HOME - Agorà della Domenica
 
 
23 Giugno 2024

Trent’anni di odontoiatria minimamente invasiva

di Massimo Gagliani


Correva l’anno 1994; Ayrton Senna da Silva, leggendario pilota brasiliano di Formula Uno, cadeva da eroe, vittima di un destino beffardo, sul circuito di Imola. 
Kurt Cobain, rivoluzionario “leader” dei Nirvana, si inseriva nel prestigioso club del 27; a ventisette anni poneva fine alla sua controversa esistenza come avevano fatto prima di lui Jim Morrison, Jimmy Hendrix, Janis Joplin, Brian Jones… “just to name a few”, direbbero oltre Manica.

L’Odontoiatria aveva da poco sdoganato l’adesione totale a smalto e dentina, si apriva un nuovo affascinante orizzonte per il trattamento della patologia più ricorrente, ovvero la carie dentale. 
Da lì in avanti aderire non significava solo “incollare” qualcosa a un dente più o meno distrutto ma era l’espressione che caratterizzava un cambio di paradigma nell’affrontare le cure odontoiatriche.Venivano sconfessati i concetti di G.V. Black e dei suoi successori non tanto perché non fossero validi ma perché i mezzi a disposizione degli odontoiatri erano diversi, la sostituzione del tessuto perso non avrebbe più dovuto pesare sulla quantità di dente residuo, anzi, le terapie che non prevedessero interventi sulla struttura dentale residua cominciarono ad acquisire una certa dignità. 

Certo, sino a quel momento tutto era stato un po’ sotterraneo, lo scetticismo era imperante e le delusioni non mancarono. 

Per contro, lo testimonia una bella revisione pubblicata sul Journal Of Prosthetic Dentistry (la trovate cliccando qui), in quegli anni si iniziò a parlare di odontoiatria “minimamente invasiva”.  

Non per spirito di contraddizione, ma trovo stridente che una pratica invasiva lo sia minimamente. Se penso a un’invasione trovo sempre una nota di drammaticità; mi viene difficile pensare a una invasione portata a termine con il fioretto e l’educazione. 

Scorrendo l’articolo ho fatto alcune notazioni che mi piace esporvi, non per sterile dotta citazione, ma per evocare una riflessione sul tema del “minimamente invasivo”.
Leggendo l’articolo si evince che  il “triangolo d'oro” della “Minimally Invasive Dentistry” (MID) sia rappresentato da una triade che comprenda una conoscenza approfondita delle interazioni tra elementi cardine, ovvero: una migliore comprensione degli aspetti istologici del substrato smalto-dentinale da trattare, l’identificazione dei biomateriali utilizzati per la procedura di restauro e una considerazione sulle tecniche operative pratiche disponibili per eliminare nel modo più efficace la carie.Lo dicono, in varie forme e misure, circa 1300 autori in quasi 400 pubblicazioni; essendo queste ultime aumentate in modo esponenziale negli anni dal 2010 a oggi.
Questi concetti sembrano guidare un processo eminentemente medico di trattamento delle lesioni cariose; non è un caso che una delle prime risorse di MID fu il cosiddetto ART, ovvero l’”Atraumatic Restorative Treatment”, proposto come terapia della carie nei paesi del cosiddetto terzo mondo, che pareva molto lontano dai concetti del mondo più evoluto ma che, in misura più o meno soddisfacente, risolse le problematiche di molte comunità. 

Oggi penso si scambi troppo spesso la MID con la cosmesi odontoiatrica, diversa dai dettami di questa nobile modalità per affrontare problemi clinici reali in pazienti affetti da carie; tanto per esemplificare, il mondo delle “faccette minimamente invasive” mi pare altro da questo concetto. Ho il massimo rispetto per la cosmesi odontoiatrica che va a colmare bisogni estetici di pazienti portatori di disagi verso il proprio sorriso, ma quel territorio mi pare assai distante dal minimamente invasivo.  

Così sono le sigillature sui denti decidui o le procedure di aggressione delle lesioni cariose minimali in pazienti a basso rischio di carie. Potrei proseguire con l’elenco ma convengo che questi potrebbero essere solo problemi lessicali che si pone un attempato cavadenti cresciuto tra i vapori del mercurio.


