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22 Maggio 2014

Pediatri o odontoiatri, chi ha il compito di promuovere la salute orale dei bambini? Abbiamo raccolto alcuni pareri


Dopo l'articolo in cui abbiamo riportato i dati del Servizio Studi ANDI che evidenziano come oltre il 70% dei bambini sotto i 5 anni non è mai andato dal dentista, il Ministero della salute raccomanda una prima visita entro i 4 anni,  abbiamo raccolto il parere di vari professionisti in rappresentanza delle figure chiamate a tutelare la salute orale dei bambini.

Maria Picca, Presidente Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche
E' importante considerare che il Sistema Sanitario Italiano garantisce ai bambini e ai ragazzi l'assistenza sanitaria primaria da parte di uno specialista in pediatria: il Pediatra di Famiglia. Questa risorsa permette di attivare in modo capillare, già dall'età pediatrica, strategie di prevenzione delle più importanti patologie e di favorire migliori livelli di salute come evidenziato anche nelle Linee guida sulla promozione della salute orale che si rivolgono " fondamentalmente al pediatra, soprattutto di famiglia, perché interlocutore preferenziale della famiglia stessa nei primi anni di vita del bambino per la promozione della salute e quindi anche la prevenzione orale".
Questo vuol dire che il pediatra nell'ambito dei controlli di salute, cosiddetti bilanci di salute, pone l'attenzione anche alla prevenzione delle patologie orali, promuovendo l'educazione ai comportamenti utili alla salute orale, intercettando i soggetti a rischio di patologia cariosa e le situazioni di anomalie dei rapporti occlusali.
A partire da queste osservazioni il pediatra valuterà per ciascun soggetto l'invio allo specialista, e sarà importante una collaborazione e condivisione di percorsi diagnostico terapeutici per favorire  una buona compliance da parte dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie.
Promuovere la salute orale vuol dire agire sui tanti fattori coinvolti nella patogenesi della carie: penso all'alimentazione, alla fluoroprofilassi, all'igiene orale, alla ricerca di fattori di rischio per la patologia cariosa e così via. Proprio su questi aspetti di prevenzione il pediatra diventa un punto di riferimento importantissimo. Ad esempio le Linee guida sulla promozione della salute orale  recentemente pubblicate   contengono indicazioni  importanti, alcune molto nuove, che devono essere innanzitutto recepite da tutti gli operatori, fatte conoscere e rese attuabili.
Come pediatri di famiglia avremo il ruolo di far sì che i contenuti del documento siano tradotti in abitudini e atteggiamenti che favoriscano la salute orale sin dalla primissima infanzia, e, come sempre, l'educazione alla salute rivolta ai bambini coinvolge anche tutta la famiglia e certamente questo compito non e' facile nella società di oggi.

Per il dott. Fulvio Campolongo, Direttore della Unità operativa di chirurgia maxillo facciale e odontostomatologia dell'Ospedale di Trento e Referente clinico del Dipartimento di Prevenzione della Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, i dati riportati dalla ricerca del Servizio Studi ANDI fanno emergere, ancora una volta, il problema relativo alla prevenzione odontoiatrica e all'assistenza dei bambini più piccoli.
Visto che ci sono le norme (Lea- Regioni), ci sono le Linee guida e le Raccomandazioni cliniche ministeriali in materia, ci dice il dott. Campolongo, "spetta alle organizzazioni di salute pubblica (aziende sanitarie) strutturarsi per applicarle non delegando ai privati ruoli esclusivi dei servizi sanitari regionali o provinciali.
Per farlo si deve puntare su di una rete di professionisti, odontoiatri ed igienisti dentali, organizzati che sappiano prendersi in carico e gestire i bisogni dei piccoli pazienti: è il pubblico che deve fare prevenzione. Investire sulla prevenzione odontoiatrica consente di risparmiare in futuro mantenendo soggetti sani che una volta più grandi non avranno necessità di cure".
E se gli facciamo notare che non sempre le Aziende sanitarie hanno le risorse per farlo, il dott. Campolongo ci porta l'esempio della Provincia autonoma di Trento che da anni ha attivato un servizio di odontoiatria pubblica (sulla base di una legge provinciale specifica) in cui è prevista anche la prevenzione delle malattie odontoiatriche in età evolutiva per i pazienti con più di 4 anni.
"Strategico è stato dotarsi di un gruppo professionale di igienisti dentali adeguato essendo i professionisti della prevenzione (1/33.000 in Trentino, 1/500.000 in Italia gli igienisti che lavorano nella sanità pubblica)".
A fronte di una spesa annua per l'intera sanità della Provincia autonoma di oltre un miliardo di euro, sono 13,5 milioni di euro i fondi destinati per l'assistenza odontoiatrica (non solo quella preventiva), fondi che consentono di dare una risposta concreta ai bisogni dei cittadini. Un rapporto tra spesa totale ed investimento per l'odontoiatria sostenibile per tutte la Asl d'Italia.
"E' la volontà politica e la capacità delle aziende sanitarie di elaborare progetti concreti e sostenibili a fare la differenza", dice Campolongo.

Mauro Rocchetti, Vicepresidente Vicario ANDI
La collaborazione tra dentista e pediatra è fondamentale non solo per intercettare le malattie del cavo orale già dai primi anni di vita ma per inculcare nei genitori l'abitudine alla prevenzione orale dei bambini e della corretta igiene orale.
Come dimostrano i dati elaborati dal Servizio Studi ANDI, ancora troppi genitori trascurano la visita di controllo dei propri figli non certo per la crisi ma per una mentalità sbagliata che porta a rivolgersi al dentista solo quando si hanno dei problemi. Un cattivo approccio alla salute orale che si ripercuote anche su quella dei propri figli. Nei nostri studi molto spesso visitiamo per la prima volta i bambini dopo i 7-9 anni perchè i genitori si sono accorti di problemi di malocclusione. Il ruolo del pediatra non solo nell'intercettare le malattie come carie e problemi occlusali ma sopratutto per motivare la salute orale inviando il piccolo paziente ed il suo genitore al dentista, anche solo per l'insegnamento di un corretta igiene orale, è fondamentale.
Come ANDI  abbiamo attivato negli anni collaborazioni con le Società di pediatria, non ultima la proficua collaborazione con la Società Italiana di Pediatria e la loro rivista sulla quale abbiamo pubblicato articoli di interesse clinico ma anche mirati ad informare il paziente su vari aspetti che interessano la salute orale dei più giovani. Su questa linea anche molte Sezioni provinciali ANDI hanno attivato proficue collaborazione con i pediatri creando momenti di incontro e formazione mirati all'approfondimento degli aspetti odontoiatrici. Una collaborazione sinergica tra pediatra ed odontoiatria è fondamentale e sicuramente da migliorare.

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