Dalla Tavola rotonda SIPRO la richiesta, unanime, del settore odontoiatrico e dei pazienti di attivare azioni a tutela dell’anziano puntando su prevenzione, assistenza domiciliare e protesica
In Italia sono oltre 14 milioni gli over 65 (di cui 4mila circa non autosufficienti), un dato destinato a crescere nei prossimi anni. Nel secondo Report di Federanziani “Seniores e Odontoiatria” diffuso nei giorni scorsi è stato evidenziato come la popolazione anziana debba affrontare molte difficoltà per poter mantenere un buon livello di salute orale, cominciano dal poter ripristinare una corretta masticazione e di conseguenza una corretta alimentazione.
A Firenze, sabato scorso all’interno del secondo Congresso SIPRO, la Società Italiana di Protesi Dentaria e Riabilitazione Orale ha voluto organizzare una Tavola rotonda dal titolo: “La gestione odontoiatrica del paziente fragile: formazione e assistenza ambulatoriale e domiciliare”.Presenti il presidente di Senior Italia-Federanziani Roberto Messina, il prof. Marco Ferrari, prossimo presidente SIPRO e membro del Consiglio Superiore di Sanità, il presidente della Commissione Albo degli odontoiatri Raffele Iandolo, il presidente Associazione Italiani Odontoiatri Gerhard Seeberger, il vice presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani Valerio Fancelli, la dott.ssa Caterina Perra della commissione sulle fragilità di SIPRO e la prof.ssa Paola Ceruti segretario della società. A coordinare i lavori il direttore di Odontoiatria33 Norberto Maccagno.
Dalla Tavola rotonda emerge la richiesta, unanime, verso la politica di dare ascolto all’odontoiatria sostenendo azioni a tutela dell’anziano e la disponibilità totale di tutte le componenti del settore di lavorare con le Istituzioni per attivare un modello assistenziale efficacie e sostenibile verso questo tipo di pazienti.
La necessità di una corretta gestione del paziente anziano dal punto di vista della salute orale e di conseguenza di quella generale, ricordando quanto influisce negativamente sull’alimentazione e la salute generale l’impossibilità di masticare correttamente, è stata evidenziata dalla dott.ssa Caterina Perra forte della sua esperienza all’interno dell’odontoiatria pubblica. Per fare questo ha indicato l’esigenza di attivare una rete di servizi e personale preparato che possano assistere il paziente anziano, dalle strutture sul territorio pubbliche e private all’assistenza domiciliare anche presso le RSA.E necessaria un’azione continua di prevenzione, controllo e manutenzione dei manufatti protesici, ha detto la dott.ssa Perra spiegando come, molte volte gli interventi necessari sono minimi ma vanno eseguiti rapidamente per non prolungare nel tempo disagio, infezioni, terapie con farmaci, malesseri e non aumentare inutilmente il rischio di infezioni gravi che richiedono, poi, ricoveri a volte anche in terapie intensive ed in alcuni casi possono anche sfociare in lesioni che poi degenerano in forme tumorali. “Questi interventi hanno la possibilità di migliorare in modo sostanziale la qualità di vita dei pazienti, insomma vale la pena intervenire a risolvere i problemi protesici e di salute orale di questi pazienti”.
Il presidente di Federanziani Roberto Messina ha ribadito l’importanza per i senior di ritornare a sorridere per non sentirsi esclusi, per ritornare a parlare e nutrirsi correttamente e ritrovare qualità e dignità di vita. Per questo, dice, è necessario trovare “gli incontri corretti con il Ministero e insieme costruire qualcosa”. Ci sono fasce di popolazione che non riescono ad accedere alle cure ed in particolare alla possibilità di ripristinare la masticazione persa attraverso una protesi perché il SSN non sempre gli offre risposta, serve quindi un progetto di odontoiatria sociale, ha detto il presidente Messina. Progetto che ha discusso recentemente al Ministero della Salute.
Come rivedere i LEA e creare un modello di odontoiatria pubblica che possa dare risposte a questa fascia di prolazione in difficoltà ma che sia anche sostenibile dal punto di vista delle risorse economiche a disposizione del SSN è stato il tema dell’intervento del prof. Marco Ferrari. Prof. Ferari che ha anticipato quanto il Tavolo di lavoro sulla revisione dei Lea odontoiatrici costituito all’interno del Consiglio Superiore di Sanità ha prodotto e inviato all’attenzione del Ministro. L’obiettivo, ha detto il prof Ferrari è quello di allargare i criteri di erogabilità delle prestazioni ed individuare quelle da erogare, oltre ad ottenere un finanziamento a copertura dei manufatti protesici e ortodontici destinati alle necessità dei pazienti in età evolutiva, dei disabili e degli anziani fragili. Ed un forte aiuto in questo, ha ricordato, potrà arrivare dalle nuove tecnologie che consentiranno di abbattere i costi soprattutto per quanto riguarda la realizzazione delle protesi.
Un ruolo importante nella formazione degli odontoiatri sull’assistenza dei pazienti anziani, anche a domicilio, ma anche sull’assistenza erogata attraverso le cliniche universitarie è svolto dall’Università, come ricordato dalla prof.ssa Paola Ceruti: “Futuri odontoiatri che già possono contante sul lavoro delle Università in questo senso”. “Sempre più numerose le Università che hanno introdotto nei curriculum universitari corsi di odontoiatria e protesi geriatrica e tirocini clinici per dare ai futuri professionisti le basi per trattare questi pazienti”.
Il presidente Raffaele Iandolo ritiene che si debba lavorare su due livelli, uno a breve termine per cercare di dare un aiuto immediato a queste persone ed uno a medio e lungo termine per definire ed organizzare un modello di assistenza capace a dare le risposte necessarie. Presidente CAO che ricorda la difficoltà per la politica di allocare risorse economiche per l’odontoiatria pubblica, nonostante sia una esigenza sociale, sottolineando la necessità che per la definizione di un modello di odontoiatria sociale vengano coinvolti tutti: pubblico, privato, università ma anche l’industria.
Sulla stesa linnea, il presidente AIO Gerhard Seeberger che ha dato la disponibilità di AIO ad un lavoro comune e ricordato quanto campagne rivolte alla prevenzione siano efficaci e poco costose rispetto alle cure. Sulla necessità di trovare risorse economiche, ha poi detto che queste possono essere trovare se vi è la volontà di farlo.
Per il vice presidente ANDI Valerio Fancelli “il volontariato non può più essere la risposta strutturata al problema. ANDI attraverso Fondazione Andi Salute (FAS) ha avviato progetti per attività domiciliari per pazienti con polizze LTC (non autosufficienti) e contatti con le amministrazioni regionali per i percorsi di Assistenza Domiciliare Integrata per raggiungere chi non può recarsi in uno studio odontoiatrico. La prossimità territoriale dei nostri studi deve essere considerata per organizzare con le Istituzioni regionali piani di assistenza domiciliare integrati Pubblico Privato, anche con sbocchi lavorativi per i giovani odontoiatri”.
Sotto la video registrazione di tutta la tavola rotonda.
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