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22 Aprile 2024

Il sorriso è (anche) una questione di genere

In occasione della Giornata nazionale della salute della donna, Straumann Group e l’esperta hanno fatto un punto sull’odontoiatria di genere in Italia, sulle differenze del sorriso di donne e uomini e sullo scenario professionale


Da tempo tra donne e uomini vengono riconosciute molte differenze: biologiche, psicologiche e sociali, ma non tutti sanno che queste potrebbero avere una relazione diretta e un impatto sulla loro salute orale e sull’aspetto del sorriso.  Un’evidenza importante per Straumann Group - leader globale in implantologia e nelle soluzioni ortodontiche che ripristinano il sorriso e la fiducia - e la Dottoressa Martina Stefanini, ricercatrice all’Università di Bologna, membro attivo di società scientifiche come SIdP e ITI, editor di una rivista e speaker internazionale: in occasione della Giornata nazionale della salute della donna (22 aprile), hanno fatto luce sull’odontoiatria di genere, sulle differenze tra i sessi e sulla professione. 


Odontoiatria di genere, questa (s)conosciuta

Si tratta di un concetto nuovo appartenente alla sfera della medicina di genere, ovvero un approccio che tiene conto delle variabili di genere tra uomini e donne che possono influenzare lo sviluppo delle malattie, la risposta ai trattamenti e l'accesso alle cure sanitarie. Seppur non sia da considerare come la “medicina delle donne”, negli ultimi anni l’attenzione si è focalizzata proprio sul genere femminile, in quanto storicamente meno considerato: ad esempio, negli USA le donne sono state incluse negli studi clinici finanziati solo dal 1993[1] e sono ancora sottorappresentate (20% circa) nelle sperimentazioni cliniche[2]. Fattori che portano a diseguaglianze in termini di assistenza sanitaria, prevenzione ed efficacia delle cure. 
Le differenze di genere hanno quindi un impatto su diverse sfere della salute, compresa quella del cavo orale. “L’obiettivo dell’odontoiatria di genere è proprio quello di indagare in modo più approfondito e specifico le differenze tra donne e uomini, per garantire un accesso più equo ed efficace alle cure sanitarie - commentano gli esperti - È importante unire le forze e prevedere sempre più studi e ricerche in quest’ottica, valutando fattori come l’incidenza delle malattie, le cause e le risposte ai trattamenti”. 


Donne e uomini: sorrisi diversi

Una ricerca condotta presso l'Università di Bradford ha rilevato alcune differenze tra il sorriso di uomini e donne: attraverso l'analisi di 49 punti di riferimento facciali, il team di ricerca ha scoperto che il genere femminile è solitamente caratterizzato da un sorriso più ampio. Da ulteriori esperienze cliniche si denota un diverso approccio rispetto alla salute del cavo orale: le donne sono più attente, rispettose dei controlli periodici dal dentista e hanno una maggiore cura di se stesse. Sono proprio loro, infatti, a richiedere più frequentemente trattamenti sbiancanti e allineatori trasparenti per migliorare la propria estetica (78%). Questo interesse maggiore, di contro, può portare anche ad un rischio più alto di recessioni gengivali[3] dovute a traumi da spazzolamento.  


Il sorriso delle donne: come cambia negli anni 

Nel corso della vita le donne, a differenza degli uomini, subiscono cambiamenti ormonali che - causando una variazione della risposta immunitaria - possono influire anche sulla salute del cavo orale. Ecco le principali fasi e il legame con la salute della bocca: 

  • Pubertà / adolescenza - Questa fase comporta cambiamenti ormonali significativi che influenzano la flora batterica, aumentano la reattività infiammatoria alla placca batterica e predispongono alla comparsa di patologie delle mucose come afte ed herpes durante il ciclo mestruale, ma anche di gengiviti. Inoltre, anche malattie come i disturbi alimentari - più tipici nelle donne e con fascia di esordio proprio a 15-19 anni[4] - possono aumentare l’acidità del cavo orale che a sua volta può portare a erosione dentale, alitosi e carie.  
  • Gravidanza - Vomito frequente, una diversa composizione della saliva e un maggiore desiderio di cibi come dolciumi possono contribuire a problemi dentali come la carie. Inoltre, durante la gravidanza, il progesterone può far sì che i piccoli vasi sanguigni nei tessuti gengivali diventino più permeabili, causando gonfiore e infiammazione e un maggiore rischio di sviluppo di problemi gengivali. 
  • Menopausa - Durante la menopausa, il calo degli estrogeni provoca un’alterazione del processo di metabolismo osseo favorendo l’osteoporosi che è una patologia associata a un aumentato rischio di fratture ossee da fragilità. La terapia dell’osteoporosi effettuata con farmaci anti riassorbitivi può comportare problematiche anche importanti a livello del cavo orale. Inoltre, in questa fase si possono poi verificare cambiamenti come assottigliamento e secchezza delle mucose della bocca, insieme a una minore produzione di saliva. 


