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30 Novembre 2015

Dati AISO sulla formazione pratica nelle università. Ferrari (CPCLOPD), gravi le lacune evidenziate che penalizzano (anche) l'immagine degli atenei che offrono formazione di eccellenza


Credo che l'iniziativa dell'AISO sia solo da lodare, anche se è un dispiacere che solo 20 corsi siano stati valutati dei 35 esistenti.

E' sicuramente giusto il commento del presidente AISO che fa emergere sia le notevoli discrepanze tra Sede e Sede notando come molte di queste siano notevolmente condizionate, negativamente, dalle carenze del Sistema Sanitario Nazionale. Ricordo che al momento dell'istituzione del Corso di laurea i due Ministeri interessati (Università e Salute) hanno concordato e sottoscritto l'obbligo delle Asl universitarie di fornire i pazienti per il tirocinio, quindi ben prima dell'implementazione del corso di laurea magistrale a sei anni, e nel caso in cui la struttura universitaria non sia convenzionata, è l'Ateneo che deve garantire il flusso di pazienti necessario per il tirocinio.

Ritengo molto grave che si denunci la difformità del piano di studi soprattutto nelle materie professionalizzanti, visto che tutte le Sedi hanno votato all'unanimità il piano di studi stesso "auspicando" fosse adottato in ogni Sede in modo similare: pertanto tendo più ad interpretare che il piano di studi sia lo stesso (come sia possibile cambiarlo sostanzialmente al VI anno dove vi sono solo 2 esami con rispettivamente 22 e 24 CFU di tirocinio pratico non riesco proprio ad immaginarlo) ma venga "applicato" diversamente, magari facendo forti sconti sulle ore di frequenza di reparto e/o sostituendo tirocinio pratico con seminari di lezione frontale.

Per quanto riguarda il tipo di prestazioni professionalizzanti alla poltrona che gli studenti dovrebbero praticare su paziente, ricordo che sempre la Conferenza dei Presidenti di Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria ha approvato una lista, materia (professionalizzante) per materia con la specifica delle terapie che lo studente deve aver svolto "sufficientemente bene".

Le Sedi che non applicano quanto dovuto in base al piano di studi (che sia nazionale o locale certo non possono cambiare il numero dei crediti (CFU) di tirocinio pratico che comunque vanno espletati) dovranno assumersi la responsabilità di queste carenze.

Il non applicare il suddetto tirocinio pratico può essere interpretato come una ammissione di impossibilità di formare i propri studenti; il fatto poi che Asl universitarie non cooperino nel fornire un flusso di pazienti sufficienti all'attività pratica degli studenti porta alla loro assunzione di responsabilità di far "deragliare" il sistema pubblico nella propria sede di appartenenza e far riflettere sul modello "privato" e sulla sua sostenibilità. In questo caso non dobbiamo poi stupirci, e lamentarci, se discenti, ma anche docenti, cercano scappatoie all'estero.

Considero quindi questa iniziativa dell'AISO molto costruttiva e positiva e ringrazio gli studenti che vi hanno partecipato. Colgo l'occasione per invitare al più presto il Presidente AISO ad un incontro per approfondire queste tematiche, nell'interesse degli Studenti, dei Corsi di Laurea italiani e della Salute dei nostri cittadini.

Prof. Marco Ferrari, Presidente Conferenza dei Presidenti di Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria

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