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28 Novembre 2020

Cashback natalizio, micro proroghe e promesse di aiuti ad estrazione: la linea economica del Governo stile “riffa”

di Norberto Maccagno


E’ oramai chiaro che il Governo in tema di sostengo alle imprese si ispira alla Ruota della fortuna e sperare in una programmazione o in un progetto di rilancio economico strutturale, anche solo a medio termine, sembra fantapolitica. 
Imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti lo hanno provato sulla propria pelle con la corsa a cercare di ottenere mancette e bonus la cui possibilità di ottenerli era più legata alla fortuna che ai requisiti previsti, già questi non semplici da comprendere. 

E quindi l’anno non poteva che chiudersi con il cashback natalizio, ma manca ancora un mese e certamente il Governo saprà ancora stupirci. 

In realtà non è una vera novità, il cashback per chi utilizza pagamenti con moneta elettronica era già previsto da tempo, avrebbe dovuto entrare a regime il 1 luglio scorso, poi era stato posticipato al primo gennaio 2021, poi anticipato al 1 dicembre 2020 ed ora dovrebbe entrare a regime, forse in via sperimentale e nella sola versione natalizia, l’8 dicembre. Tanti se e tanti ma in quando il decreto attuativo del Ministero dell’Economia, necessario per renderlo operativo e definire come funziona e chi può utilizzarlo, non è ancora stato firmato. 

Il cashback ordinario (e non quello di Natale di cui si conoscono solo anticipazioni) dovrebbe funzionare così: da gennaio 2021 a giugno 2022, sarà possibile ottenere un rimborso pari al 10% di quanto speso con sistemi di pagamento elettronico (valgono anche le spese effettuate dal dentista ma non quelle sui portali tipo Amazon) però serviranno almeno 50 operazioni a semestre e comunque il rimborso sarà calcolato al massimo su 1.500 euro di spesa in 6 mesi, quindi al massimo su 3mila euro in un anno. 

Ma attenzione, come nelle migliori televendite, a questa somma potrebbe aggiungersi anche un doppio premio da 1.500 euro riservato ai primi 100mila aderenti che totalizzeranno il maggior numero di transazioni digitali. 

Il percorso per ottenere al massimo 300 euro all’anno di rimborso direttamente sul proprio conto corrente (salvo il regalo aggiuntivo ai primi che aderiranno) è però ad ostacoli, altrimenti non c’è divertimento. 
Per aderire al programma cashback si deve essere maggiorenni, registrare la propria carta di credito o bancomat abbinandoli al proprio codice fiscale, utilizzare l’App IO, a cui si accede tramite Spid. Per concorrere a raggiungere le 50 transazioni il consumatore dovrà mostrare il QR Code generato dall’App al negoziante o al professionista al momento dell’pagamento. Ovviamente anche in questo caso c’è un limite di spesa per lo stato, sembrerebbe 3miliardi di euro, finiti quelli si vedrà. 

Per quello di Natale non si sa ancora bene come funzionerà, le anticipazioni stampa indicano che potrebbe essere legato solo agli acquisti effettuati nei negozi fisici (quindi niente dentista anche se lo studio ha le vetrine o è in centro commerciale), per una spesa massima di 1.500 euro. 

Intanto il Governo, nella giornata di oggi se non l’ha già fatto nella notte (ho chiuso questo DiDomenica ieri alle 19:00), dovrebbe varare la proroga dei versamenti Irap e Irap per tutti i contribuenti. Non una gran proroga visto che, secondo quanto anticipato da un comunicato stampa del MES diffuso venerdì sera, il termine per il versamento della seconda o unica rata d'acconto delle imposte sui redditi (Ipref e Ires) e dell'Irap passa dal 30 novembre al 10 dicembre 2020.
Per professionisti ed imprese che nel primo semestre 2020, rispetto allo stesso periodo del 2019, hanno subito un calo del fatturato di almeno il 33%, potranno versare l’acconto invece che il 10 dicembre entro il 30 Aprile. Per chi invece ha subito un calo inferiore al 33%, ma da sempre è così, potrà versare l’acconto entro il 10 dicembre in base al reddito che presume di totalizzare al 31 dicembre 2020, e non in base a quanto dichiarato nel 2019. 

Infine è atteso, sempre in queste ore, il Decreto Ristori quater, con nuovi aiuti per le attività interessate dalle restrizioni anti Covid, indicate per codice ATECO. Negli altri decreti Ristori gli studi odontoiatrici e laboratori odontotecnici erano stati esclusi, non avendo subito blocchi all’attività anche se i pazienti che si erano visto bloccare le attività hanno rimandato gli appuntamenti. Vedremo con questo a chi verrà dato “ristoro”. 

Il Ministro Roberto Gualtieri, anticipandone i contenuti, ha annunciato la volontà di prevedere contributi a fondo perduto anche per i professionisti che versano alle proprie casse di previdenza e alle partite IVA iscritte alla Gestione Separata INPS, fino ad ora praticamente sempre esclusi dagli aiuti ed anche penalizzati, si ricordi la tassazione del bonus ENPAM. 

C’è da sperare che gli aiuti siano concreti ed accessibili e disponibili per tutti coloro che hanno subito cali di fatturato a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, e non in base ad elenchi decisi nel Palazzo.  

In alternativa il Ministro Gualtieri -in linea con le scelte fatte fino ad ora- potrebbe pensare ad un pacchetto di “gratta e vinci” da consegnare alle partite Iva in difficoltà oppure ad una bella tombola a fine anno (magari indiretta televisiva per evitare assembramenti e veglioni clandestini), per stabilire a chi destinare le ultime mancette rese disponibili per questo 2020 e che poi dovremo restituire in tasse negli anni a venire.                                                          

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