Magenga (SIASO): è l’ultima trovata della regione Lombardia a favore dell’ANDI che sminuisce la formazione ASO
Da oramai un anno e mezzo in Lombardia è possibile ottenere la qualifica di Assistente di Studio Odontoiatrico (A.S.O.) tramite un percorso regionale sperimentale in apprendistato c.d. “semplificato”, che si pone in contrasto con la formazione delle A.S.O. prevista dalla legge e che svilisce e sacrifica la formazione teorica di questa figura professionale (NDR: si veda il nostro approfondimento cliccando qui).
Come noto, gli A.S.O. sono disciplinati a livello nazionale dal D.P.C.M. del 09/02/2018, che prevede uno specifico percorso di formazione di 700 ore (di cui 300 teoriche e 400 di tirocinio), oltre ad un esame finale di abilitazione. Alternativamente al percorso standard, il D.P.C.M. consente di acquisire la formazione A.S.O. tramite apprendistato per la qualifica e il diploma professionale ex art. 43, d.lgs. 81/2015 (cd. apprendistato di primo livello). La scelta specifica di questa figura di apprendistato rispetto alle altre è giustificata dalla sua “natura duale”, che coniuga la formazione pratica con la formazione teorica-professionale.
Ebbene, la Giunta Lombarda, con la delibera a n. XII/1786 del 22/01/2024, ha approvato un percorso sperimentale dell’A.S.O. della durata di trentasei mesi in regime apprendistato professionalizzante ex art. 44 D. lgs. 81/2015, riducendo la formazione teorica da 300 a sole 100 ore, in aperta violazione di quanto previsto dal DPCM!
Infatti, va precisato come il D.P.C.M. in questione preveda solamente l’apprendistato di primo livello proprio per via della sua natura duale, che assicura una idonea formazione teorica: garanzia, questa, assente nell’apprendistato professionalizzante, il quale privilegia, invece, una formazione cd. on the job.
La scelta di questo tipo di apprendistato, quindi, consente di comprimere la formazione teorica delle A.S.O di oltre un terzo: va considerato, infatti, che delle 100 ore di formazione, 16 sono destinate alla materia della salute e sicurezza sul lavoro, con l’effetto che le ore effettive di formazione teorica A.S.O. sono appena 84!
La decisione della Regione, apparentemente volta ad agevolare l’accesso alla professione di A.S.O. per chi non può frequentare un corso di 700 ore, in realtà soddisfa esclusivamente gli interessi di categoria dell’A.N.D.I. (Associazione Nazionale Dentisti Italiani), che da sempre tenta di “sminuire” la figura professionale dell’A.S.O. (arrivando spesso, come noto, a rimpiazzare le A.S.O. con i C.S.O. - Collaboratori di Studio Odontoiatrico -, più “economici” delle A.S.O. e formabili solo da ANDI, come prevede l’allegato al CCNL degli studi professionali che questa associazione stessa si è confezionato).
Così facendo, infatti, la Regione Lombardia ha introdotto un percorso professionalizzate che riduce in maniera ingiustificabile ed illegittima la formazione teorica, a discapito non solo dell’acquisizione di una corretta professionalità da parte dei futuri A.S.O., ma ancor più della salute dei pazienti. Il tutto, peraltro, fuoriuscendo dai perimetri previsto dalla legge per la formazione A.S.O.
Il Sindacato S.I.A.S.O. si è già attivato sul punto a tutela delle proprie iscritte A.S.O., sia offrendo una alternativa: ha sottoscritto un accordo con la FISAPI per utilizzare l’apprendistato professionalizzante, a fronte di un corso di formazione di 300 ore di teoria e 400 ore di pratica, sia diffidando sia la Regione Lombardia – che, dal canto suo, ha giustificato la misura sostenendo che, se considerata anche la formazione tecnico-professionale del corso A.S.O. standard, “le ore teoriche […] si riducono di oltre la metà rispetto alle 300 ore”, oltre a sostenere come in Lombardia la formazione on the job sia già ampiamente diffusa e utilizzata – , sia la Tecnostruttura delle Regioni per il Fondo Sociale Europeo, il quale, ad oggi, non ha ancora riscontrato.
Tra l’altro, da quando questo percorso regionale semplificato è stato attivato, sembra che sia stata conseguita una sola certificazione A.S.O. e da ciò deriva una più che legittima domanda: com’è possibile che la Regione Lombardia abbia attivato un corso della durata comunque di 100 ore, tenuto conto dei costi per il suo mantenimento, per una sola persona?
In assenza di dialogo con il S.I.A.S.O. in un’ottica collaborativa, il sindacato da me rappresentato non esiterà a far valere le ragioni delle proprie iscritte in ogni opportuna sede.
Fulvia Magenga: Segretaria Generale del SIASO
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