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07 Aprile 2021

Odontoiatri e pandemia

La considerazione del dott. Cesare Brugiapaglia su come la professione odontoiatrica sia stata considerata in questa emergenza sanitaria


Il recente Decreto che ci obbliga a sottoporci alla vaccinazione anti-Covid, mi infastidisce per vari motivi.Premetto che sono favorevole a tutte le vaccinazioni, riconoscendo il grande merito che hanno avuto ed hanno nella prevenzione e nella cura di varie malattie.Ma ho alcune riflessioni scaturite da ciò che ha comportato questa pandemia.

Comincio col far presente che, all’inizio, i nostri politici – e presumo su parere del CTS (Comitato Tecnico Scientifico), quindi degli scienziati collaboratori del Ministero – non avevano ritenuto opportuno inserire la nostra attività tra quelle a maggior rischio. Forse, grazie ad una propria salute orale invidiabile, non avevano mai avuto bisogno di sottoporsi ai nostri trattamenti o hanno inspiegabilmente sottovalutato la nostra professione, pur essendo considerata, per altri aspetti (81/08), a rischio elevato o, ancora, non sapevano come avrebbero gestito la mai sufficiente dose di vaccini, se fossimo stati inseriti, tra le categorie prioritarie, anche noi, i nostri collaboratori ed i dipendenti.

Ricorderete senz’altro che le varie province, tramite gli Ordini e le Associazioni di categoria, hanno dovuto far presente questa assurda discriminazione e, solo dopo reiterate richieste, hanno avuto (salvo qualche eccezione, qualche ritardo, qualche sospensione per carenze tecniche, organizzative, ecc.) quanto sarebbe stato logico avere sin dall’inizio. 

Ma c’era stato anche un brutto precedente: quando si affermò che gli Odontoiatri non potevano fare i tamponi, perché tale prestazione andava considerata un Atto Medico.  

Anche in questo caso, il CTS – ed inizialmente anche la Federazione - non ha tenuto presente l’attività degli Odontoiatri. Professionisti che inseriscono gli impianti, che sollevano il seno mascellare, che estraggono denti inclusi, non sarebbero in grado, secondo loro, di eseguire un tampone naso-faringeo? 

Ma non mi stupisco, perché solo in questi giorni sarebbe (il condizionale è d’obbligo) stato superato l’ostacolo della specializzazione per esercitare la nostra professione presso le Az.Usl.  

Possibile che, ci siano voluti ben 36 anni, per capire (o sapere?) che la Laurea in Odontoiatria è specialistica? Quindi, non meravigliamoci! 

Ma per poter diventare vaccinatori, si deve seguire un Corso di formazione. Non avrei nulla da obiettare su questo punto, ma vorrei sapere se, in tale Corso vengono forniti dati certi e scientificamente supportati – e non generici - su cosa contengono i vaccini, sui vari criteri di selezione dei vaccinandi e sui possibili eventi avversi.

Scrivo questo, perché non si può fare a meno di sottolineare che, se alcuni cittadini sono diffidenti, non è perché sono aumentati i “no vax”, ma perché quotidianamente, da più fonti, vengono riportate notizie a dir poco contraddittorie.  
Alcuni si ricorderanno, ad esempio, che il famoso Astrazeneca (ora  Vaxzevria e… con nuovo bugiardino…) veniva, inizialmente, raccomandato per i soggetti in buona salute (!!!) e con età superiore ai 55 anni; poi l’età è stata spostata a 65 ed ora andrebbe bene per tutte le età. 

Una spiegazione convincente e ben documentata su questi improvvisi cambi di…rotta, credo sarebbe dovuta.Risulta, inoltre, che ci siano stati eventi avversi ed anche mortali. Ma i riscontri autoptici, non avrebbero segnalato un nesso tra questi eventi e la vaccinazione. Secondo me, sarebbe stato più corretto affermare che il nesso non è stato trovato, ma che non si può nemmeno escludere.  

Comunque – e concludo – da tutta questa vicenda, emerge un fatto assai spiacevole, frustrante: la categoria degli Odontoiatri è tornata ad essere ritenuta, nell’ambito sanitario, non di serie B (volendo fare un paragone calcistico), ma addirittura di….dilettanti (anche allo sbaraglio).  Abbiamo fatto un salto indietro di oltre venti anni, perdendo quell’autonomia, quella rappresentanza e quella dignità che eravamo riusciti a conquistare con fatica e dimostrando, con i fatti, il nostro valore ed il nostro peso.
Qualcuno dovrebbe sentirsi responsabile di questa regressione. 

Dott. Cesare Brugiapaglia presidente CAO Ferrara 

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