Dopo l'approvazione della Camera (vedi nostra news) anche il Senato ha approvato oggi con 150 voti favorevoli, 15 contrari e 61 astenuti il Decreto legge Istruzione senza apportare modifiche. Dopo la firma del Capo dello Stato e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il testo sarà legge.
Tra le tante norme approvate quella che prevede la possibilità per chi non ha superato il test di ammissione a medicina ed odontoiatria, ma che sarebbe entrato con il bonus maturità (abrogato dallo stesso decreto), di iscriversi ugualmente in sovrannumero.
Sarebbero oltre 2 mila gli aspiranti medici e dentisti che potranno avvalersi di questa possibilità e decidere di iscriversi alla facoltà e nella sede indicata come prima scelta.
"Siamo esterrefatti -commenta a caldo Gianfranco Prada presidente nazionale ANDI- una norma approvata in fretta contro la quale non abbiamo potuto fare nulla".
"Non solo questa norma, di fatto, rende inutile la programmazione degli accessi, ma condizionerà la formazione dei futuri dentisti per anni visto che gli atenei non hanno le strutture adatte a formare un numero così elevato di studenti, soprattutto per la parte pratica. Questo a tutto svantaggio proprio degli studenti che certamente otterranno il pezzo di carta necessario per esercitare la professione ma non avranno la preparazione necessaria per competere sul mercato. Chiederemo nelle prossime settimane un incontro con il Ministro Carrozza per sensibilizzarla sul problema e cercare di trovare un soluzione definitiva agli accessi, considerando anche la libera circolazione degli studenti e dei professionisti in Europa".
"Grazie a questa norma aumenteremo a dismisura il numero degli aspiranti dentisti in Italia - dice Pierluigi Delogu presidente dell'AIO - ai quali vanno aggiunti quelli che si laureano all'estero e tornano qui a esercitare. La pletora peggiorerà creando ulteriori rischi per la sostenibilità della professione. Abbiamo capito che in Italia non si può parlare né di numero chiuso né di numero programmato ma di un numero da barzelletta. Al posto del quale AIO si batterà in tutte le sedi per ottenere un numero programmato di ingressi ai corsi a livello continentale e non solo di Unione Europea, perché il rischio di aggiramenti dei fabbisogni comunitari resta alto, viste le chance di ottenere una laurea equiparata in paesi extracomunitari che hanno aderito al Documento di Bologna".
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