Consigli e punti di attenzione secondo gli esperti

Per migliorare sempre di più la salute orale bisognerebbe quindi valutare ogni fase della vita. Gli esperti, infatti, suggeriscono visite di controllo e istruzioni di igiene personalizzate in relazione alle diverse fasce d’età

  • Pubertà / adolescenza - Considerando il ruolo centrale dei cambiamenti ormonali e, di conseguenza, delle mutate risposte immunitarie che possono far scaturire gengiviti, è fondamentale in questo periodo della vita adottare un’igiene orale domiciliare corretta per prevenire problematiche nelle fasi successive: lavare i denti tre volte al giorno, utilizzando possibilmente uno spazzolino elettrico senza dimenticare il filo interdentale.
  • Gravidanza - Le più frequenti gengiviti che si verificano in questa fase devono essere trattate ed è importante sottolineare che non ci sono complicanze particolari per le pazienti che si sottopongono a terapia eziologica parodontale, in particolare nel secondo trimestre. Anzi, al contrario, la malattia parodontale non trattata sembra avere delle correlazioni con maggiori rischi di sviluppare complicanze come parti prematuri, bambini con basso peso alla nascita e gestosi. Importante inoltre prendere qualche accorgimento, come l’assunzione di fluoro per rinforzare i denti e una dieta corretta, con l’integrazione di vitamina C, D e A e minerali come ferro e calcio utili per la mineralizzazione di ossa e denti. Durante la gestazione, quindi è fortemente suggerito effettuare visite di controllo dal dentista.  
  • Menopausa - In questo periodo, specialmente nelle donne affette da osteoporosi è fondamentale rivolgersi all’odontoiatra per una valutazione del cavo orale e una visita parodontale prima dell’assunzione di eventuali terapie. In particolare, i farmaci anti riassorbitivi (bifosfonati) perché questi possono portare a complicanze in caso di trattamenti dentali come la chirurgia estrattiva, parodontale e implantare che deve essere quindi sostenuta con particolari precauzioni e attenzioni.  


Il lavoro del dentista non è più solo per uomini 

La questione di “genere” sta cambiando anche lo scenario professionale: un tempo la maggior parte dei medici negli studi dentistici erano uomini. Oggi il trend si sta invertendo: gli uomini iscritti all’Albo sono oltre 45.000, mentre le donne sono già arrivate a 17.000[5]. Inoltre, le attuali iscrizioni all’università nella facoltà di odontoiatria vedono un incremento delle donne. 

Lo spazio per il genere femminile quindi si amplia: testimonianza ulteriore sono progetti come WIN (Women Implantology Network), un network globale di 5.000 professioniste (inclusa la dottoressa Stefanini) in oltre 20 Paesi nel mondo ideato da Straumann Group con l’obiettivo di rendere le donne sempre più protagoniste del settore dentale.   

A cura di: Ufficio stampa Straumann

Photo credit: Straumann

Riferimenti bibliografici
[1] Fonte: Cordis Europa L'esclusione dalla sperimentazione clinica danneggia la salute delle donne (europa.eu)[

2] Fonte: Fondazione Veronesi Medicina di genere: nei trial 8 su 10 sono uomini | Fondazione Umberto Veronesi (fondazioneveronesi.it)[

3] La recessione gengivale è una migrazione della gengiva verso la parte più apicale del dente.[

4]Fonte: https://www.salute.gov.it/portale/saluteMentale/dettaglioContenutiSaluteMentale.jsp?lingua=italiano&id=4470&area=salute%20mentale&menu=DNA

[5] Fonte: iscritti all’Albo, fonte Odontoiatria33 su dati CED Enomceo. 

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