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06 Giugno 2019

Fondi integrativi e piani di trattamento respinti, anche OMCeO Milano presenta esposto per valutazione ipotesi abusivismo

Norberto Maccagno

Entrare nel merito clinico della prescrizione redatta dal medico o dal dentista da parte del personale che gestisce le pratiche per conto del fondo sanitario, potrebbe essere una pratica non consentita e se il personale non è medico anche violare l’articolo 348 del codice penale. A porre la questione alla magistratura è l’OMCeO Milano il cui Consiglio Direttivo, attraverso il suo legale, l’Avvocato Enrico Pennasilico, ha presentato un espostocon casi concreti che sono stati segnalati all’Ordine. 

“In questi mesi siamo venuti a conoscenza di lettere inviate dalla società Previmedical che gestisce le cure mediche ed odontoiatriche di alcuni fondi integrativi attraverso la sua rete di studi convenzionati, nelle quali avrebbe respinto piani di trattamento proponendone altri”, dice ad Odontoiatria33 Roberto Carlo Rossi, presidente OMOCeO Milano. 

Entrare nel merito di una prescrizione medica mettendone in discussione la validità senza neppure visitare il paziente e quindi, per indicare una terapia diversa e probabilmente più vantaggiosa per il fondo o l’assicurazione, è indubbiamente una pratica non consentita, se poi a giudicare la terapia proposta dal medico è una persona non abilitata alla professione, a nostro avviso, è esercizio abusivo della professione”, continua il dott. Rossi ricordando come certamente il Codice deontologico consente in caso di dubbio clinico sentire altri clinici che possano indicare terapie diverse ma con l’obbiettivo di individuare la terapia più efficace per il paziente. 

Nell’esposto presentato vengono riferite situazioni ed allegati documenti che comproverebbero come personale non specificato e probabilmente non medico, avrebbe non solo messo in discussione la terapia prescritta dal medico curante ma anche indicato un’alternativa, “e tutto senza neppure vistare il paziente”, ribadisce il presidente Andrea Senna, presidente CAO Milano . 

Tra i documenti contenuti nell’esposto, OMCeO Milano ci riferisce di un annuncio di ricerca personale comparso sul sito internet di questa società nel gennaio scorso in cui si ricercavano ASO e tra i cui compiti era indicato anche quello di verificare le prescrizioni mediche. 

“Il fondo o l’assicurazione ha tutti i diritti di verificare che le pratiche richieste siano complete, che la terapia o l’esame prescritto per cui viene chiesto il rimborso sia compreso tra quelli convenzionati e sia stato veramente eseguito, ma non può entrare nel merito di quanto il medico curante o il dentista ha prescritto per la cura del paziente”, sottolinea il presidente Senna. 

“Sono convinto che stiamo andando verso una ‘Americanizzazione’ della nostra sanità dove assicurazioni e fondi integrativi avranno nei prossimi anni un peso sempre più importante, ma proprio per questo –continua il presidente Rossi-, come Ordine abbiamo il dovere di vigilare al fine di tutelare i cittadini da pratiche che hanno solo fini economici e non la tutela della loro salute”.  

Nelle scorse settimana anche l'OMCeO di Cuneo aveva attivato una iniziativa simile.

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