Dopo i commenti e le anticipazioni alla riunione degli stati generali dell'odontoiatria la CAO Nazionale ha diffuso i documenti ufficiali firmati da tutti i rappresentanti presenti sui temi trattati: profilo dell'odontotecnico e accesso alla professione.
Profilo dell'odontotecnico: si a nuovi percorsi formativi
Dopo aver esaminato le risultanze del dibattito attualmente in corso sia in ambiti istituzionali che politici sul tema della istituzione del profilo professionale dell'odontotecnico, i firmatari del presente documento hanno espresso piena disponibilità a fornire il contributo della professione odontoiatrica per giungere ad un obiettivo di riforma dell'attività odontotecnica la cui normativa tuttora risale al R.D. n.1334 del 1928.
Gli Stati Generali ritengono auspicabile l'individuazione di nuovi percorsi formativi concernenti l'attività di odontotecnico per consentire l'aggiornamento delle conoscenze in questo delicato settore alla luce anche dei continui progressi della tecnologia che hanno ampiamente modificato gli ambiti operativi e organizzativi degli odontotecnici.
Gli Stati Generali evidenziano l'importanza dell'attività di odontotecnico quale supporto imprescindibile per il migliore svolgimento della professione odontoiatrica nel rispetto delle diverse competenze che sono di carattere tecnico e artigianale per gli odontotecnici e di carattere strettamente sanitario per i legittimi esercenti dell'odontoiatria.
In questi ambiti spetta alle Autorità Istituzionali pervenire all'individuazione di un corretto percorso formativo e didattico che possa rilanciare l'attività di odontotecnico, nell'ambito di un rilancio generale delle attività produttive e artigianali, quale elemento fondamentale per una vera ripresa sociale ed economia del Paese.
A questo link il documento ufficiale
Accesso alla professione: difesa del numero programmato e richiesta di una programmazione europea
Gli Stati Generali dell'Odontoiatria a seguito di un'ampia disanima sulle diverse tematiche concernenti l'accesso alla professione odontoiatrica e la formazione professionale, evidenziano la necessità di difendere la programmazione quale elemento fondamentale per garantire la formazione di professionisti correttamente preparati sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista pratico. Gli Stati Generali ritengono che il tema in discussione debba essere coniugato, nell'ambito del principio costituzionale della tutela del diritto alla salute previsto dall'art. 32 della Costituzione, con l'obiettivo di fornire ai cittadini, professionisti in grado di garantire al meglio la salute odontoiatrica del Paese. Occorre evitare la crisi dei corsi di laurea in odontoiatria che, nonostante l'altissimo livello culturale dei docenti, possono formare correttamente soltanto un determinato numero di studenti in riferimento alle potenzialità strutturali ed organizzative dei corsi stessi
Per questo motivo gli Stati Generali dell'Odontoiatria esprimono perplessità sulle diverse pronunce della giurisdizione amministrativa che continuano ad ammettere ai corsi , in via cautelare, numerosi studenti che non hanno superato i test di accesso.
Massimo rispetto per le pronunce del giudice amministrativo, ma nel contempo occorre comprendere che garantire il cosiddetto "diritto allo studio" in modo indiscriminato senza tenere conto del merito, comporta necessariamente il rafforzarsi di una fascia di disoccupazione nel settore odontoiatrico che da un lato può recare soltanto danno ad una vera tutela della salute dei cittadini e dall'altro porta all'impossibilità per i corsi di laurea di formare in modo effettivo gli studenti con il rischio di peggiorare il livello qualitativo e culturale degli odontoiatri italiani.
Eguali preoccupazioni nascono dal troppo frequente ricorso da parte di studenti che non hanno superato i test di accesso ai corsi di laurea italiani a percorsi formativi presso università comunitarie e non comunitarie. E' evidente che una soluzione ad una questione che premia gli studenti abbienti rispetto a coloro che non hanno i mezzi necessari per recarsi all'estero deve essere trovata attraverso una programmazione europea e i primi segnali positivi cominciano finalmente a pervenire anche dalle Istituzioni italiane e comunitarie.
A tal proposito si auspica che il coordinamento europeo per la programmazione dell'offerta formativa in tutti i paesi aderenti possa portare velocemente ai risultati da tutti auspicati sempre a garantire il diritto alla salute dei cittadini europei.
A questo link il documento ufficiale
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