La vittoria del No al referendum costituzionale e le dimissioni del premier Matteo Renzi (nella foto il momento dell'annuncio dele dimissioni), con conseguente crisi di Governo, potrebbero portare alla non approvazione di alcuni disegni di legge attesi da tempo e per cui il settore si era speso, provvedimenti ad un passo dal traguardo. Il rischio è che la situazione politica porti a elezioni anticipate ed al termine prematuro della legislatura con l'azzeramento dei provvedimenti ancora non approvati. Ma le cose potrebbero non cambiare anche in caso di un Governo Tecnico, i maligni sostengono che le elezioni potrebbero non arrivare prima di ottobre 2017 quando i due terzi degli attuali parlamentari raggiungerà la possibilità ricevere il vitalizio una volta compiuti 65 anni.
Tra i progetti di legge a rischio il Ddl Marinello, che inasprisce le pene per abusivi e prestanome, che rischia di fare la stessa fine di quello proposto agli inizi degli anni 2000 dall'On. Alessandro Ce', anche lui dentista e parlamentare, che vide approvare la sua legge contro abusivi e prestanome da un solo ramo del parlamento prima della fine della legislatura. Ed anche quello Marinello sembra avviato verso la stessa conclusione considerando, pure, che dall'aprile 2014, quando fu approvato dal Senato, il provvedimento sembra giacere su di un binario morto visto che il testo licenziato dopo due anni dalla Commissione Giustizia aspetta da qualche mese di essere discusso in Aula. Ma anche se venisse approvato, dovrà ritornare al Senato per la sua approvazione perchè il testo uscito dalla Commissione è diverso da quello approvato a Palazzo Madama.
L'approvazione del Ddl Lorenzin anche alla Camera avrebbe portato modifiche per l'attuale assetto dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri dando più autonomia all'Albo degli odontoiatri, invece fino ad ora ha ottenuto il solo si del Senato. Nel provvedimento sono contenute anche le norme contro l'esercizio abusivo di una professione sanitaria e quella che istituisce l'Albo degli Igienisti dentali. Tra le proposte di legge a rischio approvazione questa è, forse, la più concreta visto che anche in caso di Governo Tecnico, con molta probabilità il titolare della poltrona di Ministro della Salute cambierà e difficilmente il nuovo inquilino di Lungotevere Ripa 1 si spenderà per un Ddl non suo e che con le modifiche apportate, non ultime la volontà di istituire nuove professioni sanitarie tra cui quella dell'odontotecnico, ha creato più di un malumore.
Altro provvedimento a rischio, di cui si erano già perse le tracce già prima della crisi di governo, è il Ddl Concorrenza. Provvedimento che ha inasprito lo scontro tra Catene e sindacati dei dentisti liberi professionisti e che se approvato avrebbe normato in modo più restrittivo l'attività di direttore sanitario delle strutture odontoiatriche.
Tra quelli molto attesi, più dalla classe medica che odontoiatrica, quello sulla responsabilità medica. Il cosiddetto Ddl Gelli era approdato in Senato per l'ultima lettura e l'approvazione alla Camera era considerata una formalità. Se si va subito alle urne riparte da zero, portandosi via la revisione della colpa grave, quella dell'inversione dell'onere della prova a carico dell'attore nei processi per responsabilità civile, gli accertamenti obbligatori pre-contenzioso, i fondi creati per assicurare i medici giovani o a maggior rischio errore, i tetti ai risarcimenti.
Altro provvedimento a rischio per la sanità quello sui Lea anche se, visti gli ennesimi tagli per l'assistenza odontoiatrica, è forse un bene.
Sarà invece legge il Ddl Stabilità con le norme sul maxi ammortamento, la nuova Iri, le norme per il pensionamento anticipato e le altre norme che toccano il settore come attività produttiva. Il testo dovrebbe essere approvato già nella giornata di domani.
Norberto Maccagno
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