Rispolvero il DiDomenica, peraltro uscendo di martedì, per ripercorrere dal punto di vista del settore dentale, l’anno che si chiude questa notte. Sfogliando le circa mille notizie pubblicate da Odontoiatria33 in questo 2024 (oltre 2milioni e 500 mila le visualizzazioni) mi accorgo che è stato un anno dalle poche novità, quasi noioso dal punto di vista di chi vi informa quotidianamente.
Che per il settore è poi un bene, visto che solitamente le novità sono spesso legate a normative che complicano la vita di odontoiatri, igienisti dentali e laboratori odontotecnici.
La vera e forse unica novità, positiva, arriva a pochi giorni dal brindisi di fine anno grazie al Decreto Legislativo di riforma dell’IRPEF e dell’IRES, il DLgs. 192/2024 ed è quella della neutralità fiscale per le aggregazioni di studio monoprofessionale o associato in società tra professionisti, le StP. In questo approfondimento (clicca qui) Alessandro ed Umberto Terzuolo ci hanno aiutato a capirne di più.
Ovviamente non è una norma specifica per l’odontoiatria, riguarda tutti i professionisti, ma a differenza di quanto avviene per altre professioni regolamentate dove le StP sono l’unica forma di società possibile, per l’odontoiatria la norma rappresenta sicuramente uno stimolo (conveniente) per scegliere di creare una Stp.
La notizia più letta dell’anno, con oltre 50 mila visualizzazioni, è stata quella dell’obbligo di registrazione del Codice Unico di Identificazione (UDI), cliccando qui la potete rileggere.
L’obbligo nasce dal Regolamento UE 745/2017 sui Dispositivi medici, l’obiettivo è quello di tutelare la sicurezza del paziente ed in particolare di rendere tracciabili i dispositivi medici immessi sul mercato. In sintesi, si devono registrare i codici forniti dal fabbricante riferiti ad impianti dentali, membrane, biomateriali. La registrazione spetta al clinico che utilizza il dispositivo e non a chi lo acquista. Cliccando qui, i nostri approfondimenti e cosa si rischia se non si rispetta l’obbligo.
E proprio rileggendo le sanzioni mi sono ricordato della notizia dello studio odontoiatrico di Parma a cui è stata sospesa l’autorizzazione sanitaria perché inadempiente a tutta una serie di normative che dovrebbero ormai essere consolidate.
La conferma che l’interesse per le norme non deve concentrarsi, solo, quanto entrano in vigore.
Sempre in tema di adempimenti diventati obbligatori nel 2024, l’obbligo per i fabbricanti di dispositivi medici su misura (prevalentemente i laboratori odontotecnici) di iscriversi nuovamente al Registro dei fabbricanti nella sua versione elettronica. La mancata iscrizione, con il rilascio di un nuovo codice, comporta la non possibilità di certificare i dispositivi protesici fabbricati. Con evidenti problemi anche per lo studio odontoiatrico che prescrive il dispositivo medico su misura ad un fabbricante non iscritto o con la vecchia registrazione, cliccando qui trovate il nostro approfondimento.
Settore dentale che, inevitabilmente, diventa anche lo specchio di quanto avviene nel panorama politico. Così la notizia, anche questa pubblicata qualche giorno fa , legata alla Finanziaria appena approvata, sembra rispecchiare il vorrei ma non posso che spesso lega le ultime manovre economiche del nostro Paese, compresa quest’ultima.
Mi riferisco alla norma che concede una borsa di studio per gli specializzandi in Area sanitaria non medica, ovvero veterinaria, odontoiatria, biologia, chimica, fisica e psicologia. L’obiettivo della norma, è stato spiegato, cercare di dare “equità” a questi specializzandi rispetto a quelli dell’area medica ma nel pratico la borsa di studio vale 397 euro lordi al mese. Ma non solo, ponendo il limite del finanziamento a 30 milioni di euro anno, si potranno finanziare circa 6200 studenti di tutti i corsi delle Aree sanitarie. Come saranno suddivisi i fondi per gli Atenei, e quindi per i vari corsi di specialità, sarà un successivo decreto a stabilirlo, ma il rischio per le specialità odontoiatriche è quello che vengano ridottti i posti e quindi l’estinzione dells cuole di specialità. Perchè finanziare dei percorsi di specializzazione in odontoiatria, quando l’obbligo di specializzazione per lavorare nel SSN non c'è più?
La norma mi ha fatto venire in mente un‘altra norma contenuta in questa finanziaria, quella sul bonus elettrodomestici. Norma che si presta ad un rassicurante titolo giornalistico, “la finanziaria aiuta gli italiani a cambiare gli elettrodomestici”. Poi leggi la norma e ti accorgi che il bonus vale il 30% del costo dell’elettrodomestico ma per un massimo di 100 euro (200 per chi ha un Ise basso) e solo per quelli di classe energetica non inferiore a B e prodotti i Europa. Ovviamente meglio che niente.
Andando oltre le notizie da prima pagina, il 2024 ha raccontato la vitalità del settore dentale grazie a Sindacati, Associazioni e Società scientifiche, sia per quanto riguarda le attività culturali che per quelle destinate alla prevenzione ed a supporto di quanti non possono permettersi le cure. Poi, fortunatamente sempre meno, le cronache delle attività dei finti dentisti e purtroppo anche qualche lutto.
Per ora godiamoci il brindisi di questa notte con i connessi buoni propositi e le speranze per un 2025 migliore.
A tutti voi l’augurio di un fantastico 2025, e per noi che sia un anno interessante da raccontare.
Nota: immagine generata con IA
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