Il dott. Giancola racconta la sua esperienza finalizzata ad offrire ai pazienti un approccio globale alla salute utilizzando materiali “che non intossicano l’organismo”
L’introduzione degli impianti in odontoiatria ha permesso a molti pazienti di superare la schiavitù delle protesi mobili e tornare a sorridere, mangiare e parlare con sicurezza e fiducia.
La perdita dei denti, purtroppo, è causa di riassorbimento di osso spesso molto grave. Per risolvere i problemi di carenza di supporto osseo purtroppo sono necessari interventi invasivi di aumento cresta alveolare e inserimenti di impianti (zigomatici) che vanno ad interessare aree distanti dalla zona orale.
Inoltre gli impianti attualmente più utilizzati sono in leghe di titanio. La presenza ubiquitaria di contaminazioni metalliche e l’aumento di allergia nella popolazione mondiale stanno portando molti soggetti a presentare sintomi di ipersensibilità alle leghe di titanio. Sempre più spesso si assiste a fenomeni di perimplantite e disturbi sistemici comparsi dopo il posizionamento di impianti in titanio.
L’odontoiatria attuale tende a considerare solo la quantità di osso residuo e a ricercare impianti più idonei per una stabilità immediata delle protesi a dei costi accessibili a tutti senza considerare le ripercussioni future.
Dopo oltre 30 anni di attività professionale mi sto rendendo conto che stiamo perdendo di vista il paziente e pensiamo solo all’aspetto locale dei tessuti. Ci comportiamo come se la bocca fosse staccato dal resto del corpo. Ecco perché negli ultimi anni ho scelto un approccio implantosofico.
Il paziente viene studiato, innanzitutto, nel suo contesto psico-emozionale. Ricordiamo che i denti hanno un collegamento molto stretto con il tessuto nervoso in quanto deriva dallo stesso foglietto embrionale (neuro-ectoderma). Ogni tensione emotiva puo’ scaricarsi attraverso correnti elettromagnetiche sullo smalto dei denti ed alterarne la struttura creando delle fessure che permettono la successiva colonizzazione batterica e la formazione di carie destruenti. Questo processo è reso possibile alle proprietà piezoelettriche dello smalto dentale. Ogni impulso elettrico puo’ indurre un alterazione meccanica e viceversa. Il dente funge come un fusibile che permette di scaricare delle tensioni psico-emotive eccessive salvando la vita al paziente.
Lo studio del dente interessato permette una valutazione piu’ profonda del vissuto del paziente e l’aiuta a prendere consapevolezza del suo problema. Da oltre 20 anni il Dott. Christian Beyer studia le correlazioni tra denti e conflitti psico-emozionali ed ha dato vita alla PsicoNeuroOdontologia.
Le ricerche del Dr. Voll ha dimostrato, inoltre, una stretta correlazione tra i denti e i vari organi del corpo. Disturbi di alcuni organi possono avere delle ripercussioni su diversi denti e viceversa la presenza di carie dentali può alterare il buon funzionamento di alcuni circuiti energetici. Infine, lo stato immunitario del paziente ed alcune sue condizioni metaboliche quali diabete, depressione, osteoporosi e malattie croniche possono mettere a rischio il successo implantare.
L’approccio Implantosofico è basato sulle 5R: ricercare, risanare, rigenerare, riabilitare e riequilibrare.
Prima di ogni atto medico è indispensabile ricercare la causa che ha portato alla malattia e intraprendere un percorso di consapevolezza del problema e responsabilizzazione del paziente. Il soggetto deve essere valutato nel suo aspetto psico-emozionale, metabolico, immunitario e nelle sue abitudini di vita.
Una volta conosciute le cause è opportuno risanare i tessuti danneggiati attraverso la bonifica dentale da infezioni croniche e contaminazioni metalliche. E’ importante acquisire uno stile di vita piu’ sano attraverso una dieta piu’ equilbrata, una migliore attività fisica e l’abbandono di abitudini dannose quali fumo, alcool e droghe.
Qualora si sia perso del tessuto osseo è utile rigenerare attraverso l’utilizzo di tecniche mininvasive e materiali altamente biocompatibili. Ottimi risultati si sono ottenuti attraverso l’utilizzo di emoderivati autologhi come il Plasma Ricco in Piastrine (PRP) o in Fibrina (PRF) per la realizzazione di membrane rigenerative o ingegnerizzazione di sostituti ossei.
Una volta ricostruito l’osso la riabilitazione viene eseguita attraverso il posizionamento di impianti in Zirconia. Il Biossido di Zirconio è una ceramica Hi Tech utilizzato da molti anni in ortopedia nell’artroprotesi di anca e ginocchio e in odontoiatria per la realizzazione di corone dentale ed impianti dentali. La zirconia è un materiale altamente biocompatibile, resistente all’azione di acidi e basi forti, non induce correnti elettromagnetiche, non libera particelle metalliche e non permette deposito di placca batterica. I tessuti attorno agli impianti in Zirconia sono sempre sani e privi di alcune reazioni infiammatorie o sanguinamenti. Gli impianti in zirconia presentano numerosi vantaggi per il paziente ma il successo clinico richiede una preparazione adeguata da parte del dentista ed una buona collaborazione del soggetto.
Gli impianti in Zirconia presenti oggi in commercio sono molto resistenti e le fratture molto rare. La realizzazione delle protesi devono essere pero’ ben studiate ed equilibrate affinchè il manufatto posso durare nel tempo e essere confortevoli per il paziente. E’ utile, quando possibile, realizzare delle sottostrutture tra impianto e corona in PEEK per restituire una elasticità alla masticazione simile al dente naturale (legamento periodontale).
L’Implantosofia permette di rispettare i tessuti attraverso la scelta di tecniche mininvasive e materiali altamente biocompatibili ma nello stesso tempo aiuta a comprendere e tutelare il paziente nel suo percorso di guarigione. Il dentista d’altro canto torna ad esercitare l’arte medica ed essere una figura di riferimento per il paziente nei momenti di necessità. Il paziente si affida maggiormente perché sente di essere compreso e partecipa attivamente al successo clinico.
Dr. Franco Giancola Medico Chirurgo – Odontoiatra
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