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20 Maggio 2023

Le nuove tecnologie in odontoiatria, servono leggi nuove o basta la Deontologia?

di Norberto Maccagno


Abbiamo registrato questo video DiDomenica a Rimini, durante l’edizione 2023 di Expodental Meeting, evento condizionato dalle esondazioni che hanno colpito a poche ore dall’inizio della manifestazione alcune zone dell’Emilia Romagna, graziandone fortunatamente altre come il riminese. Nelle 9 ore impiegate a raggiungere Rimini ho visto quanto la natura può essere devastante.
Avendo vissuto il dramma di una alluvione -l’astigiano, il cuneese, l'alessandrino nel ’94 sono stati interessati da un evento simile- so bene cosa stanno vivendo le popolazioni colpite a cui va la mia solidarietà e quella di tutto il nostro Gruppo Editoriale che per questo motivo ha voluto annullare la festa che aveva previsto in Expo per i 90 anni di Dental Cadmos. 

Personalmente sono stato contento di essere arrivato a Rimini ed aver partecipato a questa edizione di Expodental che non è una festa (certo è l’occasione per incontrarsi) o un concerto, ma un luogo di lavoro dove le aziende incontrano i propri clienti per presentare le novità, quanto la ricerca e l’industria hanno realizzato per migliorare le cure offerte ai pazienti, il lavoro di dentisti, igienisti dentali, odontotecnici, Aso. 

Girando tra gli stand la conferma di dove il mercato sta investendo e puntano: le nuove tecnologie.  

Scanner, fresatori da studio e laboratorio, software sempre più integrati agli strumenti che consentono ai clinici di fare una diagnosi anche simulando l’intervento, analizzando in anticipo il risultato finale, valutando tutte le soluzioni possibili. Software guidati dall’intelligenza artificiale che modellano al posto dell’operatore la corona che poi sarà fresata da macchinari sempre più precisi. Tecnologia al servizio del paziente come l’apparecchio che il dentista gli consegna per tenere sotto controllo la placca, in modo da recarsi in studio per una seduta di igiene professionale solo quando serve. E poi stampanti 3D sempre più performanti, veloci, che consentono di realizzare molte tipologie di dispositivi medici su misura e non solo modelli. 

Un’evoluzione dell’odontoiatria e dell’odontotecnica verso il digitale, attraverso l’intelligenza artificiale che lavora al posto dell’odontoiatra e dell’odontotecnico anche nella fase di progettazione, fino al suggerire lei una diagnosi

Tutti strumenti decisamente utili che permettono anche agli odontoiatri con meno esperienza, la possibilità di realizzare riabilitazioni complesse di ottima qualità e soprattutto estremamente sicure per il paziente. 

Ma questa evoluzione, a mio parere, deve innescare un dibattito all’interno del settore per capire se le norme che oggi tutelano la sicurezza delle cure siano ancora valide, se il codice Deontologico comprende e da indicazioni comportamentali su questi aspetti, se i nuovi player che stanno entrando nel settore, come i service, devono essere regolamentati.  

Quando mandate un file ad un service per una dima o gli allineatori, dall’altra parte chi è che vi propone la diagnosi che dovrete autorizzare?  

Questi strumenti sono al servizio dell’odontoiatra oppure minano la sua centralità nella cura del paziente? 

I medici, da tempo stanno ragionando su questo, ma gli odontoiatri ed aggiungerei anche gli odontotecnici lo stanno facendo? 

Dei problemi nati con l’avvento di scanner e stampanti per quanto riguarda gli allineatori trasparenti venduti ed inviati direttamente a casa del paziente ne abbiamo ampiamente parlato. Vedendo all’opera in Expodental stampanti 3D che in un ora o poco più realizzavano protesi totali praticamente finite, il dubbio è che in futuro magari nascano negozi, tipo quelli di ottica, dove dietro la prescrizione odontoiatrica, un operatore scannerizza la bocca edentula e dopo qualche giorno il cliente va a ritirare il dispositivo finito. 

Le nuove tecnologie sono decisamente una opportunità, ma serve una normativa oppure basta demandare all’odontoiatra, ed alla sua responsabilità (anche legale), il loro utilizzo? 

Di questo ne ho parlato con il presidente della CAO Nazionale Raffaele Iandolo nel video sotto. 




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