Nota: L'immagine di copertina non è reale, è stata creata con un programma di Intelligenza Artificiale

Se hai trovato utile questo articolo e non sei ancora abbonato ad Odontoiatria33, sostieni
la qualità della nostra informazione

ABBONATI

Copyright © Riproduzione vietata-Tutti i diritti riservati

Articoli correlati

Una ricerca ha valutato se la tecnica diretta-indiretta nelle riabilitazioni anteriori ha ancora una sua validità in una odontoiatria sempre più digitale


Migliorare il sorriso in una pazienta adulta utilizzando un flusso di lavoro diagnostico digitale. Caso clinico


Una revisione critica evidenzia vantaggi pratici e limiti adesivi dei self-adhesive flowable resin composites (SAFRCs)


Immagine di repertorio

Una ricerca analizza come l’aggiunta di idrossiapatite migliori le performance dei GIC, aprendo nuove prospettive per la odontoiatria restaurativa minimamente invasiva


Le ricostruzioni in composito sono ancora una valida alternativa alle faccette in ceramica e ai protocolli digitali CAD-CAM? Una ricerca cerca di dare una risposta


agora-della-domenica     29 Settembre 2024

I perché della ricerca

Cosa spinge l’uomo a ricercare? Quali gli elementi che muovono l’individuo a investigare? Dante lo sintetizzò nel personaggio di Ulisse, epigono di una genia divorata dalla voglia di...

di Massimo Gagliani


Grazie a questo articolo di Odontoiatria33 ho letto con piacere che una tra le più illuminate società scientifiche italiane, ovvero la Società italiana di parodontologia e...

di Massimo Gagliani


In uno degli ultimi numeri del British Dental Journal mi è caduto l’occhio su un intervento, a me parso molto pertinente, di un collega del King’s College di Londra. Adam...

di Massimo Gagliani


La notizia è stata ripresa, con l'enfasi della rivoluzione, anche dai più importanti giornali e TG generalisti, anche dal sito della Gazzetta dello Sport, con questo titolo (questo quello del...

di Massimo Gagliani


Il prof. Francesco Mangani con il prof. Massimo Gagliani

Si è chiuso ieri il Convegno dell’Accademia Italiana di Conservativa e Restaurativa (AIC), trascinando con sé la costernazione per la prematura scomparsa di un Maestro di...

di Massimo Gagliani


Altri Articoli

Da Sx: Gianmario Fusardi; Matteo Zanin

Fusardi (ANDI Lombardia): un sistema che offre semplicità rispondendo alle esigenze dei datori di lavoro e di chi vuole diventare ASO


Dal Congresso un richiamo alla politica a impegnarsi nella prevenzione e contro il turismo odontoiatrico, la necessità dell’unità della professione e la centralità dei giovani odontoiatri,...


La decisione alla COP6 Minamata di Ginevra. FDI e IADR scelgono un approccio più graduale per aiutare le popolazioni a basso reddito. Ancora più centrale il ruolo dell’odontoiatra nella decisione...


E’ il tema che il prof. Lodi affronta nel suo editoriale su Dental Cadmos, e lo fa portando le conseguenze che la disinformazione porta sui pazienti


La prof.ssa Nardi sollecita gli igienisti dentali a considerare un approccio trasversale e di approfondimento delle conoscenze sugli aspetti psicologici delle persone assistite, per non mettere a...

di Prof.ssa Gianna Maria Nardi


Uno studio norvegese evidenzia l’importanza di considerare le esperienze infantili avverse ed integrare la dimensione psicologica nella pratica clinica per agevolare l’accesso alle cure


Dall'eziologia intrinseca ed estrinseca al sistema BEWE: da Curasept una guida clinica per l'intercettazione e la terapia quotidiana con prodotti ad azione tampone


Aumenti economici e arretrati anche per gli odontoiatri del SSN. La (parziale) soddisfazione del SUMAI le critiche del UILFP


Perché frequentare il corso che fornisce competenze salvavita e quali sono gli obblighi normativi. Deve essere coinvolto anche il personale di studio?


Pintus (Confartigianato): “La nostra categoria non chiede privilegi, ma riconoscimento, regolamentazione e chiarezza”


L’attività sarà volontaria ma è previsto un rimborso e la copertura assicurativa. Le domande devono essere inviate all’APSS di Trento entro il 20 novembre


Statement sulla somministrazione di fluoro ai bambini sotto i tre anni in risposta alla decisione della Food and Drug Administration


Gli esperti fanno il punto sul rischio oncologico dell’alcol, raccomandando una più stretta e chiara comunicazione medico paziente


Matteo Rosso a Sanità33: “L’intelligenza artificiale può essere un aiuto importante per la sanità, ma non deve mai sostituire il medico. Serve una sanità umana e centrata sulla persona”


 
 
 
 
IDI Evolution

Il Podcast
dell'Innovazione
Odontoiatrica

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Iscriviti alla Newsletter

 
 

Corsi ECM

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

I più letti

 
 

Corsi, Convegni, Eventi

 
 
 
 
 
 

Guarda i nostri video

Guarda i nostri video

Integrazione tra scanner facciale e tracciati mandibolari

 
 
 
 
chiudi