Nella legislatura che ci siamo lasciati da pochi mesi alle spalle, secondo il sito l’Inkiesta.it, 2.746 proposte di legge presentate alla Camera sono state assegnate in Commissione ma mai discusse, 397 quelle presentate e neppure assegnate. Delle 321 leggi promulgate nella scorsa legislatura, solo 68 sono di iniziativa parlamentare le altre sono state proposte direttamente dal Governo.
Una produzione di proposte di legge, da parte di Deputati e Senatori, che sembrerebbe inutile visto che poi non vengono di neppure considerate.
Anche in questa legislatura i nuovi parlamentari, appena insediati, hanno subito aperto il loro computer, il foglio di testo, e si sono messi a scrivere norme necessarie, a detta loro, a migliorare il nostro Paese e la nostra vita. In questi primi mesi di attività ne sono state depositiate circa mille alla Camera e oltre 700 al Senato (dati di Openpolis) su di argomenti vari come ricorda Il Fatto Quotidiano: “limiti ai diserbanti, tutela di filari e alberi monumentali, ripristino del vuoto a rendere, etichettatura del pane, trattamento farmacologico dei pedofili, riconoscimento del pomodorino San Marzano, iva ridotta sui pannolini, mine anti-uomo, sconti sulle assicurazioni, tutela dei piccoli volatili e abolizione del servizio di piazza con veicoli a trazione animale”.
Ma se tutti questi atti non giungono mai in Aula per diventare Legge, oltre ad un problema “politico” ci sarà anche una questione di contenuti?
Il 24 luglio scorso è stato assegnato alla Commissione giustizia della Camera la proposta di legge dell’Onorevole Paolo Russo, deputato partenopeo di Forza Italia alla sua sesta legislatura: Laurea in medicina e chirurgia, specializzazione in oculistica.
L’onorevole Russo, con il suo provvedimento, propone la modifica dell’articolo 348 del codice penale, quello che riguarda l’esercizio abusivo di una professione.
“L'esercizio delle professioni medica e odontoiatrica è sempre più oggetto di frodi di vario genere”, ricorda giustamente il parlamentare nella presentazione del suo provvedimento. “Spesso- continua- i quotidiani e la televisione se ne interessano facendo conoscere all'opinione pubblica le situazioni illecite scoperte dal Nucleo antisofisticazioni dell'Arma dei carabinieri o addirittura portate alla ribalta da programmi preserali di intrattenimento. Si scoprono odontotecnici che fanno i dentisti, ottici che fanno gli oculisti, fisioterapisti che fanno gli ortopedici, erboristi che fanno diagnosi prescrivendo palliativi come fossero vere medicine per non parlare dei pranoterapeuti, dei maghi e dei guaritori”.
“Gli atti falsamente medici di questi ‘praticoni’ -continua- procurano danni incalcolabili ai cittadini che risultano essere in balia di soggetti che esercitano allo scoperto quasi in segno di sfida alle istituzioni, facendo del falso e della truffa il loro modus operandi. Purtroppo le categorie più deboli (gli anziani, gli psicologicamente labili, gli ingenui, i meno abbienti eccetera) subiscono un danno doppio: decisi ad affrontare la spesa per curarsi, sono quasi sempre costretti a un ulteriore esborso da corrispondere a un soggetto abilitato per riparare alle lesioni personali, spesso irreversibili, causate dall'incapace di turno non abilitato all'esercizio della professione medica od odontoiatrica”.
Ma non solo contro gli abusivi, l’On Russo non fa sconti neppure ai suoli colleghi ed accusa: “L'aspetto ancora più grave è quello della mitezza delle sanzioni da infliggere al medico o all'odontoiatra che permette al soggetto abusivo di delinquere in cambio di somme di denaro”.
Come non dare ragione all’Onorevole Russo che poi indica nelle leggi “inadeguate” e nelle pene “troppo miti” alcune delle cause di questo fiorire di violazioni unitamente alla “consapevolezza che, grazie ad un buon avvocato, alle pene ridotte, al rito abbreviato e al patteggiamento, come ad altri vari artifizi, possono cavarsela con poco e, soprattutto, riprendere l'attività illecita pochi mesi dopo, magari in un altro luogo”.
Con queste premesse chissà la proposta di legge, quali saranno le pene severe previste per abusivi e prestanome.Velocemente vado al testo dell’unico articolo previsto nel provvedimento e scopro che se approvata la norma proposta dall’Onorevole Russo modifica l’articolo 348 del C.P. punendo abusivo e prestanome “con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 2.500 a euro 25.000. L'accertamento del reato comporta la confisca delle attrezzature e degli strumenti utilizzati per commettere il reato”, anche se il reato è commesso in una struttura di proprietà di una società, viene specificato nel testo.
Se poi“dall'abuso delle professioni medica e odontoiatrica derivano lesioni personali a una o più persone, l'esercente abusivo della professione è punito con la reclusione da due a quattro anni e con la multa da euro 5.000 a euro 50.000 ed è tenuto al risarcimento dei danni procurati”.
Rileggo nuovamente il testo e mi chiedo: ma se l’attuale legge che regolamenta la materia, ovvero la Legge Lorenzin, aveva modificato l’art.348 prevedendo per questo tipo di reato per l’abusivo con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 10.000 a euro 50.000. e per il prestanome la “reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 15.000 a euro 75.000” e per entrambi la confisca dei beni utilizzati per commettere il reato, dove sta l’inasprimento di pene evocato dall’Onorevole Russo?
Non è che nello scrivere il testo sì è scordato che l’articolo 348 del C.P. era già stato modificato alla fine della scorsa legislatura, altrimenti si potrebbe pensare che l’Onorevole voglia rendere meno “pensante” le pene per abusivi e prestanome, cosa che chiaramente non vuole. Il nostro Paese è certamente quello delle mille leggi, ma anche delle tante leggi inapplicate.
Forse concertarsi sulla applicabilità e soprattutto sul farle rispettare sarebbe più utile che elaborare un documento che nessuno, in questo caso lo speriamo, lo prenderà mai in considerazione.
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