La prof.ssa Nardi invita a considerare l’evoluzione socio ambientale e le modifiche dei bisogni delle persone assistite e sottolinea quanto gli approcci clinici dedicati alla prevenzione impegnino in maniera considerevole la figura professionale che meriterebbe una denominazione in linea con quanto esprima
L’ evoluzione socio ambientale condiziona la salute delle persone assistite e inevitabilmente modifica stili di vita ed i bisogni degli stessi imponendo agli igienisti dentali, operatori sanitari che per competenza e formazione sono deputati a seguire il percorso di salute del cavo orale, un impegno professionale gravoso.
La pratica clinica per essere efficace deve basarsi su sofisticati processi dinamici che uniscono prevenzione, intercettazione precoce, trattamento e follow-up in un percorso coerente e centrato sulla personalizzazione del trattamento terapeutico di prevenzione.
Il cavo orale è da considerare un’entità di un più ampio equilibrio psicofisico, che deve prevedere la collaborazione interdisciplinare trasversale, per coniugare competenze specialistiche e permettere di adottare protocolli innovativi di cura preventiva basati sulla validazione scientifica e clinica, atti a promuovere l’innovazione tecnologica e protocollare come leva per una pratica clinica sicura, efficace, ecosostenibile.
L’igienista dentale, professionista della salute orale, assume un ruolo strategico quale facilitatore di benessere, interprete dei bisogni individuali e collettivi, promotore di stili di vita e di consapevolezza sanitaria, ha un ruolo chiave nei modelli di sanità preventiva e una responsabilità crescente nei percorsi di salute globale.
La denominazione “igienista dentale” oggi risulta essere inadeguato a descrivere una figura professionale che opera ben oltre il perimetro del dente.
I protocolli operativi personalizzati di prevenzione per salvaguardare la salute dei tessuti duri e molli, l’attenzione al microbioma, l’intercettazione precoce di infiammazione cronica, fattori di rischio comportamentali e sistemici e la scelta di terapie domiciliari per il controllo meccanico e chimico del biofilm batterico, esaltano le competenze proprie della figura professionale quale operatore sanitario formato ed esperto in prevenzione, nel mantenimento della salute orale, nell’educazione terapeutica e nel monitoraggio a lungo termine, contribuendo in modo significativo agli esiti di salute generale del paziente.
Continuare a definire la figura professionale attraverso una nomenclatura riduttiva significa, di fatto, negare questa evoluzione.
Salute orale e medicina preventiva di precisione: Tecnologia. Innovazione e Prospettive future nell’attività clinica è il tema del VII Congresso Nazionale A.T.A.S.I.O. il 6/7 Febbraio 2026 a Roma. Il dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo Facciali dell’Università Sapienza di Roma ospiterà l’evento che avrà approfondimenti sull’innovazione sulle prospettive future dell’attività clinica dedicata alla prevenzione.
Nota: immagine generata con IA
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