivamente essere a carico solo dei medici dipendenti e convenzionati ma riguardi tutto il sistema sanità del Paese. L'assistenza odontoiatrica, negletta per motivi di spese nel SSN, è a carico della rete odontoiatrica dei liberi professionisti ma sono evidenti le correlazioni fra crisi della tutela della salute pubblica e crollo della domanda di assistenza sanitaria. Se il cittadino è già in difficoltà per accedere alle cure garantite dal SSN, nel momento in cui il sistema desse segni di sfaldamento, le poche risorse dei pazienti sarebbero impiegate solo per pagare i ticket ed accedere comunque, ad una qualche tutela sanitaria senza più alcuna possibilità di accedere alle cure private che, volenti o nolenti, per quanto riguarda l'odontoiatria, sono a carico degli odontoiatri libero professionisti. In buona sostanza la crisi del sistema salute e del SSN non potrebbe che creare una serie di conseguenze che travolgerebbero anche il sistema privato con buona pace della salute dei cittadini.
Cosa ci dobbiamo aspettare dagli Stati Generali della professione medica ed odontoiatrica in programma ad Ottobre? Quali saranno i veri argomenti sul tavolo?
E' inutile compilare una ennesima lista dei problemi da risolvere e, inoltre, spetta ai diversi soggetti definirne l'agenda . Credo che sia fondamentale, però, far capire all'opinione pubblica e alle Istituzioni che i medici e gli odontoiatri devono essere considerati riferimenti istituzionali necessari per promuovere qualsiasi "riforma sanitaria". Non è possibile lasciare solamente ai burocrati e ai "sacerdoti" della finanza problemi che hanno aspetti più complessi del solo "minimo comun denominatore" della spesa pubblica. Certamente, ogni soggetto coinvolto (Sindacati, Associazioni Scientifiche, Ordini professionali) avrà un suo ruolo da svolgere e priorità da affermare ma l'impegno di tutti è quello di rappresentare l'unità della Professione contro la mercificazione del SSN.
E' proprio questo l'aspetto saliente: di fronte alla crisi dell'assistenza sanitaria, la risposta dei medici e degli odontoiatri, comunque coinvolti, sarà unitaria perché la situazione non consente "distinguo" e divisioni: il solo obiettivo è tutelare la persona e il suo diritto alla salute.
Norberto Maccagno
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